Gli stipendi dei docenti e del personale Ata sono più bassi sei volte rispetto all'inflazione registrata negli ultimi 13 anni: lo rivela uno studio dell'ufficio relazioni sindacali del sindacato Anief, che per questo motivo rilancia l’esigenza di incrementare in modo considerevole l’aumento previsto per il rinnovo contrattuale appena superiore al 4% dopo 40 mesi di blocco stipendiale. Il sindacato ha calcolato che per recuperare l’attuale inflazione servirebbero aumenti mensili di 274 euro: di questi, 221 riguarderebbero il primo triennio 2016/2018 e altri 53 euro il secondo triennio 2019/2021. In termini pratici, l’Esecutivo Draghi dovrebbe stanziare 4,7 miliardi.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il nostro studio sul gap tra le buste paga del personale scolastico e di tutta la PA rispetto al costo della vita, evidenzia in modo ancora più marcato l’inconsistenza degli aumenti stanziati dal Governo per l’intera Amministrazione pubblica: parliamo di 6,5 miliardi approvati con le ultime tre Leggi di Bilancio; sembra una cifra enorme, ma siccome vanno ad oltre tre milioni di dipendenti pubblici, tra i meno pagati del vecchio Continente dopo i Paesi dell’Est e la Grecia, è chiaro come il sole che non possono bastare”.
LO STUDIO
Secondo il presidente Anief, “per i lavoratori della scuola, che scontano contratti particolarmente sfavorevoli, questo ritardo rispetto all’inflazione è diventato insopportabile. Perchè al netto dei 3mila euro di arretrati e dell'assegno mensile di 107 euro che 1.3 milioni di dipendenti del comparto scolastico potrebbero avere in autunno, in base a quello che è stato finanziato dal Governo attraverso l'atto di indirizzo (pari ad un incremento del 4.02%), mancano ancora 274 euro mensili per allineare gli stipendi all'aumento dei prezzi al consumo certificato dal MEF dal primo blocco contrattuale del 2008: parliamo di incrementi, infatti, del 20%, derivante da un +14% tra il 2008 e il 2018 e un ulteriore 6% del biennio 2019/21. Il tutto, rispetto anche al netto degli aumenti disposti nel contratto scaduto: 73 euro, che corrisponde ad un aumento del 3,48% introdotto con il rinnovo contrattuale 2016/2018”.
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