Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel Decreto Ucraina, anche il ministero dell’Istruzione si adegua alla decisione del Governo di destinare altri 170 milioni alla proroga dei circa 50mila contratti Covid così da garantirne la supplenza fino al mese di giugno: con la nota odierna n. 373 del Capo Dipartimento Jacopo Greco, il ministero dell’Istruzione ha fornito indicazioni per gli USR in merito alle modalità di prosecuzione dei “contratti del personale docente e ATA Covid assunto per far fronte alle ulteriori necessità delle scuole legate all’emergenza epidemiologica”. Solo i maestri della scuola dell’infanzia avranno il contratto sino alla fine di giugno; tutti gli altri interromperanno il loro rapporto, a seconda delle date di fine lezioni 2021/22, tra il 4 e il 16 giugno prossimi.
Nel ricordare che si tratta di un obiettivo voluto a lungo dal sindacato, dopo che il Governo aveva garantito il mantenimento dei contratti Covid19 in primo tempo solo fino al termine del 2021 e poi comunque non oltre il prossimo 31 marzo, Anief non condivide la conferma della politica italiana tutta orientata al massimo risparmio quando si ha a che fare con l’istruzione pubblica: “Come si fa a pensare di aumentare la spesa militare del 2% rispetto al Pil – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e poi centellinare fino all’ultimo euro quella per la formazione dei nostri giovani? Perché ai bambini da tre a sei anni si garantisce il docente nella seconda metà di giugno e nello stesso periodo si manda a casa il personale Ata che era stato assunto per sanificare aule e bagni? Perché si fa scadere il contratto al personale con la fine delle lezioni, ben sapendo che le attività scolastiche – scrutini, esami, recuperi e tanto altro – proseguono almeno fino alla metà di luglio?”.
La nota ministeriale specifica che per tutte le scuole, ad eccezione di quelle dell’infanzia, “la proroga dei contratti deve essere sottoscritta fino al termine delle lezioni della regione di riferimento, e comunque entro il limite delle risorse assegnate”. Invece, “per le scuole dell’infanzia, il cui termine delle lezioni è previsto per il 30 giugno, i contratti possono essere prorogati fino a tale data, esclusivamente i contratti relativi al personale docente, e comunque entro il limite delle risorse assegnate”. Sempre il Ministero ha specificato che “per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado le date di fine contratto sono 4 giugno: Emilia Romagna, Marche; 8 giugno: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Valle d’Aosta, Veneto; 9 giugno: Calabria, Puglia, Umbria; 10 giugno: Liguria, Sicilia, Toscana, Provincia Trento; 11 giugno: Friuli Venezia Giulia; 16 giugno: Provincia Bolzano. E comunque non oltre il 15 giugno”.
“Noi – continua Marcello Pacifico - siamo sempre convinti che tutti i posti dell’organico Covid debbano transitare in organico di diritto, quindi non più da legare all’emergenza pandemica ma alla realtà di scuole che negli ultimi 12 anni si sono visti privare di 200mila docenti e 50mila Ata. Ristabilirne un quinto è il minimo che si possa fare. Lo avevamo chiesto con un preciso emendamento alla Legge di Bilancio 2022, poi anche nel decreto Sostegni Ter e ribadito ad inizio mese. Domani torneremo a rivendicarlo con forza, nel giorno dello sciopero nazionale di tutti i dipendenti proclamato da Anief”, conclude il sindacalista Anief.
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