La maggior parte dei sindacati è critica sul rientro a scuola così come lo vorrebbe il ministero dell’Istruzione dopo le nuove disposizioni governative. E sarà contenzioso: Anief, infatti, non firma la proposta e annuncia ricorsi contro la violazione delle norme contrattuali vigenti e la nota ministeriale che cambia il contratto dei 3.500 docenti sospesi a disposizione del dirigente scolastico a partire da domani 1° aprile, imponendo loro le 36 ore settimanali.
Rimangono inevase le richieste del giovane sindacato sullo sdoppiamento delle classi, il rispetto del distanziamento, la gratuità dei dispositivi di protezione e tamponi, l'uso della didattica digitale integrata senza nuove regole e senza più lo stato di emergenza. Come pure sul rispetto della funzione docente del personale sospeso. Soltanto i sindacati Anp e Dirigenti suola disponibili alla firma, ma nemmeno l'amministrazione ritiene che non ci siano le condizioni per firmare l'accordo.
Secondo Anief “il nuovo protocollo sulla sicurezza nelle scuole deve dirimere le questioni e non lasciarle immutate: siccome le condizioni nelle aule sono sempre le stesse, allora bisogna prendere atto di ciò, impegnarsi a cambiarle. Altrimenti si chiede di sottoscrivere un protocollo che sancisce l’insicurezza”.
Pacifico ha quindi affrontato il problema dei lavoratori sospesi che rientrano in servizio da domani: “Devono sapere – ha spiegato - come rientrano e cosa fanno: questo, deve essere inserito nel protocollo e non lasciato alla libera interpretazione dei dirigenti scolastici. La nota ministeriale applicativa del DL 24/2002 fa confusione. Secondo noi va applicato l’articolo 37 del contratto 2006/2009, facendoli rientrare come docenti. Per noi questo punto è fondamentale.”. Il leader dell’Anief ha anche ricordato il problema della “mancata ventilazione automatica nelle scuole: sono minime richieste, che il sindacato pretende. Chi ci governa deve capire che non si può fare finta di niente ed è importante che le scuole siano aperte: tutti lo vogliamo, ma questo deve avvenire in piena sicurezza”.
“Lo scorso mese di agosto – ha detto Pacifico – ricordai che un anno prima, in un altro protocollo sullo stesso tema, avevamo dato il nostro assenso perché l’amministrazione si era impegnata ad aprire un tavolo sul dimensionamento, quindi su un nuovo rapporto alunni-insegnanti ma anche alunni personale-ATA: quel primo protocollo lo abbiamo sottoscritto. Poi, a maggio a Palazzo Chigi, nel Patto per la Scuola, uno dei punti concordati conteneva ancora la volontà di cambiare le regole sul dimensionamento. Peccato che ad oggi quel tavolo non è stato fatto”.
“Nulla è stato fatto – ha continuato il sindacalista Anief – per garantire gli spazi e distanziamento. Allora, siccome non è cambiato niente, significa che come l'altra volta si deve firmare per forza il protocollo perché domani servono nuove regole? Oppure il Governo ha cambiato idea rispetto a maggio e rispetto a quello che aveva sottoscritto il precedente Esecutivo? Noi come Anief vorremmo che nel testo si prendesse atto che le scuole non possono rispettare distanziamento e quindi ci si impegni prima che inizi il prossimo anno scolastico a tenere gli alunni distanziati, riducendo il loro numero per classe e aumentando gli spazi delle aule”.
PER APPROFONDIMENTI:
Gestione Covid, da domani si cambia: a casa con più casi e quarantene dimezzate. Anief: non ci siamo
Docenti, Ata e Dsga in stand by vanno assunti: lo chiede Anief alla VI commissione del Senato