Si procede a piccoli passi verso il rinnovo contrattuale 2019-21 del personale scolastico: in questi ultimi giorni è stata firmata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri l’ipotesi dell’Atto di indirizzo. Una parte riguarderà la formazione obbligatoria dei docenti, introdotta dal Decreto Legge n. 36 sulla riforma del nuovo reclutamento, valutazione e formazione degli insegnanti. Per i docenti e il personale Ata sono previsti tra i 100 e i 110 euro lordi di aumento, pari a circa 5 punti di incremento percentuale. “Si daranno aumenti comunque inferiori all’inflazione” che rimane sopra di 10 punti e che non sanano il 2013 non valevole ai fini della carriera, dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Non riusciamo a capire per quale ragione nel pubblico impiego dobbiamo firmare un contratto con stipendi sotto l’inflazione, mentre il governo propone agli industriali di pagare gli stipendi quanto l’inflazione”, ha detto il sindacalista a Orizzonte Scuola mettendo subito le cose in chiaro pure sulla parte normativa.
Pacifico ricorda che negli ultimi 12 anni “nel pubblico impiego c’è stato un solo contratto 2016-18 che ha dato aumenti del 3,48. Il contratto è quindi tutto in salita. Ho chiesto al ministro, nell’incontro di febbraio, di onorare il patto per la scuola che prevedeva delle risorse aggiuntive per la scuola. A distanza di un anno queste risorse non ci sono”. Il leader dell’Anief conferma anche l’intenzione di contrattualizzare la didattica a distanza con il diritto alla disconnessione e la formazione: “Deve essere rivisto sicuramente il diritto alla disconnessione. È giusto rimettere al contratto le norme sulla gestione della didattica a distanza. Ma non ci sembra giusto utilizzare la dad quando gli studenti sono malati. Gli studenti se stanno male stanno a casa senza doversi collegare”.
A proposito delle possibili novità anche per quel che riguarda il personale ATA e il lavoro agile, Pacifico ricorda che per amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici “manca questo passaggio contrattuale. Ma attenzione perché se dobbiamo rivedere anche tutto l’aspetto giuridico non è ipotizzabile chiudere il contratto in tempi brevi”. Per noi, ha aggiunto, “è il primo contratto per cui Anief si siede al tavolo e di richieste di cambiamento da parte nostra ce ne sono tante”.
Il presidente Anief, infine, si sofferma sulle priorità su cui insisterà il sindacato in fase di contrattazione del rinnovo contrattuale e che verranno rilanciate venerdì 6 maggio in occasione dello sciopero generale del giovane sindacato assieme ad altre organizzazioni di categoria: bisogna insistere, spiega, “sull’indicizzazione degli stipendi all’inflazione, al costo della vita. E poi sul riconoscimento di alcune indennità specifiche, in particolare quella di incarico, di sede per chi lavora a distanza, un’indennità di burnout, e per il personale ATA riconoscere i profili professionali di coordinamento. Vanno poi riviste – conclude Pacifico - le regole sulla mobilità e le assegnazioni provvisorie; la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo; bisogna ripristinare il primo gradino stipendiale e inserire una fascia ulteriore”.
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