Continua ad essere deficitaria la normativa che regola l'assegnazione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità: è una mancanza particolarmente grave perché, come rimarcato i giudici del Consiglio di Stato nel ricorso promosso da Anief sulla elaborazione del nuovo PEI, rischia di penalizzare il diritto allo studio degli allievi più bisognosi di attenzioni. Come è evidente la mancanza di docenti che affiancano gli alunni disabili senza essere in possesso del titolo: il bisogno di docenti specializzati è evidente. Anche alla luce di questo, dopo le prove preselettive per l'accesso ai nuovi 20 mila posti banditi del VII ciclo del TFA Sostegno, il sindacato Anief riapre i ricorsi per gli esclusi in virtù dell'errato numero programmato non corrispondente alle reali esigenze didattiche, come ha avuto modo di provare già in un ricorso vinto in tribunale per lo stesso motivo.
“I numeri sono evidenti – dice Marcello Pacifico, presidente Anief - perchè su oltre 80 mila supplenti chiamati ogni a svolgere supplenze annuali, su posti vacanti o in deroga, soltanto 18mila hanno la specializzazione su sostegno. I tre quarti dei precari su sostegno sono quindi privi di specializzazione e questo non può andare bene, ancora di più se si pensa che quasi la metà dei quasi 200mila posti è ancora in deroga. Servono soluzioni concrete: basta con le selezioni per fare i Tfa, stop al numero chiuso per l’accesso ai corsi specializzanti, sì all’allineamento degli organici con i posti che devono diventare tutti di diritto, ancora di più che già lo sono nei fatti”.
La necessità di avviare dei corsi specializzanti con un numero ben maggiore di quelli attuali è emersa anche qualche giorno fa durante il convegno “Prospettive giuridico-pedagogiche per la scuola inclusiva, a cinque anni dall’entrata in vigore del D.Lgs 66/2017” organizzato dall’Università degli studi della Basilicata: in quell’occasione il leader dell’Anief - ha rimarcato l’esigenza di implementare risorse, soffermandosi anche “sul problema di avere ancora molti insegnanti di sostegno senza specializzazione” e che “lo Stato dovrebbe garantire una maggiore copertura economica per i docenti di sostegno, ma anche delle vere nuove regole sulla certificazione. Il legislatore ascolti quindi i pedagogisti, i giuristi e le parti sociali, valorizzando il docente sostegno e garantendo una didattica speciale di qualità agli alunni disabili”.
“I precedenti delle edizioni passate di Tirocini formativi sul sostegno, i Tfa, non sembrano serviti a molto – ricorda Pacifico -: i corsi continuano infatti ad essere sistematicamente organizzati dal ministero dell’Istruzione con pochi posti e pure maldistribuiti (clamoroso il caso del Piemonte ed in generale del Nord Italia): solo che i giudici ci hanno dato ragione quando abbiamo impugnato i decreti ministeriali. Questo significa che anche stavolta, dopo lo svolgimento delle prove preselettive del VII ciclo di specializzazione, chi sarà escluso dall’accesso ai corsi avrà pieno titolo per presentare ricorso con Anief e inserirsi in questo modo tra i frequentanti”, conclude il presidente nazionale.
PER APPROFONDIMENTI:
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