“Saranno almeno 70.000 le assunzioni di insegnanti che verranno fatte nei prossimi tre anni, almeno fino al 2026”: lo ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiegando il cronoprogramma per diventare insegnanti, con procedure selettive legate soprattutto al Pnrr, anticipato in queste ore alle organizzazioni sindacali dall'Ufficio di Gabinetto del ministero dell’Istruzione e del Merito.
“Ci sarà a breve un primo bando di concorso – ha spiegato il sindacalista attraverso un video – che servirà per assumere 44.000 insegnanti, di cui almeno 20.000 con la procedura selettiva straordinaria concordata con la Commissione europea che prevede il concorso Pnrr riservato ai triennalisti e a chi ha conseguito i 24 Cfu. Questo primo bando sarà pubblicato entro fine dicembre, per potere quindi assumere questi nuovi insegnanti nel 2024”.
“Poi – ha continuato il leader del giovane sindacato - ci sarà un nuovo bando, da altri 20.000 posti, che verrà prodotto però non prima del prossimo mese di settembre, per dare modo di seguire i vari corsi utili a parteciparvi - per conseguire i 30 e 36 Cfu universitari – con i tempi di pubblicazione slittati da febbraio 2024, come prevedeva il Dpcm originario, alla prossima estate. Infine, vi sarà un terzo concorso, per chi conseguirà i 60 Cfu ma anche per i giovani laureati che vogliono insegnare, con restanti 30.000 posti da bandire nel 2025 e da concludere entro l’estate del 2026”.
A colloquio con l’Ansa, però, Pacifico ha ribadito che “tutte queste selezioni per noi non risolveranno problema del precariato”, perché il passato insegna: “abbiamo assistito a più di nove procedure concorsuali e a oggi il numero dei precari è dieci volte il numero dei precari di dieci anni fa. Abbiamo più di 200.000 precari, più di 400.000 con tre anni di servizio. L'Unione europea ci chiede che siano immessi in ruolo e di non violare più le direttive europee sull'abuso dei contratti a termine”, ha concluso il presidente nazionale Anief.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Anief sostiene più che mai che per risolvere il problema del reclutamento scolastico, afflitto dalla supplentite, occorre ritornare al doppio canale di di reclutamento tutelando le aspirazioni degli idonei degli ultimi concorsi, ma garantendo lo scorrimento delle GPS su posti dati alle Gae esaurite. Il sindacato autonomo ritiene anche che occorra introdurre il numero programmato, agganciato al reale fabbisogno, per stabilizzare sia su posto comune che di sostegno rispetto alla sola offerta formativa degli atenei; ma anche di chiarire l'accesso del 45% delle quote di riserva in ogni ateneo e di superarlo a regime con una programmazione di accesso diretto scaglionato, in particolare per i docenti ingabbiati e per chi ha diritto se di ruolo a poter conseguire altra abilitazione per favorire i passaggi di ruolo.
Anief ritiene anche possibile la contemporanea frequenza del TFA e dei corsi abilitanti e l'accesso dei laureati che competano i crediti mancanti per l'accesso alle classi di concorso nei mesi successivi ed entro il 2024. Come occorre uniformare presso le Università la modalità per riconoscere i crediti formativi per chi accede ai nuovi percorsi abilitanti.
PER APPROFONDIMENTI:
SCUOLA - Assunzioni docenti di sostegno, rebus sui numeri
SCUOLA - SOS organico aggiuntivo per salvare i progetti Pnrr, ultima chiamata dell’Anief alla Camera