Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa rispetto alla questione Dl Aiuti quater, che non presenta “interventi per la scuola. Come Anief abbia presentato degli emendamenti; si è svolto anche un incontro con la ministra Bernini, si deve intervenire su più campi. Il mondo della scuola, dell’università e della ricerca vuole delle risposte che guardino all’Europa”, ha concluso il sindacalista autonomo.
Il nuovo Governo insiste sull’attuazione dell’autonomia differenziata: entro un anno la norma sarà legge e diventa a rischio almeno il 20% dei dipendenti del ministero dell’Istruzione. A lasciarlo intendere è stato il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, durante l’audizione in Parlamento, soffermandosi anche sull’intenzione di spostare le competenze di alcuni Ministeri, a partire da quello dell’Istruzione e del Merito “Attualmente – scrive oggi la stampa specialistica - il dicastero di Viale Trastevere ha una dotazione organica di 5mila addetti che gestiscono, tra le altre cose, il personale scolastico. Se le competenze dovessero passare alla Lombardia e al Veneto, il Ministero, in teoria, dovrebbe rinunciare ai suoi dipendenti (circa il 20%)”. E sarebbe solo l’inizio, perché anche altre Regioni potrebbero fare lo stesso.
È imminente la pubblicazione del Dpcm di riforma del percorso di formazione iniziale dei docenti nella scuola di primo e secondo grado: lo ha assicurato, in queste ore, il ministro dell'Università e ricerca, Anna Maria Bernini, spiegando che il decreto attuativo si avrà entro fine 2023 e i corsi prenderanno il via “a partire dall'anno accademico 2023-2024”. Sui contenuti del Dpcm, però, non si hanno però conferme, soprattutto non è dato sapere se i rilievi mossi dal sindacato, per rendere meno lungo e macchinoso il progetto formativo che porta alle acquisizioni dei requisiti per abilitarsi all’insegnamento, siano stati accolti.
Sulla mobilità del personale scolastico qualcosa si muove. Ma la strada per arrivare ad un accordo, da sottoscrivere con il Contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità per il 2022-25, rimane lunga.Con l’ultimo confronto, svolto ieri tra sindacati e ministero dell’Istruzione, si è trovato l’accordo in merito all’acquisizione della modifica imposta dal decreto legislativo 105/22 circa il superamento del referente unico nell’assistenza al disabile grave. Invece non vi sono novità sulla questione dei vincoli triennali di permanenza per i docenti neoassunti a.s.2022/23: su questo punto, i sindacati chiedono di rinviarne la decorrenza alle nuove forme di reclutamento del DL 36/2022, mentre il ministero non vuole ammettere deroghe per gli immessi in ruolo dell’anno scolastico in corso. In particolare, ad essere colpiti dai vincoli sarebbero i 30 mila neoassunti più i 15 mila dell’anno scorso.
“Sul personale ATA e in particolare modo sul profilo Dsga, il sindacato Anief ribadisce la necessità di tutelare nell'accordo in Aran tutte le figure professionali coinvolte per valorizzare al meglio questi lavoratori non solo a parole”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a pochi giorni dal confronto all’Aran sulla sezione normativa del nuovo contratto di categoria. Martedi 20 dicembre è previsto l’incontro con la parte pubblica per fornire le priorità su cui agire contrattualmente dopo la firma della parte economica avvenuta una settimana fa all’Aran. “Tutto il personale amministrativo, tecnico, ausiliario, come i guardarobieri ed in generale gli Ata della scuola – sostiene il presidente Anief – non è di serie B: servono risorse per modificare i loro livelli professionali, per riconoscere tutte le qualifiche, per garantire diritti fondamentali quali ferie, permessi, buoni pasto, carta formativa e tutto quello che oggi viene negato in modo clamorosamente illegittimo”.