Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia Italia stampa sul tema pensioni: “C’è la quota 103 per andare in pensione ma noi siamo convinti che si debba raggiungere tale quota con il riscatto gratuito degli anni di formazione. Nella scuola è fondamentale questo titolo di studio e deve essere riconosciuto il riscatto gratuito per poter aderire anche a quota 103, così da poter andare in pensione senza penalizzazioni”.
Marcello Pacifico, leader dell’Anief, è intervenuto ai microfoni di Italia stampa per parlare del Decreto legge quater e del fatto che il governo stanzia 100milioni di euro in più per il personale. “Si tratta del salario accessorio – afferma il sindacalista autonomo – un assegno che viene dato mensilmente a tutto il personale, a eccezione dei supplenti brevi e saltuari. È uno dei primi aumenti, poi ce ne saranno altri una tantum per il 2022 e ancora i 300 milioni per i docenti; stiamo lottando per avere altri aumenti in legge di bilancio. Ricordiamo che anche i supplenti brevi e saltuari possono richiedere il salario accessorio attraverso l’azione legale di Anief, che ha vinto fino alla Cassazione”.
"Dalla Legge di Bilancio approvata dal Governo ci aspettavamo 500 milioni di euro, ci era stato promesso il 10 novembre scorso in occasione della firma del rinnovo del contratto: invece, sommando anche le risorse del decreto Aiuti quater risulta che i soldi stanziati per quello scopo sono solo la metà". A rimarcarlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente Anief al disegno di legge sulla manovra di fine 2022, pubblicato in queste ore. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista autonomo ha chiesto che fine abbiano fatto "le risorse previste nell'accordo con il ministro Giuseppe Valditara e con tutti i sindacati rappresentativi siglato da Anief. Noi ci aspettiamo innanzitutto che il governo onori quel patto sottoscritto – ha spiegato il sindacalista - dopodiché ricordiamo che quelle risorse non bastano se vogliamo valorizzare i profili professionali del personale ATA ed i Dsga. E ancora, servono delle risorse ulteriori per quell'organico aggiuntivo", di almeno 40mila docenti e Ata, "che c'era fino a giugno ed è stato negato oggi".
Si ferma a 150 milioni di euro la somma aggiuntiva per il rinnovo del contratto 2019-21 a favore dell’Istruzione e della Ricerca pubblica inserita nella bozza di Legge di Bilancio 2023 varata dal governo lunedì scorso: all’interno dell’articolo 90 del disegno di legge, pubblicato in queste ore, viene riportato che “per il triennio 2019-21, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale per i miglioramenti economici del personale scolastico, comparto Istruzione e Ricerca, sono incrementati di 150 milioni per il 2023”. Per il Ccnl 2022-24, come pure per rispondere ai tanti problemi urgenti del comparto, non vi è null’altro.
Sono più di una le modifiche al decreto legge 176 Aiuti quater che il Parlamento è chiamato ad introdurre per evitare ulteriori danni alla scuola: secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, occorrono risorse per valorizzare i Dsga, i profili professionali del personale ATA e per istituirne dei nuovi, risposte immediate per l'organico aggiuntivo e a tutti quei precari che hanno partecipato al concorso straordinario ed oggi sono esclusi dal reclutamento. Ma c’è anche dell’altro.