Si ferma a 150 milioni di euro la somma aggiuntiva per il rinnovo del contratto 2019-21 a favore dell’Istruzione e della Ricerca pubblica inserita nella bozza di Legge di Bilancio 2023 varata dal governo lunedì scorso: all’interno dell’articolo 90 del disegno di legge, pubblicato in queste ore, viene riportato che “per il triennio 2019-21, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale per i miglioramenti economici del personale scolastico, comparto Istruzione e Ricerca, sono incrementati di 150 milioni per il 2023”. Per il Ccnl 2022-24, come pure per rispondere ai tanti problemi urgenti del comparto, non vi è null’altro.
“Nella bozza della manovra di fine anno – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – sono stati reperiti dal Governo solamente 150 milioni, ma ne servono altri 250 per onorare l'accordo politico coi sindacati del 10 novembre scorso, sottoscritto dal ministro dell'Istruzione del Merito Giuseppe Valditara per garantire dal 2022, aumento salario accessorio, in aggiunta ai 100 milioni stanziati una tantum con il Decreto Legge 176/22 Aiuti quater, al fine di recuperare gli altri 150 milioni che sarebbero migrati dal MOF alla contrattazione per i docenti. Ma servono risorse anche per altre necessità impellenti: per aumentare i livelli e i profili professionali del personale ATA e DSGA, poi da collocare nelle trattative all’Aran sul prossimo rinnovo contrattuale; come pure per confermare 40 mila unità di organico aggiuntivo nelle scuole e per aumentare degli stipendi dei ricercatori degli enti non vigilati dal ministero dell'Università e Ricerca attualmente discriminati”.
“Per questi motivi Anief ha deciso di presentare diverse proposte di modifica alla bozza di Legge di Bilancio in Senato - continua Pacifico – , innanzitutto perché c’è l’accordo del 10 novembre da rispettare: avevamo stabilito che sarebbero serviti, a questo scopo, 500 milioni di euro per il personale della scuola, ne sono stati stanziati 100 dal decreto legge 176 ed ora altri 150 dalla Legge di Bilancio. Mancano quindi all’appello 250 milioni. Come pure mancano quei provvedimenti utili per migliorare il servizio, a partire dal concorso straordinario bis, per il quale è arrivato il momento di scorrere le graduatorie per assumere tutti i candidati. Ci saremmo anche aspettati, dopo anni di vuoto, un concorso riservato bis per dirigente scolastico: vi sono troppi contenziosi ancora pendenti, presidi licenziati e le graduatorie ormai quasi esaurite”.
“Anche la questione del reclutamento nella scuola dell'infanzia e primaria rimane ancora aperta: gli ultimi due concorsi straordinari hanno riguardato la sola scuola secondaria come la riforma del PNRR. La decisione sull'esclusione delle maestre con diploma magistrale dalle Gae e dai ruoli è ancora oggi incomprensibile: un titolo o è valido per l'insegnamento o non lo è, non può dipendere dalla durata del rapporto di lavoro. Serve un intervento urgente del Parlamento, già con la Legge di Bilancio”, conclude Pacifico.
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