“Bisogna rivedere il sistema di alternanza scuola-lavoro formando i giovani sulla sicurezza del lavoro, perché non è più tollerabile assistere alla morte di giovani studenti in formazione. La formazione sui banchi di scuola è fondamentale”: lo ha detto oggi pomeriggio, in apertura del tavolo con le parti sociali, Marina Elvira Calderone,nuova ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’indicare le priorità del programma di azione per la legislatura.
Oggi pomeriggio, su Orizzonte scuola Tv, al termine del primo incontro – in cui sono state messe in luce le urgenze della scuola - tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, i rappresentanti dei sindacati sono intervenuti per le prime impressioni. Sono intervenuti: Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe D’Aprile (Uil Scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).
Il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, ha affermato che è stato un primo incontro che ha avuto il fine di far comprendere “le urgenze e i problemi fondamentali: abbiamo chiesto di confermare l’organico Covid, poiché risulta indispensabile per le scuole. Se non viene approvato questo pomeriggio potrebbe essere approvato con la legge di bilancio, ma se ne parlerebbe a gennaio. Sul reclutamento, bisogna assumere 15 mila precari dal concorso straordinario bis. È indispensabile attivare il doppio canale di reclutamento, non solo sul sostegno ma anche sui posti comuni, assumendo da I e II fascia. Per noi il tema dei diplomati magistrale rimane fondamentale. Ricordiamo che abbiamo ancora 200mila precari e questo non va bene. Valorizziamo il ruolo dei Dsga e di tutti gli Ata, pensiamo alla mobilità, alla valorizzazione del merito anche per i docenti di religione. Basilare anche il tema della sicurezza”.
Ricco di contenuti, appassionato e colme di speranze perché si cambi in meglio la scuola. È l’intervento tenuto oggi da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il primo incontro con il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il sindacalista autonomo si è dapprima soffermato sulla imminente Legge di Bilancio: “deve essere scritta e inviata in Europa entro pochi giorni e dentro, ha spiegato, ci devono essere pure i provvedimenti che riguardano la scuola e la formazione. Vi sono infatti alcuni problemi fondamentali da risolvere, con soluzioni che il sindacato si permette di indicare: le modifiche riguardano il reclutamento, gli organici, il contratto su mobilità, la formazione e la sicurezza. Sono temi legati anche al PNNR, quindi a finanziamenti della Commissione Europea e dell'Unione Europea”.
Si estende la platea del personale scolastico che ha diritto alla carta annuale del docente da 500 euro fornita dallo Stato all’inizio di ogni anno scolastico: dopo l’inclusione del personale docente precario, grazie ad una sentenza esemplare emessa dalla Corte di Giustizia europea che solo a Vercelli ha prodotto quattro sentenze favorevoli in pochi giorni, adesso tocca anche al personale educativo. Gli educatori potranno infatti usufruire della card annuale forti della sentenza della Cassazione Civile numero 32104/22, con la quale i giudici spiegano che svolgono la medesima funzione docente così come del resto indicato nel contratto collettivo nazionale di lavoro. Come per gli insegnanti precari, anche il personale educativo ha ora la possibilità concreta di recuperare l'assegno dell’aggiornamento degli ultimi cinque anni - pari a 3 mila euro – ricorrendo con Anief al giudice del Lavoro. Per aderire al ricorso gratuito cliccare al seguente link.
La formazione dei dipendenti pubblici deve avvenire in orario di servizio e deve essere retribuita. Ciò vale anche per il personale scolastico. A sostenerlo, Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief, ricordando la sentenza della Corte di Giustizia europea del 28 ottobre 2021, in merito ad una questione pregiudiziale sottoposta alla sua attenzione dalla Corte di Appello di Iasi, in Romania, sul tema della formazione dei lavoratori. Nella sentenza si stabilisce che il lasso di tempo durante il quale un lavoratore segue una formazione professionale impostagli dal suo datore di lavoro costituisce in tutto e per tutto "orario di lavoro".