Ricco di contenuti, appassionato e colme di speranze perché si cambi in meglio la scuola. È l’intervento tenuto oggi da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il primo incontro con il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il sindacalista autonomo si è dapprima soffermato sulla imminente Legge di Bilancio: “deve essere scritta e inviata in Europa entro pochi giorni e dentro, ha spiegato, ci devono essere pure i provvedimenti che riguardano la scuola e la formazione. Vi sono infatti alcuni problemi fondamentali da risolvere, con soluzioni che il sindacato si permette di indicare: le modifiche riguardano il reclutamento, gli organici, il contratto su mobilità, la formazione e la sicurezza. Sono temi legati anche al PNNR, quindi a finanziamenti della Commissione Europea e dell'Unione Europea”.
FASE TRANSITORIA DI RECLUTAMENTO
“Certo – ha spiegato Pacifico - dobbiamo assumere 70mila insegnanti subito, ma dobbiamo stare attenti, perché serve introdurre una fase transitoria di reclutamento, che superi le immissioni in ruolo solo dagli elenchi di sostegno delle GPS o dal concorso straordinario bis solo per la scuola secondaria o con la Call veloce che era stata pure sospesa per un anno. Sono tutti strumenti che non hanno portato a raggiungere l'obiettivo: oggi abbiamo non più di 50 mila delle 100mila immissioni in ruolo autorizzate; noi dobbiamo invece andare ad assumere 70 mila insegnanti entro quest'anno scolastico. E la riforma del PNRR prevede una serie di decreti, una serie di controlli sui decreti, da rendere attuativi ma che non porteranno mai all'assunzione di questi insegnanti entro un anno. E siccome l'Europa non permette deroghe, serve una soluzione pratica: estendiamo la frase transitoria, estendendo fino in fondo il tema della seconda fascia delle GPS cioè quelle da cui noi chiamiamo 200 mila precari ogni anno. C’è una coerenza con il merito, perché assumiamo i supplenti anche da seconda fascia GPS ma li costringiamo a seguire un percorso abilitante che lo Stato mette loro a disposizione previo ovviamente superamento positivo dell’anno di prova”.
SEDI ESTERO, POSTI IN DEROGA E CONCORSO ABILITANTE
Pacifico ha quindi ricordato che “è giunto il momento di cambiare le norme anche sulle sedi estere e sui posti in deroga sul sostegno, da trasformare in organico di diritto, di assumere tutti gli insegnanti specializzati in didattica speciale, di rimuovere i vincoli per i trasferimenti, la mobilità annuale e i passaggi di ruolo”. Il presidente Anief ha quindi ricordato al ministro Valditara che “da due anni che ci sono più di 35 mila persone che hanno pagato diversi euro di tasse per partecipare a un concorso abilitante, del quale non c'è il decreto. E quando si parla di abilitazione all'estero – ha aggiunto - bisogna essere chiari: c'è chi si è abilitato all'estero e da 7 anni aspetta che in Italia gli riconoscano il titolo, poi fa ricorso in tribunale e glielo riconoscono perché la direttiva sugli organi di controllo gli riconosce il titolo rilasciato dalla stessa università e non è che l’anno dopo può dirgli ‘non te lo riconosco più’. Ecco perché occorre accelerare nel riconoscere i titoli conseguiti all'estero. Come pure non ostacolare chi si vuole abilitare o specializzare in Italia. Anche perché poi alla fine questi candidati comunque li chiamiamo tutti nelle nostre scuole”.
CONCORSO STRAORDINARIO
“C’è anche – ha aggiunto il sindacalista – il grosso problema del primo concorso straordinario per diventare docenti della scuola: è stato fatto senza esame finale, con una prova che permettesse a tutti quanti di entrare nella graduatoria finale, ma soltanto in base ad un numero definito di posti da assegnare ai vincitori. Quindi, noi abbiamo avuto 35 mila partecipanti ma 25 mila li abbiamo lasciati fuori, lasciando scoperti tanti posti destinati al ruolo, e non perché non meritano: sarebbe bastato permettere a tutti quanti di essere assunti e non è un demerito, perché chiunque meritava di partecipare alla procedura poteva vincere il ruolo. Si può ancora fare e questa è una cosa urgente Se vogliamo entro il 31 dicembre per esempio assumere altri 20 mila insegnanti lo possiamo fare subito. Perché lo ha fatto il Parlamento l'anno scorso, in occasione del primo concorso straordinario, quando con un emendamento sono stati inseriti gli idonei nelle graduatorie di merito finali Ma in quel caso c'era una soglia, oggi c'è solo il numero dei posti”.
DIPLOMATI MAGISTRALI E GAE
Il professore Pacifico ha quindi ricordato il problema dei diplomati magistrali: “Abbiamo dei maestri, quasi tutte maestre, che il cui titolo è valido per potere fare i supplenti, dunque per essere assunti per un anno, da prima fascia delle GPS, ma non è valido per entrare di ruolo. Dalle graduatorie ad esaurimento sono state licenziate, il suo partito in passato, anche recente, ha seguito la storia. Io mi ricordo anche quella proposta di legge di del senatore Mario Pittoni per stabilizzare i precari e qui chiudo”. Il sindacalista ha quindi ricordato che “il ministro uscente Renato Brunetta ha pubblicato un decreto che ha rivisto i criteri per accedere alla pubblica amministrazione: ad un certo punto c'è scritto che si può entrare nella pubblica amministrazione per titoli Quindi finiamola questa storia che i precari non meritano di entrare nella pubblica amministrazione. La verità – ha continuato Pacifico – è che la dobbiamo finire con questa storia del contratto a tempo determinato: la verità è che dovremmo mettere ad esaurimento le graduatorie dei concorsi di merito, perché non è giusto essere idoneo e poi non essere mai assunti in ruolo. E lo stesso vale per i precari”.
SOSTEGNO
Sul sostegno ai disabili Pacifico ha ricordato che “il problema nasce dal raccordo con l'università perché dopo l’esito favorevole di alcuni ricorsi sul sistema di reclutamento è stato introdotto il numero programmato per il sostegno. Solo che non è sufficiente. Allora, poi, si è fatto un decreto dove si è detto che entro 3 anni bisognava specializzare 90 mila persone. Ne abbiamo specializzati 35.000, quindi il problema è nel numero chiuso per l’accesso ai corsi di sostegno: o si adegua e raddoppiano i posti e l'offerta formativa oppure staremo sempre in difficoltà”. Il presidente Anief ha anche parlato degli organici Covid o aggiuntivi: “Al ministero non vogliono chiamarli posti Covid, fatto sta che abbiamo 40 mila persone, docenti e Ata, due anni fa erano 80 mila, che sono state confermate il primo aprile, quando non c'era più lo stato di emergenza: ministro, per favore le confermiamo subito, questo pomeriggio, sarebbe un primo segnale verso la scuola, che ha molto bisogno di 40 mila unità in più: le scuole hanno bisogno di personale docente e amministrativo nelle segreterie, non possiamo continuare così. E bisogna farlo subito, perché già in legge di bilancio significa gennaio”.
DISPERSIONE, DS E DSGA
Per quanto riguarda l’alto tasso di abbandoni della scuola, Pacifico ha detto che “l’ultimo Governo aveva iniziato bene con la legge di bilancio dell'ultimo anno dicendo che per combattere la dispersione scolastica in deroga ai criteri sul merito serviva un organico aggiuntivo, che poi fu fissato in 8 mila unità, una goccia in mezzo al mara, utili comunque per combattere la dispersione nelle zone depresse più economicamente; anche nelle zone dove risulta il più alto tasso dispersione. Ma poi è finito male, perché con il Pnrr è stato detto che in futuro i soldi per la denatalità non saranno più utilizzati a questo fine ma serviranno per la formazione: allora, ministro, dobbiamo chiarirci se davvero l'intenzione del Governo è combattere la dispersione scolastica. Secondo Anief, dobbiamo correggere quella norma del Pnrr. Senza dimenticare che abbiamo 400 sedi scolastiche senza il loro dirigente scolastico: le scuole hanno avuto un finanziamento per avere un preside e invece il Mef ha detto no. Per non parlare dei DSGA: abbiamo quasi 2 mila DSGA amministrativi facenti funzione su 8 mila. È assurdo: le scuole, anche per gestire i fondi del Pnrr, devono spendere dei soldi, fare documenti di contabilità e se loro non aiutano il dirigente scolastico la contabilità le scuole si blocca. È da oltre dieci anni che avanti questa storia dei facenti funzione: lo vogliamo assumere attraverso i passaggi verticali o attraverso i concorsi, la strada non importa: è il fine che conta”.
RINNOVO CONTRATTO E PROFILI ATA
“Sul rinnovo del contratto – ha aggiunto -, da quello che ho letto lei sembra disponibile a confermare quei 280-340 milioni aggiuntivi inizialmente destinati la Mof. Bene, ma nell'atto di indirizzo si parla di valorizzare anche i nostri DSGA, ancora pagati come fossero dei segretari: trasformiamoli in dirigenti della pubblica amministrazione o in quello che volete, ma almeno gli dovremmo dare 300 euro in più a testa: per 8 mila fanno 200 milioni. E altri 200 milioni di euro nella Finanziaria servirebbero per attivare i profili che si chiamano coordinatori del personale amministrativo e tecnico; sono 20 mila posti del personale ATA mai attivati, eppure previsti dal contratto dal 1994, per questi ci vorrebbero altri 400 milioni di euro. E nella legge di bilancio si potrebbe cominciare a discutere di ciò, se si vuole investire sulla scuola”.
DOCENTI DI RELIGIONE E MOBILITÀ
Pacifico ha anche fatto riferimento agli “insegnanti di religione cattolica: serve pure per loro una soluzione, che vada a stabilizzarli dopo oltre 20 anni di precariato e la nuova legge che risale al Ministero Moratti. Riguardo la mobilità, il Parlamento ha cominciato a eliminare alcuni vincoli, dopo che è stato firmato nel 2022 un contratto solo da una sigla sindacale Noi vorremmo che il legislatore ci mettesse nelle condizioni di firmare tutti un nuovo contratto, come con il Ccnl. Ma vorremmo anche che il legislatore eliminasse del tutto i vincoli alla mobilità, perché i posti ci sono”. Il leader del sindacato autonomo ha specificato che “dovremmo favorire il diritto alla famiglia, ancora di più perché questo Governo ha un ministro per la Famiglia: allora facciamo conciliare il diritto alla famiglia col diritto al lavoro È veramente assurdo lavorare 20 anni come precari a mille chilometri di distanza, rinunciando alla famiglia, e poi sapere che comunque potevi rimanere precario sotto casa, non ha senso. Anziché dare un bonus incentivo alla continuità didattica, diamolo a chi svolge servizio fuori sede. Forse qualche docente in più rimarrebbe lontano da casa. Sono importanti i criteri per dare la formazione incentivante: va lasciata alla contrattazione, perché quando non si ascolta il sindacato nella gestione degli istituti dei rapporti di lavoro evidentemente poi qualcosa va storto”.
SICUREZZA SCUOLE
“Sulla sicurezza a scuola – ha continuato il rappresentante Anief - l’ex capo dipartimento Stefano Versari avrebbe dovuto firmare da settimane un decreto per rivedere i criteri per la definizione del ‘documento di valutazione dei rischi’ in ogni scuola: guardiamo che stiamo parlando del DVR, senza il quale le scuole non dovrebbero aprire, invece sono aperte nonostante questo decreto indispensabile non vi sia. Diventa complicato, in questa condizione, realizzare il documento che prevede il coinvolgimento degli enti locali e del dirigente scolastico. Ma senza il DVR si continua a lavorare non in sicurezza a scuola. E si continua a demandare ai giudici molte questioni”.
DISPONIBILITÀ AL DIALOGO
Il presidente Anief ha manifestato la massima disponibilità a dialogare e a migliorare la scuola: “Anche domani mattina, noi siamo disponibili per un confronto serrato e giornaliero. In passato abbiamo firmato il contratto sulla Dad, che nel frattempo è scaduto perché voleva solo al tempo della pandemia; ora, se vogliamo utilizzarlo anche fuori della pandemia, il contratto va adeguato. In generale – ha concluso Pacifico – in questi anni è mancato il dialogo tra noi e il Parlamento. Noi, invece, vogliamo dialogare, a partire con lei. Noi siamo pronti, siamo convinti che la scuola ha bisogno di coerenza di e di merito ma bisogna questo merito conquistarselo ogni giorno e con la disponibilità di tutti”.
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