Cresce l’interesse per il salario minimo legale: dopo l’impennata di inflazione dovuta prima alla pandemia e poi al conflitto in corso in Ucraina, l’Unione europea ha rotto gli indugi annunciando a tutti gli Stati membri una direttiva in difesa dei compensi dei lavoratori e del loro potere di acquisto. L’ex ministra Nunzia Catalfo ha calcolato che il salario minimo non potrà essere più basso del 50% della retribuzione media (10,59 euro) o della retribuzione mediana (7,65 euro). L’Italia è particolarmente interessata all’evolversi della situazione: i dati Istat sugli stipendi assegnati in Europa dicono infatti che il nostro è l’unico Paese dove gli stipendi sono arretrati rispetto all’inflazione: l’Italia ha fatto registrare un - 2,9% di crescita, a fronte del + 6.20% della Spagna e addirittura del + 276,30% della Lituania.