Sulle nuove regole del reclutamento e della formazione dei docenti il ministro dell’Istruzione si mostra sempre più intransigente e maldisposto al dialogo: “Oggi stiamo facendo le riforme del Pnrr, abbiamo avviato la riforma che riguarda gli insegnanti, ora ci avviamo verso la riforma dell’orientamento e delle scuole tecniche professionali. Per queste riforme io non ho paura”, ha dichiarato in queste ore il ministro Patrizio Bianchi. Sono parole che hanno un certo peso, perché pronunciate in corrispondenza del processo di ammissibilità dei 300 emendamenti presentati sul Decreto Legge n. 36 che proprio oggi prende il via in Senato presso la commissione Affari Costituzionali e quella Istruzione pubblica, beni culturali. Tra le richieste di modifica del testo già approvate in Cdm, figurano 50 emendamenti suggeriti da Anief: vanno dalle nuove forme di individuazione e immissione in ruolo alla cancellazione del precariato, dalla mobilità senza più vincoli gratuiti agli organici da collocare tutti in diritto, dalla formazione iniziale e permanente alla salvaguardia di coloro che sono risultati idonei a seguito della partecipazione ai concorsi pubblici nella scuola. E altro ancora.