Dopo le tante mancate immissioni in ruolo, con appena il 30% delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto alle quasi 85 mila autorizzate dal ministero dell’Economia e delle Finanze, gli Uffici Scolastici Regionali stanno velocemente provvedendo a verificare la quantità di posti ancora vacanti e comunque da coprire con supplenze. Tra questi, che nell’anno del Covid saranno probabilmente oltre 250 mila, è prevedibile che una percentuale crescente venga assegnata attraverso la Messa a disposizione. Il problema è che con le nuove disposizioni introdotte del ministero dell’Istruzione pochi giorni fa si riduce la platea di potenziali candidati che possono presentare domanda direttamente alle scuole: solo “i laureati e neolaureati e coloro non iscritti in graduatoria – come indica pure la stampa specializzata - potranno inviare la Mad, preferibilmente per una provincia, da indicare nell’istanza”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è un errore strategico rilevante quello di impedire ad un docente inserito nelle GaE o nelle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze di presentare Messa a disposizione in altra provincia rispetto a quella di inserimento in Graduatoria: questo paletto gratuito creerà ancora più problemi ai dirigenti scolastici di trovare un docente per conferire incarichi di supplenza o di sostituzione di personale assente. Non solo: si potrebbe teoricamente anche arrivare a nominare come supplenti dei candidati senza titoli e alcuna esperienza, mentre parte di coloro che hanno già svolto supplenze, hanno titoli di accesso adeguati e addirittura abilitati all’insegnamento, costretti a non presentare Mad, potrebbero non essere assunti”.