Passano gli anni e sul sostegno agli alunni disabili purtroppo c’è uno stato di conservazione perenne. Oggi Il Corriere della Sera ha dato spazio ad una indagine condotta da Tuttoscuola, da cui è emerso che il 59% dei quasi 300 mila alunni con disabilità certificata “resterà spaesato davanti a un nuovo docente mai visto prima”. Una condizione dettata dal fatto che “gli insegnanti di sostegno, più i precari nello stesso ruolo, nella scuola italiana sono saliti a 185 mila”.
“Nemmeno il Covid ha cambiato l’organizzazione del sostegno – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief – perché tra pochi giorni si riprenderà in classe con decine e decine di migliaia di alunni senza il docente di sostegno e se assegnato potrebbe essere non specializzato e nella maggior parte dei casi anche diverso da quello dell’anno scorso. Su questa situazione assurda pesa come un macigno il mantenimento dei 60-70 mila posti in deroga introdotto nel 2013 con la Legge 128. Noi, come sindacato, non lo abbiamo mai accettato e per questo continuiamo, con esiti fortemente positivi, a rivolgerci al tribunale affinché quelle cattedre vengano collocate in organico di diritto e con un numero di ore completo: l’iniziativa ‘Non un’ora di meno’, che offre la possibilità alle famiglie di chiedere giustizia, in fondo è un grido di dolore per il rispetto di quel Pei chiesto dagli istituti scolastici e troppo spesso aggirato dalla burocrazia. Po c’è il problema della scarsità di specializzati, evidenziato giusto questi giorni dalla ministra Lucia Azzolina: grazie ai ricorsi, in attesa che si esprima il Tar, sono in realtà più del doppio degli ammessi, 20 mila, del V corso Tfa sostegno per conseguire la specializzazione. Come riteniamo che anche chi ha conseguito o conseguirà la sufficienza debba essere ammesso al corso di specializzazione finale. Possono ricorrere, fino al 5 ottobre, per poter avere riconosciuto il diritto ad una formazione adeguata o per essere chiamati in cattedra”.