I legali del giovane sindacato sciolgono ogni riserva e avviano i ricorsi per ampliare l’inserimento degli aspiranti insegnanti in prima e seconda fascia delle nuove GPS e nelle relative Graduatorie di Istituto. Chiedi una consulenza in presenza o a distanza.
Monitorare ulteriormente le strutture scolastiche per determinare esigenze di spazi in vista della ripresa delle attività didattiche fissata per il prossimo 14 settembre: a chiederlo direttamente ai dirigenti scolastici, con la nota n. 1359 del 30 luglio 2020, è il ministero dell’Istruzione. Nella nota si chiede ai capi d’istituto di “compilare entro le ore 14.00 del giorno sabato 1° agosto” un apposito “sintetico questionario finalizzato a rilevare, a livello nazionale e alla data attuale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari alle istituzioni scolastiche per garantire la ripresa delle attività didattiche in presenza nel mese di settembre 2020”.
Il sindacato ritiene positiva l’iniziativa ministeriale, anche se tardiva perché attuata obiettivamente troppo a ridosso del nuovo anno scolastico. “A questo punto – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir – considerando che manca solo un mese per intervenire sui locali alternativi, la scelta migliore, probabilmente obbligata, per non arrivare impreparati all’inizio delle lezioni - costringendo gli istituti a svolgere improbabili doppi turni, a ridurre il tempo scuola o a proporre la didattica digitale integrata – non può essere che quella di individuare i nuovi spazi ritenuti necessari dai presidi all’interno delle scuole dismesse negli ultimi 12 anni a causa del dimensionamento imposto dalla Legge 133 del 2008. Si tratta di ben 15 mila plessiche, naturalmente in accordo con enti e istituzioni locali, con pochissimi accorgimenti potrebbero essere immediatamente adibiti all’utilizzo scolastico”.
Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare la grave discriminazione nei confronti di un'intera categoria: quella del Personale Educativo, operante nei Convitti ed Educandati Statali
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che il sindacato “da sempre è vicino alle rimostranze degli Educatori, dall'inizio della pandemia si è prodigata a salvaguardare tutta la categoria, tramite varie richieste di chiarimenti, diffide e - non per ultimo - con incontri in videoconferenza per condividere le problematiche e le eventuali soluzioni”
E chiede a I e VIII Commissione Senato un concorso straordinario anche per infanzia - primaria e IRC, l’assunzione nei ruoli dei docenti delle GPS in attesa dei nuovi concorsi e il ripristino della figura dei ricercatori a tempo indeterminato, nelle proposte di emendamento al decreto semplificazione.
Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’ordinanza sulla data di inizio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21: nel documento ufficiale si conferma la data di avvio delle attività didattiche come indicato più volte dalla ministra Lucia Azzolina. All’art. 1 dell’ordinanza si specifica che “le lezioni dell’anno scolastico 2020/2021 nell’intero territorio nazionale possono avere inizio a decorrere dal giorno 14 settembre 2020 per le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione, appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ivi compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”. La data del 14 settembre è stata, tranne casi particolari, come le province a statuto speciale, già ratificata dalle singole giunte regionali.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief : “Ripartire a metà settembre in presenza è l’obiettivo sul quale stiamo lavorando tutti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma a questo punto l’importate è che si arrivi al meglio all’appuntamento con investimenti adeguati, senza DaD, doppi turni e tempo scuole ridotto. Gettare le basi adesso significa anche poi completare l’opera nei mesi successivi e l’anno prossimo con i fondi europei del Recovery Fund. Il Governo e il Parlamento lo ricordino: senza un ritorno in modo organico e completo dell’istruzione pubblica, che coinvolge più di dieci milioni di alunni, famiglie e lavoratori, non ci potrà essere alcuna ripresa del Paese”.