Le porte delle scuole italiane si sono aperte solamente da un mese e mezzo circa, eppure c’è già stato il tempo di assistere alle stesse pecche: infatti, è di stamattina la notizia di due aggressioni all’interno degli istituti. Nel primo caso la vittima è un collaboratore scolastico: un genitore, coltello in mano, ha chiesto di parlare con il dirigente scolastico. Nel secondo episodio, un insegnante è stato colpito al volto da un pugno sferrato da un alunno di 13 anni. Anief si oppone con fermezza a questo andazzo: ridiamo importanza al ruolo degli insegnanti e l’autorevolezza che meritano.
Ai sensi dell'art. 34 del CCNL 2016/18, Miur e parti sociali avrebbero dovuto realizzare entro fine luglio 2018 analisi e verifiche anche comparative per valorizzare le professionalità di oltre 250 mila lavoratori che operano nelle nostre scuole a supporto della docenza e della dirigenza scolastica, ma in primis per rendere un servizio migliore a studenti e famiglie. In attesa di conoscere il testo e di essere invitata ai tavoli, Anief si rivolge all’Aran e chiede al governo, al Miur e al Mef gli stanziamenti necessari per collocare i collaboratori scolastici al quarto livello di carriera esecutiva e il personale tecnico ed amministrativo al quinto e sesto livello, con una rivisitazione del ruolo dirigenziale del Dsga. Nel frattempo, le responsabilità a fronte dello stesso stipendio tabellare prevedono sia un innalzamento dei titoli di studio d’accesso, sia maggiori carichi di lavoro e competenze: oggi occorre un diploma di scuola superiore per gli assistenti amministrativi (ex applicati di segreteria) e per i tecnici di laboratorio, e un diploma di qualifica per i collaboratori scolastici (ex bidelli), ma la retribuzione non è mai stata cambiata: corrisponde al 3° e 4° livello della carriera esecutiva, ovvero poco più di mille euro netti al mese. Intanto nella legge di Bilancio potrebbe essere previsto uno specifico fondo economico per il personale Ata; il fondo dovrebbe essere utilizzato per indennità di reggenza DSGA su due scuole e possibilità per il personale Ata ex Co.co.co di trasformare il contratto da part time a tempo pieno.
Lo studio legale Anief, alla luce del regolamento firmato dal Ministro Bussetti e inviato per la pubblicazionein Gazzetta Ufficiale, metterà a disposizione la domanda cartacea per gli esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso riservato per la scuola Primaria e Infanzia. In attesa della pubblicazione del bando, aperte le preadesioni ai ricorsi Anief
Prende corpo il nuovo reclutamento scolastico del titolare del Miur: “o passi il concorso e sei abilitato per il biennio di durata del bando o devi rifare il concorso”, ha dichiarato oggi Bussetti. Secondo Anief non si può risolvere la questione in questo modo: il Tar ha già detto di no, poi è stata la volta delle Camere. Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, ricorda che l’Italia perde 35 mila immissioni in ruolo per assenze di personale idoneo nelle graduatorie di merito o abilitato nelle graduatorie ad esaurimento: una persona ragionevole cercherebbe di riempire le stesse e non renderle inservibili. Anche perché in questo modo i ricorsi non potranno che aumentare.
Nell’amministrazione pubblica cade il limite del turn over, arriva la soglia del 100% della spesa del personale di ruolo andato via l’anno precedente con lo stipendio più alto perché a fine carriera. Una svolta, attesa da anni. Solo che per il precariato scolastico non cambierà nulla, perché nel settore dove c’è maggiore presenza di contratti a tempo determinato (oltre il 13%, circa il doppio degli altri comparti) continuerà ad applicarsi la normativa del settore. Secondo Anief, il progetto del nuovo Ministro per la PA Giulia Bongiorno dimostra a tutti che le regole sul reclutamento possono essere cambiate. Ma serve la volontà. Quella che manca al Miur, dove a breve potrebbero diventare 200 mila i posti vacanti, pari ad un quarto del corpo insegnante.