Il tribunale ha disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati dai ricorrenti, e ha dato 15 giorni al Ministero per le contro deduzioni; il 15 luglio la prossima udienza.

Raramente questo Ministero della Pubblica Istruzione la spunta dinanzi ai Tar; l'Anief non tiene più il conto delle volte che è prevalsa sul Miur, dinanzi ai Tar. Nella home page del sito ministeriale, le notifiche sono numerose, e sorge spontaneo il quesito di quale ne sia la ragione: Arroganza ? Presunzione ? Superficialità, visto che questa iniziativa giudiziaria era largamente prevedibile, se non addirittura annunziata ? Non vogliamo pensare che l'allenatore e il suo staff ne capiscano poco di amministrazione. Comunque, la decisione del Tar potrebbe addirittura fare slittare la riforma (se il Tar si convince che il Miur ha danneggiato i ricorrenti), e già un effetto lo produce: la sospensione comporta il congelamento di parecchie operazioni (organico, mobilità del personale perdente posto, iscrizioni) causando ritardi. Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori, personale Ata, studenti, unitamente al Comitato Nazionale per la scuola della Repubblica, al Comitato Bolognese Scuola e Costituzione e al Crides di Roma, ed è stato organizzato dai Coordinamenti scuole superiori di Roma, Bologna, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Parma, Modena, Ferrara, Milano, nonché dal Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale. Le ragioni del ricorso. La scelta dei libri di testo adozionali per le prime classi che avvieranno la riforma col prossimo settembre è stata completata entro il 31 maggio, dai consigli di classe e dai collegi dei docenti, alla cieca prima di avere contezza dei programmi (le Indicazioni per i Licei, e le Linee guida per i Tecnici e i Professionali non erano noti in versione definitiva). Poiché non c'è stato il tempo di definire il regolamento (approvato dal CDM il 12/06/09, ma congelato nell'iter) di revisione delle classi di concorso, di cui all'art.64 della Legge 133/08, l'attuale incertezza delle classi di concorso "atipiche" comporta che l'attribuzione, ai docenti sulla base delle abilitazioni delle quali sono in possesso, delle discipline introdotte dai nuovi ordinamenti non è ancora, in certi casi, chiara, e viene demandata alle singole scuole. Le operazioni di definizione degli organici (salvo che per la Scuola primaria) sono tutt'ora in corso, con ritardo rispetto ai tempi canonici, già strettissimi per gli uffici periferici, anche ai fini della mobilità; è ben noto che i ritardi si trasmettono a cascata, nella sequenza necessariamente rigida delle operazioni, e non vogliamo pensare allo stato d'animo degli impiegati dei UU.SS.PP. Che cosa c'entrano i genitori degli studenti, con il ricorso al Tar ? I genitori hanno dovuto iscrivere i figli alle prime classi dei nuovi indirizzi delle scuole secondarie superiori senza conoscerne i programmi di studio e i regolamenti definitivi (e figuriamoci come abbiano dovuto operare gli editori, per approntare i nuovi testi). Gli studenti che frequentano gli istituti tecnici e professionali e che frequenteranno le prossime classi seconde, terze e quarte si troveranno, dal prossimo settembre, orari ridotti (da 2 a 4 ore), senza essere stati messi a conoscenza di piani di studi modificati rispetto a quelli che avevano scelto all'atto dell'iscrizione al primo anno. Quanto alle iscrizioni negli istituti professionali, va aggiunto che le regioni non hanno avuto il tempo di confermare o meno il quadro delle qualifiche professionali triennali vigente, che è di competenza delle singole regioni. Il Tar dovrà valutare se il Ministero abbia forzato i tempi e le procedure di legge, usando delle circolari come fossero leggi, al fine di dare avvio alla Riforma (e consentire i risparmi triennali di spesa programmati con la finanziaria del 2008). INFO: Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale, Firenze, via delle Porte Nuove, n. 33 Tel. 3357112697. I testi dell'ordinanza, dei motivi aggiunti, del ricorso e la memoria depositata dai ricorrenti sono disponibili sul sito: www.scuolaecostituzione.it..

(fonte: Tavolo Regionale per la difesa della scuola statale, Firenze)