Sul diritto degli alunni a frequentare corsi a indirizzo musicale anche nelle scuole di primo grado l'Anief ottiene ragione in tribunale con due sentenze che non solo bacchettano il Ministero dell'Istruzione e le sue diramazioni periferiche regionale e provinciale per aver negato in Emilia Romagna un insegnamento ordinamentale previsto dall'istruzione obbligatoria, ma anche per non aver concesso il trasferimento a quattro docenti di strumento motivandolo con l'assenza di quelle cattedre che lo stesso Miur non aveva istituito in violazione della normativa primaria.
Anche dinanzi ad alunni con gravi patologie o menomazioni, l’inerzia della macchina organizzativa, frenata da norme assurde, non si scuote. Ai dirigenti scolastici arrivano delle ore complessive da dividere per tutti gli alunni disabili dell’istituto da loro diretto. E siccome sono in misura ridotta, scatta la riduzione equa per tutti. Anief ha calcolato che in Italia in questo momento sono almeno 80 mila i casi di sostegno negato agli alunni disabili, dinanzi ai 255 mila iscritti con certificazione. Eppure la Corte Costituzionale ha detto che i bilanci pubblici e di razionalizzazione delle risorse statali non sono un motivo valido per negare il sostegno agli alunni con disabilità. Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal) l’assurdo è che i docenti specializzati di sostegno ci sono. Sono circa 20 mila, hanno la loro abilitazione all’insegnamento, hanno superato i test d’accesso alle scuole specializzanti, sono stati formati nelle università accreditate dallo Stato, ma vengono incredibilmente lasciati nelle graduatorie d’istituto. Per loro le GaE non possono essere riaperte. E il disservizio aumenta.
Nuova vittoria Anief presso il Tribunale del Lavoro di Termini Imerese (PA) che emana due sentenze impeccabili e di pieno accoglimento con cui conferma che il servizio svolto nelle scuole paritarie deve essere riconosciuto e valutato nelle procedure di trasferimento. Anief conferma i ricorsi per l'accesso al concorso riservato 2018 anche con 2 anni di servizio nelle scuole paritarie.
Nuovo colpo di scena sul fronte della riforma pensionistica: il Governo continua a promettere ma non legifera, così i lavoratori pubblici che maturano il diritto ad andare in pensione anticipata a 62 anni entro quest’anno potranno avere l'assegno solo a partire dal primo luglio 2019. È evidente che, se le cose stanno così, il motivo è nella mancata copertura finanziaria necessaria. Cosa succederà nella scuola dove i requisiti si maturano fino al 31 agosto? Di sicuro, la norma per Anief non rispetta la Costituzione: dopo aver lavorato una vita non si può essere trattati e illusi in questo modo.