Annullata erga omnes la Tabella titoli del concorso 2018. Il Miur dovrà valutare il servizio svolto per 180 giorni anche non continuativi.
Annullata erga omnes la Tabella titoli del concorso 2018. Il Miur dovrà valutare il servizio svolto per 180 giorni anche non continuativi.
Dopo il via libera della Commissione Bilancio, giunge oggi nell’Aula di Montecitorio la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza della legge di bilancio. Per il settore dell’Istruzione sono diversi i temi trattati: tra i tanti, particolare interesse riscuotono il reclutamento e i trasferimenti, l’autonomia differenziata e gli organici, l’alternanza scuola-lavoro, il personale ATA, i concorsi a dirigente scolastico e Dsga, la dispersione, l’educazione alla cittadinanza, l’inclusione, la scuola primaria e il sistema 0-6, la scuola digitale e la prevenzione dei crolli degli istituti.
L’Italia è sotto la media europea per l‘Infanzia di 3mila euro, per la primaria e la secondaria di secondo grado di 6mila euro e per la secondaria di primo grado di circa 5mila euro, dai dati riferiti al massimo della carriera. Rispetto agli insegnati italiani, i colleghi francesi, nella scuola dell’infanzia, guadagnano 9mila euro in più, stessa cifra che ci distanzia dai colleghi danesi della primaria. Per la scuola secondaria va anche peggio: in Spagna, per il primo grado lo stipendio al massimo della carriera è di 50mila euro, circa 13mila euro in più rispetto all’Italia; per il secondo grado, i docenti tedeschi percepiscono 33mila euro in più in confronto ai colleghi Italiani. Anief conferma l’azione giudiziaria mirata a sbloccare gli stipendi dei dipendenti della PA dal settembre 2015, come del resto ha previsto la Corte Costituzionale nel giugno di quello stesso anno. Tutti i lavoratori della PA interessati al ricorso contro gli aumenti stipendiali miserevoli possono ancora chiedere il modello di diffida al seguente indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’indennità di vacanza contrattuale dovrebbe per legge far aumentare da gennaio 2019 gli stipendi del 7,7%, ma nel Def presentato alle Camere mancano i 3 miliardi necessari allo scopo, sempre che siano stati trovati i 300 milioni per assicurare la perequazione e non ridurre addirittura i compensi. Solo ora gli altri sindacati si svegliano. Anief pronta a diffidare il MEF e a recuperare le somme non percepite dal settembre 2015.
I tribunali continuano a dare ragione all'Anief e a riformare il contratto collettivo nella parte in cui non riconosce pari dignità al servizio preruolo ai fini del raggiungimento dei 5 anni di permanenza su posto di sostegno.