Il Miur fornisce i numeri del percorso di reclutamento transitorio previsto dal Governo Renzi per andare incontro, solo in apparenza, ai precari “storici” della scuola pubblica: ammontano a meno di 50 mila i partecipanti al concorso abilitati della secondaria. Ma il numero dei partecipanti a questa prima tornata è ridondante solo in superficie, poiché ancora una volta, in seguito alle novità introdotte dalla Buona Scuola, i docenti hanno respinto l’elemosina del Governo: parteciperà solo uno su due degli aventi diritto tra Pas e Tfa. Altri 10mila ricorrono per entrare e altrettanti già assunti a tempo indeterminato, grazie al ricorso Anief, aspirano al passaggio tra un ruolo e l’altro. In questo modo falliscono i decreti delegati della Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Noi lo ripetiamo da tempo e avremmo la soluzione all’ingarbugliatissimo problema: bisogna stabilizzare e risarcire i precari e attivare le prove suppletive al vecchio concorso, poiché solo così si possono evitare conflitti nei tribunali. In pratica, dopo l'esclusione di 20 mila laureati dal vecchio concorso, lo Stato ci riprova ma tante incognite stanno dando luogo al nuovo contenzioso. Anief, infatti, ha raccolto diverse migliaia di ricorsi per via delle esclusioni incomprensibili dal concorso riservato ai docenti abilitati 2018. Il problema di fondo è che l’amministrazione non ha ancora compreso che il dipendente precario, dopo tre anni di supplenze, va stabilizzato.
Anief ricorda che ha sottoscritto una convenzione con Eurosofia, ente accreditato dal Miur: per i docenti che vogliono accuratamente delineare la propria preparazione offre quindiun ausilio costante.