Nel nuovo Ccnl si torna a valorizzare finalmente il ruolo delle Rappresentanze sindacali, anche per la determinazione del cosiddetto “merito” previsto dalla Buona Scuola, sulle cui modalità di somministrazione continua quasi sempre a vigere il silenzio più assoluto: è il caso però che venga rispettato sin da subito. Affinché ciò sia possibile, Anef invita le Rsu elette ad accertarsi che tale procedura venga adottata in tutti quei casi in cui il contratto d’istituto non sia stato ancora sottoscritto, per vari motivi, in maniera definitiva. E, laddove la contrattazione si è conclusa, ad adoperarsi per riconvocare comunque le parti. A questo proposito, il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico, ha inviato una lettera a tutte le Rsu contenente delle indicazioni sulla riapertura della contrattazione integrativa d’istituto.
Anief, sindacato appena diventato rappresentativo all’interno del comparto scuola, grazie alla convenzione firmata con il centro servizi Cedan S.r.l.s., offre ai propri associati importanti servizi. Si parte con la presentazione delle domande di indennità di disoccupazione Naspi 2018.
Si ricorda che, ai fini della fruizione del servizio in maniera gratuita, occorrerà essere in regola con il pagamento delle quote associative attuali e pregresse. Vediamo adesso i requisiti richiesti per la presentazione della domanda, con quale modalità e quando dovrà essere presentata.
Ancora una vittoria piena per l'Anief nella tutela dei diritti dei lavoratori precari da anni sfruttati dal Ministero dell'Istruzione: riconosciuto il diritto all'estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto di ogni anno, alle progressioni stipendiali e al risarcimento del danno per abusiva reiterazione di contratti a termine e violazione della normativa comunitaria. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Stavolta è il Tribunale del Lavoro di Pisa a risarcire i lavoratori precari per l'illegittima apposizione del termine al 30 giugno di ogni anno in luogo del 31 agosto per coprire posti risultati vacanti e disponibili. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Simona Rotundo ottengono una sentenza esemplare che rileva l'illegittimità dell'attribuzione dei contratti su posto vacante con scadenza al 30 giugno e riconosce il diritto di due docenti, con circa 10 anni di precariato alle spalle, a percepire le medesime progressioni stipendiali riconosciute solo al personale di ruolo e il risarcimento del danno subìto, quantificato in 8 mensilità dell'ultima retribuzione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Sono anni che denunciamo come il Ministero 'bluffi' attribuendo sistematicamente e illegittimamente contratti al 30 giugno di ogni anno anche se il posto è vacante e la normativa impone, in questi casi, il termine del 31 agosto. La sentenza ottenuta dai nostri legali riconosce anche il diritto del personale a termine a percepire gli scatti di anzianità che ancora il MIUR si ostina a corrispondere solo ai lavoratori a tempo indeterminato e condanna il Ministero per 'danno comunitario' da abuso e reiterazione di contratti a termine”. Anief ricorda che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri dirittie per ottenere il giusto risarcimento del danno per abuso di contratti a termine su posti vacanti, l'estensione dei contratti e uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
Ecco l’ennesima beffa al mondo della scuola: parte il nuovo codice della privacy che abolisce in toto la vecchia normativa contenuta nelle disposizioni del DLGS 196 del 2003. Sono talmente significative le nuove indicazioni contenute nel regolamento europeo 679/2016 che la vecchia norma non poteva nemmeno essere aggiornata. A quanto pare, siamo di fronte a una svolta epocale in materia di protezione dei dati personali. Viene da dire dunque ottima cosa, non c’è che dire, ma come sempre sul mondo della scuola e sulla responsabilità dei dirigenti si abbatte l’ennesima “tegola” di difficile gestione e comprensione. Il regolamento, infatti, pone con forza l’accento sulla “responsabilizzazione” di titolari e responsabili.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): Udir ha organizzato un convegno gratuito per i dirigenti il 19 maggio 2018 a Palermo a cui ne seguiranno altri: qui crescono solo gli obblighi, ma noi forniremo gli strumenti adatti a venire a capo della situazione. La scuola giusta che noi sogniamo passa anche per questa strada. Noi facciamo della concretezza il nostro modus operandi e interverranno esperti che già oggi operano nel settore. Inoltre, su questi e altri temi l'Udir organizza per domenica 20 maggio alle ore 08.30 a all'Hotel San Paolo Palace di Palermo un convegno.
Come natura vuole, ad un certo punto della loro vita, hanno tutto il diritto di procreare. Ma chi opera nella scuola difficilmente può permettersi il lusso di avere figli: sceglie suo malgrado di fare la supplente per diversi anni, spesso a centinaia di chilometri di distanza dalla famiglia, privandosi dei suoi affetti e rinunciando quasi sempre alla maternità, in attesa della stabilità lavorativa. Poi, quando riesce ad entrare di ruolo, si costruisce una famiglia ma non ha diritto a ricongiungersi neanche per un anno con il proprio bambino se ha più di otto anni di vita. Né lo stipendio va meglio, visto che guadagna la miseria di 1.200 euro, tre volte di più del reddito d'inflazione se rimanesse a casa. Di fare carriera non se ne parla e poi, dopo avere lavorato 42 anni, può fare la nonna con una pensione neanche doppia rispetto all'assegno di disoccupazione. Non ci si meravigli, allora, se l’Italia si trova non solo in cima alla classifica europea per anzianità delle donne al primo parto con una media di 31 anni, ma anche se il 37% tra 25 e 49 anni con almeno un figlio risulta inattiva. E per le donne che hanno più possibilità e coraggio, il doppio ruolo è un Everest da scalare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Perché festeggiare e come festeggiare se, come successo ad alcune maestre con diploma magistrale, sei assunta ancorché con riserva per poi ritrovarti licenziata, così non potrai neanche mantenere quella famiglia che con stenti e sacrifici avevi costruito? È proprio il caso di dire che oggi si festeggia la festa della mamma, ma se si vuole lavorare nella scuola è meglio rimanere single. Bisognerebbe voltare pagina, garantendo alle mamme docenti, ma anche alle amministrative, tecniche e collaboratrici scolastiche, maggiori permessi e spazi per stare vicine ai figli, cambiare le norme su trasferimenti e assegnazioni provvisorie, aumentare gli stipendi legandoli almeno all'inflazione, reclutare tutte le precarie in organico di fatto su posti vacanti, aprire “finestre” per le pensioni, tutelare chi è a rischio licenziamento e chi non sarà mai assunto con la riapertura delle GaE e la conferma dei ruoli.