Da un’analisi dettagliata dei Cir in via di approvazione definitiva, si scopre che sono molti i tagli e poche le risorse aggiuntive in arrivo per i nostri capi d’istituto. Vale per tutti il caso della Lombardia dove, a causa del decremento del Fondo unico nazionale, nonché della retribuzione variabile ed accessoria, da dividere per i nuovi prossimi assunti attraverso il concorso nazionale, e venendo meno pure l’una tantum della Legge 107/2015, si arriverà al paradosso di perdere circa 5.750 euro rispetto agli attuali compensi annuali.
Per questi motivi il sindacato ritiene che, assieme alla protesta ad oltranza, la via del tribunale rimanga l’unica al momento percorribile: Udir attraverso apposito ricorso intende recuperare tutti gli arretrati sinora non percepiti. Il giovane sindacato ha deciso di avviare un apposito ricorso al Tar Lazio per l’incremento del Fondo Unico nazionale ed è pronto ad impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti: aderisci al ricorso gratuito.
Sulla protesta stanno confluendo diverse altre associazioni e organizzazioni sindacali. La mobilitazione d’inizio primavera coincide con l’insediamento delle nuove Camere, a seguito delle votazioni politiche del prossimo 4 marzo. I nuovi parlamentari verranno infatti a conoscenza del fatto che in Italia ci sono decine e decine di migliaia di docenti e Ata precari, anche di lungo corso, a cui il Governo uscente non solo non ha fornito alcuna garanzia per il loro futuro professionale, ma ha addirittura posto resistenze contro la loro stabilizzazione. Come nel caso dei maestri con diploma magistrale, contro cui proprio oggi l’Anief ha comunicato di avere presentato reclamo collettivo al Consiglio d’Europa direttamente tramite il suo presidente nazionale Marcello Pacifico. Il giovane sindacato ritiene, infatti, che i docenti con diploma magistrale abbiano pieno diritto a rimanere in quelle Graduatorie ad esaurimento già riaperte nel 2008 e nel 2012. Allo stesso modo, va confermata l’immissione in ruolo dei 6mila e oltre maestri già assunti a tempo indeterminato e che hanno pure già superato l’anno di prova o che lo devono superare nel corrente anno scolastico. La permanenza nelle GaE, inoltre, va accordata a tutti i docenti abilitati, quindi anche a coloro che sono usciti dai Corsi di Scienze della formazione primaria, gli stessi abilitati con Tfa, Pas e all’estero.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La categoria dovrà giungere compatta alla mobilitazione, attraverso la quale denunciare i modesti aumenti che arriveranno con il rinnovo del contratto, su cui pesa anche l’ombra del peggioramento delle norme che regolano i rapporti dell’amministrazione col personale. Stiamo vivendo un momento delicato per la nostra istruzione pubblica e per chi vi opera con l’intento di farla funzionare al meglio ogni giorno: le forze parlamentari che si apprestano ad essere votate dagli italiani ne devono essere consapevoli. Per questi motivi la nostra contestazione è stata fissata al 23 marzo: chi inizia a governare e a legiferare in questo Paese deve assolutamente mettere in cima alle priorità degli interventi da attuare quelli della scuola pubblica. Così non si può andare avanti: precariato e contratto sono emergenze non più procrastinabili.
Notificato il reclamo collettivo dal presidente Marcello Pacifico per 20 mila maestre e maestri iscritti al sindacato, traditi dalla violazione del giudicato operata dall'adunanza plenaria dell’organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nella PA, nonché dalla violazione da parte del Governo italiano della normativa comunitaria sui contratti a termine e della carta sociale europea. Con il reclamo collettivo, l’Anief pertanto chiede “l’intervento del Comitato europeo dei diritti sociali perché, nell’ambito della sua competenza, rilevi le denunciate violazioni della Carta Sociale Europea commesse dallo Stato italiano e ne raccomandi la rimozione”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal: Dopo la beffarda sentenza resa pubblica lo scorso 20 dicembre ora la parola passa da Roma a Strasburgo. Non si tratta di avere un parere generico e senza esiti, la nostra è un’azione rilevante che punta a superare quanto stabilito inaspettatamente dall’organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nella nostra pubblica amministrazione: le decisioni del Consiglio dell’Unione Europea saranno infatti vincolanti per lo Stato italiano.
Entra nel vivo la mobilitazione contro le troppe trascuratezze attuate nei confronti del personale scolastico: dopo il riuscito stop delle lezioni dell’8 gennaio scorso, l’Anief ha proclamato lo sciopero orario dei primi due giorni di scrutini aperto a tutto il personale (tranne ai maestri dell’infanzia non impegnati nelle valutazioni), a cavallo tra la fine di gennaio e la prima decade di febbraio, a seconda dei calendari previsti in ogni singola scuola. Il sindacato incita tutto il personale ad aderire alla mobilitazione. Scarica i 10 punti della piattaforma predisposti da Anief e la bozza del decreto legge propostodallo stesso sindacato autonomo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Mai come oggi occorre dimostrare alle famiglie la compattezza della categoria sulle questioni riguardanti il contratto, il precariato, la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento e per coinvolgere tutto l'istituto. Si ricorda che lo sciopero è orario nella giornata degli scrutini e non prevede alcuna decurtazione perché in assenza anche di un solo docente lo scrutinio è rinviato automaticamente ad un altro giorno da stabilire. Anche il secondo giorno di scrutinio si potrà scioperare, nell'arco di tempo della proclamazione. Nello sciopero, quindi, verranno coinvolti tutti quei colleghi che vanno in servizio quando ci si astiene dal lavoro. Con l'adesione si dimostra che senza supplenti e le nostre maestre le scuole non funzionano. E che le stesse non possono funzionare a queste condizione miserevoli di stipendio con aumenti ridicoli e probabilmente anche norme e sanzioni peggiorative. In base alle adesioni che stiamo raccogliendo, anche per questa tornata di scioperi si prevede una grande adesione, specie nel Nord Italia, dove le maestre sono praticamente entrate in uno stato di mobilitazione permanente immediatamente dopo aver preso atto della sentenza dell’adunanza plenaria facente capo al Consiglio di Stato. Non è possibile che abbiamo dei docenti buoni a sostenere gli scrutini e che poi, gli stessi, possono essere cacciati via da una decisione del genere.
L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni ha infatti appena pubblicato la Circolare n. 1, datata 26 gennaio 2018, rivolta a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001, con oggetto: “Rinnovo delle Rsu. Elezioni del 17, 18 e 19 aprile 2018. Chiarimenti circa lo svolgimento delle elezioni”. Le regole stabilite per questa tornata di elezioni rimangono sostanzialmente le stesse della precedente. Il 20 aprile sarà dedicato esclusivamente allo scrutinio, contestualmente in tutte le amministrazioni. Tra i candidati potenziali anche i supplenti annuali.
In base al programma elettorale predisposto da alcune settimane, Anief è dunque pronta a rivedere il prossimo contratto collettivo nazionale (CCNL 2016/18), al fine di riconoscere la parità di trattamento economica e giuridica tra personale precario e di ruolo, tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera o nei passaggi di ruolo senza temporizzazione, i nuovi profili di collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, il primo gradino stipendiale ai neo-assunti (CCNI 4 agosto 2011), la mobilità senza blocchi o vincoli e il servizio prestato nella paritaria (CCNI 2018). Grazie alla presenza ai tavoli confederali, il sindacato ha anche intenzione di cambiare gli attuali accordi che non recuperano l’indennità di vacanza contrattuale (INTESA 30 novembre 2016) e non interrompono la trattenuta del 2,5% in regime di TFR (ACCORDO 30 luglio 1999).
Marcello Pacifico (presidente nazionale ANIEF e segretario confederale CISAL): Mai come quest'anno si avverte tensione per queste elezioni di rinnovo Rsu, perché dopo trent’anni di stallo potrebbero ratificare la rappresentatività conquistata nel campo da Anief: il nostro sindacato si dichiara sin d’ora pronto a chiedere di rivedere tutti i discutibili contratti nazionali, integrativi e d'istituto firmati negli ultimi anni. L’obiettivo che ci poniamo è quello di introdurre il rispetto del diritto nelle nostre scuole. Il personale che volesse partecipare a questo cambiamento epocale, diventando protagonista del superamento del modo consociativo di fare sindacato degli ultimi decenni, può ancora farlo candidandosi con noi.