Veneto

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ATA

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3371182990 - Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00

 

Formazione

DAVIS ZAPPIA

 

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30 al 3453302370

 

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ALBERTO RUGGIN

 

 

Verona

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RITA FUSINATO

 

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Coordinatore pro tempore 0458204304

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COLLABORATORI

ANGELO BURGIO

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ALBERTO RUGGIN

 

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Ricevimento per appuntamento da richiedere scrivendo a padova@anief.net [Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

GIAMPAOLO ROSSI

DAVIS ZAPPIA

345 3302370

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30

Belluno

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3357122949

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Rovigo

Presidente provinciale

RITA FUSINATO

 

Coordinatore pro tempore (tel.0458204304 - 3666141757)

[Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

PIERANGELA VESENTINI

Treviso

Presidente provinciale

RITA FUSINATO

 

Coordinatore pro tempore (tel.0458204304 - 3666141757)

[Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

LUIGIA RONZANI

FRANCESCA FIDONE

MICHELE D'ANDREA

DAVIS ZAPPIA

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Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30


Ha dell’incredibile l’analisi del Decreto Legge n. 36, sulla riforma del nuovo reclutamento, valutazione e formazione degli insegnanti, pubblicato nell’ultimo week end nella Gazzetta Ufficiale all’interno di ulteriori misure urgenti per l'attuazione del PNRR. Perché per finanziare la nuova scuola di Alta Formazione, dal prossimo anno si andranno a togliere 2 milioni di euro annui dalla carta per l’aggiornamento dei docenti che quindi si ridurrà progressivamente, fino probabilmente a dimezzarsi passando da 500 euro a 250 euro annui. L’altro secondo capitolo di tagli dell’ordinario è quello, denunciato subito dall’Anief, di quasi 10mila cattedre dall’organico di diritto: per assegnare a qualche migliaio di docenti che si formeranno con 30 ore servirà un “premio” una tantum per il quale serviranno 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031. Tutta l’operazione di incentivo, riporta il DL 33, si finanzierà “mediante razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027″, in via prioritaria sui posti di organico per il potenziamento, decurtandoli dai posti lasciati liberi dai pensionamenti”. Ciò significa che si andranno a decurtare, tra gli anni scolastici 2026/27 e 2030/31, ben 9.600 cattedre.
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Il giovane sindacato ha proclamato lo sciopero contro la riforma approvata la scorsa settimana dal Governo per cambiare, attraverso il Decreto Pnrr 2, le modalità di accesso, formazione e valutazione degli insegnanti: la giornata di mobilitazione generale e unitaria si svolgerà venerdì 6 maggio. “È un piano di riforma impraticabile che fa acqua da tutte le parti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché non valorizza né la formazione né la professione dell’insegnante. E sul reclutamento possiamo scommettere sin d’ora che la montagna partirà il topolino, con almeno i due terzi dei posti che rimarranno vacanti per via di un meccanismo di stabilizzazione complesso ed estenuante. Ecco perché il 6 maggio manderemo un segnale importante, assieme a tutti i lavoratori della scuola: quel decreto così come è stato approvato dai ministri è impresentabile”.
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Gli insegnanti italiani non guadagnano solo poco, ma devono anche attendere 35 anni di carriera per arrivare all’apice della carriera. A rimarcarlo è l’ultimo Quaderno Eurydice “Insegnanti in Europa: Carriera, sviluppo professionale e benessere”. Lo studio prende il via dallo scarso grado di soddisfazione degli insegnanti europei per gli stipendi percepiti, che diventano ancora più miseri quando confrontano le loro buste paga con quelle dei lavoratori UE con un’istruzione di pari livello. La percezione dei docenti europei di guadagnare poco è stata confermata dalle risposte all’ultimo questionario proposto da TALIS, che ha dato la possibilità agli insegnanti di dichiarare in che misura sono soddisfatti del loro stipendio: “nel complesso, a livello UE, solo il 37,8% degli insegnanti considera il proprio stipendio soddisfacente o molto soddisfacente, con molti paesi che mostrano percentuali inferiori al 30%”.
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Certipass ed Eurosofia, in collaborazione con Anief, sindacato che opera da più di 10 anni nella Scuola, punto di riferimento per docenti, ricercatori e personale scolastico, presentano il webinar gratuito dal titolo GPS 2022: le ultime novità dal sindacato.

Il webinar si terrà giovedì 28 aprile 2022, alle ore 17.00.
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Anche il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione non manca di esprimere i suoi rilievi sulla bozza di ordinanza che il ministero dell’Istruzione si accinge a produrre sull’aggiornamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze e di quelle d’Istituto valide per il biennio 2022/2024: solo nelle Gps sono presenti 400mila candidati e ancora di più nelle graduatorie d’istituto. Il Cspi, pur esprimendo parere favorevole, si sofferma su diversi limiti presenti nel testo che, secondo la stampa specializzata, potrebbe essere pubblicato già la prossima settimana, con le domande degli oltre 400mila candidati che potrebbero essere presentate “a partire dal 2 maggio”: anche il Cspi, in particolare, come Anief ritiene che sull’aggiornamento delle graduatorie sia necessario allungare la tempistica per la presentazione delle domande, come pure debba essere fornita maggiore chiarezza sull'attribuzione degli incarichi, oltre che cancellare le sanzioni per chi rifiuta gli incarichi.
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Manca un mese esatto all’inizio delle prove preselettive per l’accesso di 25.874 nuovi docenti ai corsi di specializzazione come docente di sostegno nella scuola pubblica: il decreto ministeriale n. 333 del 31 marzo scorso ha infatti stabilito che per sopperire carenza diffusa di docenti specializzati dal 24 al 27 maggio prossimi si svolgeranno i test per selezionare diverse decine di migliaia di aspiranti. Il decreto stabilisce che le prove di accesso saranno costituite da un test preselettivo, che consisterà in un test con 60 quesiti a risposta multipla sulle conoscenze didattiche, psicopedagogiche e giuridiche relative al profilo dell’insegnante di sostegno e le necessarie abilità linguistiche.
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Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha autorizzato l'avvio dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell'infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado e nella scuola secondaria di II grado
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La volontà di legare gli aumenti di stipendio alla formazione degli insegnanti è prima di tutto “inopportuna, visto che abbiamo il contratto scaduto. Non si può pensare di andare a scrivere in quel contratto delle cose nuove rispetto a un lavoro già svolto. In quel contratto bisogna soltanto definire quanto sono gli arretrati rispetto all’aumento del costo della vita e rivedere i livelli dei profili professionali”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista ad Orizzonte Scuola.
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Anziché complicare e allungare il percorso di avvicinamento alla professione, il ministro dell’Istruzione dovrebbe avviare da subito quei corsi abilitanti attesi da anni e nel 2020 banditi con diverse decine di migliaia di candidati rimasti al palo. A quelli si aggiungono i tanti docenti che nel frattempo hanno acquisito un nuovo titolo di studio oppure, se già assunti a tempo indeterminato, debbono chiedere il passaggio di ruolo. A sostenerlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando l’irricevibile proposta di riforma del reclutamento dei docenti presentata qualche giorno dal ministro Patrizio Bianchi ai sindacati.
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Secondo Anief è però inutile parlare di una legge di questo genere dopo che da 40 mesi si aspetta il rinnovo di un contratto che comunque porterà aumenti chi rispetto a quanto accaduto dal 2008 lasciano gli stipendi di docenti e Ata ben 13 punti sotto l’inflazione. Inoltre, è non è ammissibile “punire” gli insegnanti anche in base alla valutazione degli apprendimenti degli studenti. Siamo pronti a impugnare in Corte Costituzionale la norma sugli aumenti legati alla formazione, sempre se verrà approvata.
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Il Governo propone di assumere 70 mila precari entro il 2024 con un percorso a ostacoli che prevede un concorso pubblico, una prova di abilitazione e l’integrazione di 30 CFU. Per i laureati previsto inoltre un corso di formazione iniziale. Anief boccia la proposta, troppo penalizzante per i giovani, discriminante per i supplenti presenti nelle graduatorie per le supplenze e non risolutiva dell’emergenza del precariato.
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Sono 90mila le cattedre vacanti nella scuola: lo ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze: considerando l’organico di fatto, in particolare le cattedre in deroga sul sostegno agli alunni disabili, e il mancato utilizzo di tutte le Gps per le immissioni in ruolo, come pure la mancata applicazione delle direttive della Commissione europea sull’assunzione a tempo indeterminato dei precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, per il prossimo mese di settembre si prospettano oltre 200 mila supplenze da coprire. A denunciarlo è l’Anief, nel giorno in cui i sindacati sono stati convocati dal ministero dell’Istruzione per illustrare il nuovo reclutamento degli insegnamenti.
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Il giovane sindacato rappresentativo Anief ricorre contro la sanzione di 100 euro per mancato obbligo vaccinale personale over 50, contro le sospensioni per ottenere l'assegno alimentare o l'eventuale recupero delle spettanze stipendiali, per tutelare il personale Afam e quello universitario.



Il sindacato ricorda anche che giovedì 31 marzo verrà trasmesso un webinar Anief “Obbligo vaccinale: decreto legge riaperture e stato del contenzioso, tutto quello che c'è da sapere”. Interverranno il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e i legali del sindacato Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri. Per partecipare, cliccare qui.

Per ANIEF la circolare di chiarimenti pubblicata ieri dal Ministero dell’istruzione crea ancora più confusione perché può indurre i dirigenti scolastici a disporre l’utilizzo dei non vaccinati in altra mansione per 36 ore settimanali. Una simile interpretazione, tuttavia, sarebbe totalmente illegittima poiché travalicherebbe quanto previsto dal D.L. 24/2022, che si limita ad affermare la necessità di utilizzare i docenti non vaccinati “in attività di supporto all’istituzione scolastica”, senza nulla disporre riguardo ad un loro possibile utilizzo per orario di servizio diverso da quello previsto per il relativo grado di insegnamento.
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"Le scuole hanno bisogno di certezze: dal 1° aprile vi sono nuove regole, ma queste nuove regole sono sbagliate". A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commentando il Decreto Legge Covid n. 24/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha ricordato che il Decreto riaperture fissa per il prossimo 1° aprile il primo scaglione di allentamenti delle norme Covid, ad esempio disponendo che non servirà più il Green pass rafforzato al lavoro per gli over 50, ma lasciando l'obbligo vaccinale e le mascherine a scuola.
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Il tribunale di Torino accoglie il ricorso presentato dal legale Anief: un docente riceve 3mila euro di risarcimento anche per gli anni precedenti. Sono migliaia i supplenti che stanno aderendo al ricorso

Sul diritto dei supplenti annuali ad avere la Carta del docente da 500 euro l’anno, Anief non ha mai avuto dubbi: dopo il Consiglio di Stato che ha cambiato orientamento a seguito della remissione in Corte di giustizia europea della questione comunitaria - su ricorso presentato dai legali Anief al tribunale di Vercelli - adesso anche i giudici del lavoro lo sostengono. La prima sentenza è arrivata dal Tribunale di Torino e riguarda il ricorso di un insegnante assistito dai legali dell’Anief Giovanni Rinaldi, Fabio Ganci e Nicola Zampieri. Il Giudice ha assegnato al docente che aveva presentato ricorso i 500 euro dell’annualità corrente, più quelli delle cinque supplenze annuali precedenti, per un totale di 3mila euro di risarcimento. Nella sentenza si legge che “il docente a tempo determinato” deve avere il “beneficio della c.d. Carta del docente, atteso che ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL di categoria l’Amministrazione scolastica ha l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”, tra le quali certamente può comprendersi la Carta del docente”.
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