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Cresce lo sconcerto per le ultime precisazioni fornite dal ministero dell’Istruzione riguardo l’obbligo vaccinale applicato dal 15 dicembre anche al lavoratore “assente dal servizio” per ferie o malattia: la Nota n. 1929, prodotta poche ore fa e firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, prevede infatti la deroga all’obbligo solo per docenti, Ata e dirigenti “che non svolgono la propria prestazione di lavoro presso le istituzioni scolastiche” oppure “perché fruiscono di aspettative e congedi che comportano l’astensione piena e continuativa dalle attività lavorative a scuola” o ancora perché “versano nelle condizioni di infermità”.
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Quali sono gli argomenti su cui i lavoratori della scuola chiedono con maggiore insistenza un intervento legislativo? La mobilità bloccata del personale scolastico, a partire da quella dei neo-assunti, ma anche le assunzioni da cambiare, le abilitazioni e specializzazioni da riattivare, la riduzione della burocrazia nella professione e attribuzione di tutte le ore di sostegno agli allievi disabili, la questione stipendiale e delle mancate indennità, la riforma dei profili professionali, l’anticipo pensionistico, la riapertura dei plessi chiusi, l’aumento delle quote di PIL da destinare alla scuola, la riduzione del numero di alunni per classe e la revisione delle norme a scuola per contrastare il Covid. Le emergenze sono state individuate durante il Talk Pulser Anief – Cisal – Cesi tenuto oggi dal segretario generale Anief Daniela Rosano e moderato dalla dottoressa Sabrina Pellerito, vice presidente Com. SOC Cesi, durante il quale sono stati presentati i risultati dell'inchiesta pubblica sulla scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali realizzata dalle stesse organizzazioni sindacali.
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Per superare la legge Fornero con “Opzione Tutti”, l’uscita anticipata dal lavoro che il Governo propone ai sindacati consapevole che fa comodo solo ai conti dello Stato: applicando il sistema di calcolo interamente contributivo, chi governa il Paese vorrebbe arrivare a tagliare, a coloro che chiedono di lasciare l’occupazione qualche anno prima, magari anche con quattro decenni di contributi versati, anche più di un terzo l’assegno di quiescenza. Che corrispondono ai 600 euro in meno di Opzione Donna. La proposta dell’Esecutivo che fa capo al professore Mario Draghi verrà rilanciata oggi ai sindacati: viene considerata infatti dal Governo come un buona forma di “flessibilità in uscita sostenibile per i conti pubblici”.

“Sulle pensioni è il caso di dire che la toppa che il Governo vuole mettere è forse peggiore del buco creato dalla riforma Monti-Fornero”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Pensare di introdurre dei tagli alla pensione fino al 35%, significa volere bruciare una fetta consistente dei contributi regolarmente versati dai lavoratori. Per noi è una ‘polpetta avvelenata’ che rimandiamo subito indietro”. Il sindacalista autonomo, quindi, rilancia la proposta dell’Anief: “Dopo ‘Quota 100’ ci aspettavamo un provvedimento analogo, e parallelamente l’inclusione del personale scolastico tra quelli più a rischio burnout: lo dicono le statistiche sulle patologie, purtroppo anche tumorali, che però il ministero di competenza si guarda bene dal rendere pubbliche. L’Ape Sociale allargato ai maestri della scuola primaria, dopo quelli dell’infanzia, in larga parte donne, è un’ammissione di presa di coscienza. Che rende ancora più grave l’esclusione degli insegnanti della secondaria dall’anticipo pensionistico a 63 anni con 38 anni di contributi e senza riduzioni sostanziali dell’assegno. Ecco perché Anief rilancia ‘Quota 98’ per tutti i dipendenti della scuola e il riscatto gratuito della laurea: in questo modo – conclude Pacifico - si darebbe un’opportunità a ultra 60enni che alla scuola hanno dato tutto, oltre che di svecchiare la categoria”.
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“Le nostre scuole – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a proposito dell’ipotesi di maxiemendamento senza approvare alcuna modifica parlamentare – hanno bisogno estremo di ulteriori finanziamenti, a cominciare da quasi 200 milioni per salvare i 14mila Ata Covid che in piena emergenza pandemica altrimenti tra dieci giorni verrebbero licenziati. Come occorre cancellare i vincoli alla mobilità del personale e allargare a tutte le classi della primaria l’educazione fisica affidata per due ore a settimana a docenti specializzati. Sono, tra l’altro, provvedimenti su cui tutta la maggioranza si è detta d’accordo. Poi, sempre per la Scuola, ci sono molti altri nodi da sciogliere: le classi pollaio, gli organici all’osso, le scuole tagliate e da ripristinare, il tempo scuola di aumentare. Sullo sfondo, infine, c’è il rinnovo del contratto che non può essere liquidato con 4 miseri euro a dipendente, che poi non andranno nemmeno a tutti. Anche noi vogliamo la Scuola al centro degli interessi del Paese, ma per davvero: non solo a parole”, conclude il presidente Anief.
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Gli esiti della campagna mediatica e le conclusioni del progetto Pulser saranno resi pubblici durante il Talk in programma domani, 20 dicembre, dalle ore 18 alle ore 19, con il segretario generale Anief Daniela Rosano. Modererà l’incontro la dottoressa Sabrina Pellerito, vice presidente Com. SOC Cesi: l’evento di domani verrà trasmesso in diretta sul canale ufficiale Facebook del sindacato Anief.

“Domani – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - si svolgerà l'ultimo incontro di presentazione del progetto Pulser, durante il quale verranno anche resi noti i risultati dell’inchiesta pubblica sugli argomenti trattati durante gli incontri e della campagna mediatica sugli stessi temi, sui quali è stato realizzato anche un sondaggio on-line, attraverso un questionario predisposto dal nostro giovane sindacato rappresentativo, al quale hanno risposto un alto numero di cittadini e addetti ai lavori. Tutto il materiale raccolto sarà presto anche presentato all'Accademia europea della Cesi, così da poterlo mettere a disposizione, come fonte aggiornata, del dibattito europeo sul miglioramento della formazione dei giovani, con tutte le problematiche che ha prodotto la pandemia da Covid19. Il fine ultimo – conclude Pacifico - è rendere la nostra società più giusta, equa e solidale realizzando una migliore attuazione possibile del pilastro europeo dei diritti sociali”.
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Mercoledì 22 dicembre ci sarà l'assemblea nazionale promossa da Anief per il personale educativo. Introdurrà l'evento il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. I relatori saranno Marco Bencivenga, Anief Salerno, e Vincenzo Pazienza, Anief Foggia. Durante la diretta verranno trattati tanti argomenti e sarà presentato anche il calcolatore per quantificare le differenze retributive. Per registrarsi e seguire l’evento basta cliccare al seguente link

Leggi il comunicato integrale e scarica la locandina dell'assemblea nazionale Anief per il personale educativo.

I mancati investimenti e il rinnovo del contratto della scuola che tarda ad arrivare sono tra i temi centrali che hanno portato oggi in piazza i lavoratori della scuola, assieme a tanti studenti, per dire no alla Legge di Bilancio in via di approvazione. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “alla scuola manca un miliardo per adottare gli aumenti già previsti per gli altri comparti”. Intervistato da Orizzonte Scuola Live, il sindacalista, dopo avere sfilato per le vie della capitale e manifestato davanti al ministero dell’Istruzione, ha detto che “giungono voci che per la scuola potrebbero arrivare 200 milioni di euro: in questo caso si tratterebbe di 12 euro lordi a lavoratore. Non scherziamo – ha avvertito il sindacalista - perché la scuola merita rispetto, questo è lo slogan di oggi dell’Anief, e non si possono continuare a lasciare gli stipendi 13 punti sotto l’inflazione”.
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Il sindacato rappresentativo Anief ha oggi comunicato lo sciopero di tutti i dipendenti della scuola: per l’intera giornata di venerdì 10 dicembre, potrà non svolgere attività lavorativa tutto il personale - docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato – in servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l'infanzia, oltre che dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, di quelli regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.
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VACCINO OBBLIGATORIO – MARCELLO PACIFICO (ANIEF): VIOLA DIRETTIVE E TRATTATI DELL’UNIONE EUROPEA, PRONTO UN DOPPIO RICORSO
L’Europa non deve sconfessare sé stessa: sull’obbligo vaccinale è giusto che prenda posizione ricordando quanto espresso nel corso degli ultimi 20 anni e anche durante la pandemia. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief nell’annunciare la presentazione di un doppio ricorso contro l’imposizione del vaccino anti Covid19: uno promosso da Anief per il personale scolastico e uno da Radamante per le forze dell'Ordine e i militari. “Siamo contrari alla vaccinazione obbligatoria perché – ha detto il sindacalista ad Italia Stampa - comporta una palese violazione della Direttiva europea n. 78 del 2000, che introduce il principio del rispetto di ogni norma che possa comportare qualsiasi discriminazione diretta o indiretta, anche per motivi di scelte personali, religiose o convinzioni proprie. Siamo convinti che bisogna rispettare anche l’articolo 19 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, secondo cui occorre combattere le discriminazioni fondate pure sulle ‘convinzioni personali’”.
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Comunicazione dell’Ufficio III: si informa che all’Albo pretorio di questo Ufficio Scolastico Regionale sono pubblicati gli elenchi alfabetici dei candidati ammessi a sostenere la prova scritta della procedura ordinaria, per titoli ed esami, finalizzata al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria di cui al D.D. 498/2020 come da calendario pubblicato su Gazzetta Ufficiale num. 93 del 23 novembre 2021, con gli abbinamenti di ciascun candidato alla rispettiva aula nella quale dovrà sostenere la prova.

Prot. AOODRVE n. 23505 del 30-11-2021 e Albo n. 321/2021
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Viene finalmente configurato il danno economico prodotto dallo Stato contro i supplenti della scuola, lasciati per anni e anni a fare supplenze e senza assegnare loro i compensi adeguati: a dare consistenza alle cifre da restituire ad ogni lavoratore, docente e Ata, è il sindacato Anief, che ha oggi realizzato, attraverso un partecipato webinar, la “Presentazione del calcolatore Anief per il recupero delle differenze retributive”.

Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, ha aperto i lavori, ricordando che quanto è prezioso lo strumento messo a disposizione: “Vogliamo offrire gratuitamente ad oggi insegnante, amministrativo e collaboratore scolastico – ha detto Pacifico – l’opportunità di inquadrare la propria situazione, così da quantificare esattamente qual è il credito che gli spetterebbe per gli anni svolti durante il precariato, ma pagati solo in parte, oltre che per la ricostruzione di carriera incompleta e tante altre indennità, come il salario accessorio, illegittimamente non assegnate. I doveri, come la formazione, i precari li devono invece espletare tutti. Per noi c’è qualcosa che non torna”.

Durante la diretta gli avvocati Anief Walter Miceli e Fabio Ganci hanno ribadito come l’operato del sindacato sia “volto a eguagliare il trattamento tra docenti precari e di ruolo. Invitiamo tutti a far valere i propri diritti”.
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Un anno di “Quota 102”, l’anticipo concesso solo ai maestri della scuola d’infanzia e primaria, la conferma dell’Opzione donna che ti permette di lasciare il servizio in cambio della pensione poco più che sociale: poi via quasi tutti a 67 anni, come previsto dalla Legge Fornero. È questa la grigia prospettiva contenuta nella manovra di fine anno contro la quale Anief si è opposta ed ha presentato una serie di emendamenti proprio alla Legge di Bilancio 2022, a favore del personale dei comparti Istruzione, Ricerca e Sanità. Tra le richieste del sindacato, figurano l’uscita anticipata a partire dai 61 anni, con 35 anni di contributi, senza decurtazioni e con il calcolo interamente retributivo, diventata sempre più necessaria a seguito della pandemia e del gravoso stress psicofisico che vive il personale. Per Anief occorre equiparare i parametri già previsti per i lavoratori delle forze armate ai dipendenti della scuola; bisogna andare pure a cancellare le vigenti decurtazioni del trattamento retributivo ai fini del finanziamento del TFR ed introdurre nell’Ape Sociale tutta la categoria dei docenti.
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La commissione Bilancio del Senato ha preso in carico l’altissimo numero di emendamenti complessivi presentati per modificare la manovra di fine anno: si tratta di ben 6.290 emendamenti. Di questi, 31 sono stati presentati da Anief e riguardano il mondo della scuola ed i suoi lavoratori. Alcune richieste specifiche del giovane sindacato sono state segnalati nella seduta del 1° dicembre: si va dall’estensione del “carattere gravoso a tutti gli ordini di scuola” alla “revisione degli organici di sostegno”, fino alla “gratuità dei tamponi” alla “abrogazione dell’articolo 105”, l’estensione della proroga al termine delle lezioni di oltre 30mila unità di personale Ata con contratto Covid. Tra le proposte emendative del giovane sindacato figura poi quella della “conferma nei ruoli” dello Stato del personale già assunto a tempo indeterminato e poi licenziato, delle “Modifiche al Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73” ed infine dell’incremento degli organici nelle “scuole geograficamente disagiate”.
Leggi l'elenco completo degli emendamenti.

Sono passati oltre 70 anni, ma l’imponente figura di Giuseppe Di Vittorio rimane sempre di estrema attualità: del padre del sindacalismo italiano si è parlato ieri su Radio Techetè, durante la il programma ''Viaggio nel tempo, dal passato al futuro''. È stata ripercorsa la storia di Peppì (come lo chiamavano affettuosamente a Cerignola), che poco più che bambino muoveva i primi passi da sindacalista nella sua Cerignola al fianco dei braccianti agricoli pugliesi, difendendoli dai soprusi dei grandi proprietari terrieri. Nel corso del tempo, Giuseppe Di Vittorio arrivò a ottenere miriadi di conquiste per tutelare i diritti dei lavoratori a livello nazionale, fino a diventare leader del primo sindacato italiano e nel 1953 presidente della Federazione Sindacale Mondiale. Nell’accostare la sua autorevole figura con il sindacalismo moderno, gli autori del “Viaggio nel tempo” hanno ripercorso la storia dell’Anief e del suo fondatore e presidente, Marcello Pacifico: il giovane sindacato, anch’esso impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, in questo caso della scuola, in generale di chi opera nella formazione, ha raggiunto infatti la rappresentatività e tantissimi risultati, legislativi e giudiziari, a favore di docenti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
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Cosa comporta per i lavoratori della scuola il decreto sull’obbligo vaccinale per il personale della scuola previsto dal decreto legge n.172, del 26 novembre scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale? A rispondere è il sindacato Anief, che ha predisposto una serie di FAQ, per dirimere le questioni ancora poco chiare e rispondere alle tante domande che i lavoratori continuano a porre sul comportamento da adottare nelle diverse circostanze che si potrebbero venire a determinare. Il giovane sindacato chiarisce, ad esempio, i tempi di sospensione dal servizio in caso di mancata vaccinazione, la validità del Green Pass, i mesi dopo i quali viene consigliato il “richiamo” del vaccino.
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“La Manovra 2022 non prevede solo lo stanziamento di meno di un decimo delle risorse necessarie alla scuola, 300 milioni anziché 5 miliardi, ma anche l’associazione del merito professionale con la ‘dedizione nell’insegnamento’. Ma cosa significa? Come si fa ad applicare un concetto del genere all’insegnamento? Dobbiamo aspettarci di escludere a priori un docente dal bonus merito solo perché lavora a testa bassa e non è sufficientemente estroverso?”. A dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief e dell’Accademia Europa Cesi, durante il convegno “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”, nell’ambito del progetto “Pulser” della Cesi Europe Academy, svolto a Roma alla presenza di numerosi legali ed esperti di normativa scolastica.

“Non scherziamo – ha continuato Pacifico -, i senatori facciano attenzione, perché il comma 1 dell’articolo 108 della Legge di Bilancio 2022 non può rimanere in vita, va stralciato: in fase di revisione finale del documento di fine anno, occorre aprire, piuttosto, alle indennità stipendiali che per i docenti, come per il personale Ata, continuano ad essere inspiegabilmente negate. Facciamoci guidare delle norme dell’Ue e dalla Carta Sociale europea, nel quale si salvaguardia il diritto all’occupazione e all’equo trattamento, anche stipendiale”, ha concluso il sindacalista autonomo.
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