Anief richiama il ministro Gelmini ad un confronto vero, sui numeri e non su facili battute ad effetto pubblicitario dichiarate in televisione a “Che tempo che fa” con il solo fine di orientare il consenso dell’opinione pubblica verso l’azione di governo dei tagli.

In 10 minuti, il ministro Gelmini ha cercato di modificare la realtà con facili spot sulla scuola ad uso e consumo del pubblico, a cui il presidente nazionale ANIEF Marcello Pacifico replica con semplici quanto inconfutabili informazioni.

Numeri e stipendi

SPOT: troppi insegnanti, quindi salari proletari, lontani di ben 20.000 euro dalla media europea.

I DATI: dopo la riduzione nell’ultimo quinquennio di 110.000 posti tra personale docente e ata, sono stati persino bloccati gli scatti di anzianità. Quindi, la riduzione del personale non ha portato agli aumenti di stipendio. Inoltre, nel paragone numerico tra il personale utilizzato in Italia e in Europa non si tiene conto della nostra specifica utilizzazione di 25.000 docenti di religione e di 95.000 docenti di sostegno.

 

Spesa e investimenti

SPOT: sono aumentati gli investimenti sulla scuola, dove per il 90% la spesa è legata agli stipendi.

I DATI: nell’ultimo rapporto del CNEL, le stime del Governo italiano sulla spesa per il settore dell’istruzione e della ricerca si attestano al 1,5% rispetto alla media UE del 3%. Inoltre, se si sono effettuati 110.000 tagli e se la spesa è legata agli stipendi come è possibile che sia aumentata ?

 

Sprechi e licenziamenti

SPOT: si spendono 600.000 milioni di euro per le pulizie affidate a 200.000 bidelli, più dei carabinieri. Non è stato licenziato nessuno.

I DATI: le pulizie per lo più sono affidate alle cooperative private attraverso la terziarizzazione dei servizi per scelta del Governo che così paga meno della metà dello stipendio agli LSU rispetto al personale ATA che, comunque, conta anche il personale tecnico e amministrativo delle segreterie. Ben 70.000 ATA ogni anno sono utilizzati come supplenti su posti vacanti e disponibili. Sono stati cancellati 110.000 posti di lavoro, al punto che il Governo per sopperire a questo blocco del turn-over si è inventato il decreto salva-precari per giustificare la prima cassa integrazione di massa nella scuola.

 

Scatti e merito

SPOT: il contenimento della pianta organica ha permesso il pagamento degli scatti ai soli insegnanti.

I DATI: il pagamento degli scatti è avvenuto grazie ai tagli per il 2010, ma non è riconoscibile per legge ai fini pensionistici né di carriera. Di contro, come si evince dai cedolini di gennaio 2011, gli scatti per il personale della scuola sono stati bloccati per il biennio 2011-2012, al contrario dei funzionari di polizia.

 

Sostegno e privato

SPOT: le famiglie chiedono senza ragione le ore di sostegno e spesso non hanno fiducia nella scuola pubblica, mentre i privati devono entrare nei cda delle università.

I DATI: il servizio pubblico eroga un servizio per più di 5.000.000 di studenti e le famiglie chiedono le ore di sostegno dietro la presentazione di certificati di handicap grave, al punto che la Consulta ha annullato una legge che stabiliva un tetto massimo di ore assegnabili. Gli esercizi finanziari delle scuole, in questo momento, per colpa della mancata pubblicazione del nuovo elenco dei revisori dei conti da parte del ministro, sono senza alcun controllo pubblico.

Né per legge né per contratto ma per la sola volontà del ministro Gelmini che decide a chi assegnare i soldi con il beneplacito di alcuni sindacati confermati dal ministro Brunetta.

Dal 1974, ogni qual volta si è siglato un contratto, MIUR e OO. SS. si sono impegnate, invano, a ipotizzare un sistema premiale di carriera nel corpo docente. L’esigenza era tanto più sentita dopo il 1997, quando la scuola autonoma trasformava il preside in dirigente scolastico, eliminando così l’unica anomala forma di carriera che consisteva in un nuovo lavoro. Ancora nel 2007, nell’art. 24 del CCNL 2006-2009, le stesse parti si sono impegnate “a ricercare, in sede contrattuale, in coerenza con lo sviluppo dei processi di valutazione complessiva del sistema nazionale d’istruzione e con risorse specificamente destinate, forme, modalità, procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e di carriera degli insegnanti”.

Ma come si sa, la L. 122/2010 ha bloccato la sigla dei contratti per il prossimo triennio e ha assegnato al ministro Gelmini i soldi risparmiati sulla pelle di studenti e colleghi. Così, ora può decidere di concedere con un’elemosina i soldini legati agli scatti di anzianità senza riconoscerli per la pensione, di potenziare l’Invalsi per somministrarne le prove anche alle Superiori, di premiare i soli docenti di due città secondo criteri unilateralmente decisi, senza alcun confronto con quei lavoratori a cui si chiede soltanto di richiedere volontariamente uno stipendio in più, come si fa con gli asini tra carote e bastonate. Il loro aumento di stipendio, per i prossimi tre anni, dipenderà dal risultato degli studenti nelle prove Invalsi di cui non si sono mai discusse l’opportunità pedagogica, l’utilità didattica, l’obiettiva scientifica, la coerenza con la progettazione del curricolo.

Tuttavia, quasi tutte le OO. SS. - la cui rappresentatività è stata prorogata per il 2010 per effetto del decreto legislativo Brunetta che ha rinviato le elezioni RSU sine die e con essa la scelta democratica dei propri rappresentanti sindacali - plaudono. Certo, avrebbero potuto, almeno, protestare sul metodo e sui criteri scelti, o almeno, tacere, visto che soltanto l’ANIEF è rimasta a denunciare questo ennesimo attacco all’alto merito e al prezioso lavoro di tutto il personale della scuola, precario e di ruolo.

 Regolamento recante disposizioni per l'esecuzione delle norme di  cui ai commi da 4-octies a 4-decies dell'articolo 1 del decreto-legge  n. 134 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  167  del 2009, in materia  di  obblighi  per  il  personale  della  scuola  di documentare i requisiti per avvalersi  dei  benefici  previsti  dalla legge n.104 del 1992 o dalla legge n.68 del 1999. (10G0182)

 

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Il MIUR, con la nota prot. 8861 del 30 settembre 2010, ha prorogato al 4 ottobre il termine per la presentazione delle domande per il Salva-precari 2010/2011. Conseguentemente, anche i ricorrenti Salva-precari potranno inviare i relativi modelli di domanda entro la medesima data. Il termine per l'invio dei plichi ad ANIEF rimane, invece, confermato al 31 ottobre 2010.

 

Leggi la nota MIUR 8861 del 30/09/2010

L'ANIEF, rilevata la poca chiarezza del DM 68 del 31/07/2010 e della sezione del modello per i docenti ed il personale educativo in merito alla possibilità di scelta di una delle province aggiuntive di coda ai fini dell'inserimento nelle relative graduatorie distrettuali salva-precari a.s. 2010/2011 – possibilità che sembrava riservata esclusivamente ai fini del completamento orario a coloro che da una provincia di coda avevano assunto incarico su spezzone – ha inviato al MIUR una richiesta di chiarimenti.

Il chiarimento fornito dal Ministero è di grande importanza nella misura in cui esplicita che, fatta salva l'obbligatorietà di tale scelta per il personale docente già in servizio con contratto T.D. a orario non intero, le province aggiuntive di coda possono essere comunque liberamente scelte da tutti gli altri aspiranti.

Alla luce di tale chiarimento, è doveroso però mettere in luce come, almeno in relazione a questo punto, fosse molto più chiaro il modello dello scorso anno: quest'ultimo, infatti, prevedeva una voce in più nella sezione della scelta della provincia dedicata proprio a coloro che avevano assunto incarico su spezzone ed aspiravano, quindi, al completamento orario da graduatoria a esaurimento, d'istituto o di coda.

Contestualmente l'ANIEF aveva richiesto di conoscere le intenzioni del MIUR in merito alla possibilità di estendere anche al salva-precari 2010/2011 le disposizioni di cui alle note n. 14655 del 30 settembre 2009 e n. 19212 del 17 dicembre 2009, estensione successivamente disposta con la nota prot. 8491 del 20 settembre 2010.

 

Leggi la nota di chiarimento del MIUR

 Il 2 settembre 2010, si è svolto, presso il Ministero del Lavoro, il tentativo di conciliazione per il raffreddamento dello stato di agitazione dei docenti  e del personale ATA promosso dall’ANIEF. All'incontro hanno partecipato per il Ministero del Lavoro, il dott. Gallo, per il Ministero dell’Istruzione la dott.ssa De Luca, per l’ANIEF il presidente nazionale, prof. Pacifico, ed il coord. regionale per il Lazio, prof. De Giulii.

Durante l’incontro sono stati discussi tutti i punti della vertenza: sono state illustrate le richieste dell'ANIEF a partire dalla questione della precarietà cronica che nel nostro paese sta assumendo proporzioni sempre più gravi e che, con i tagli previsti nella nuova normativa voluta dal ministro Gelmini, ha, nei fatti, il risvolto drammatico della perdita di oltre 100.000 posti di lavoro (la delegazione ANIEF, infatti, si era recata già nella mattinata a Montecitorio per ribadire la solidarietà nei confronti dei precari che sono da giorni in sciopero della fame). Tutto questo in spregio della normativa europea (1999/70/CE), recepita in Italia con il decreto legislativo 368/01 e successive modificazioni che prevedono, comunque, la stabilizzazione del personale che abbia maturato un’anzianità di servizio di tre anni, il diritto alla trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, e il diritto agli scatti biennali di anzianità durante la vita da precario, come avviene per i docenti di religione e come il tribunale del lavoro ha già riconosciuto. ANIEF ha ribadito che è sua intenzione procedere con oltre 10.000 ricorsi presso i giudici del lavoro per affermare la validità del diritto anche nella Scuola.

Riguardo ai sacrifici che il paese necessariamente deve compiere per uscire fuori dalla crisi, ANIEF ha sottolineato che la Scuola ha già ampiamente subito tagli negli anni passati e che, oggi, è al collasso con la negazione a molti del diritto all'istruzione costituzionalmente garantito. L’ANIEF ha ribadito, inoltre, che rimane insostenibile la continua divisione tra organico di fatto e di diritto per tutto il personale docente, perpetrate in spregio alla continuità didattica e alla dignità professionale di suddetto personale.

L’ANIEF ha evidenziato che, nonostante le molte ipotesi di carriera dei docenti, prospettate sin dal '74, queste non siano mai state realizzate, e che il Governo disattende la normativa che esso stesso ha introdotto  (il 30% dei risparmi derivanti dai tagli dovrebbe essere utilizzato per finanziare una premialità). Ad oggi, nulla viene investito per la carriera dei docenti, ad ulteriore riprova che non è in atto alcuna riforma della Scuola ma una elaborata operazione di copertura di tagli. Nei fatti, questa situazione viene pagata dalle nuove generazioni di insegnanti che non riescono ad entrare in nessun sistema di reclutamento e da tutti i precari che perderanno il proprio posto di lavoro implicando anche l'innalzamento dell'età media degli insegnanti italiani che è la più alta al modo. Questo comporta un ulteriore gap generazionale che didatticamente comporta ulteriori problemi.

 ANIEF ha denunciato anche lo stato di confusione che in questi giorni regna negli uffici territoriali per l'assegnazione delle cattedre, oltre ai movimenti del personale di ruolo perdente posto.  Tutto questo è diretta conseguenza  anche della nuova normativa,  introdotta senza alcuna riflessione e con la sola voglia di tagliare il più possibile. Anche la norma denominata dall'amministrazione “salva precari”, non salverà i precari ed è nei fatti un’ulteriore violazioni alle normative nazionali e, come già più volte evidenziato, causa di pesanti disparità tra i precari ed ulteriore confusione nell'assegnazione delle cattedre.

Si è denunciata la volontà del Governo di voler disattendere anche le sentenze della corte costituzionale riguardanti i posti in deroga sul sostegno, introducendo una nuova normativa che riconosce il sostegno solo a casi estremamente gravi e lo nega a tanti che hanno situazioni comunque gravi e che senza un ausilio vedono compromesso il proprio diritto allo studio. SI è registrato anche come la figura degli insegnanti, e degli insegnanti di sostegno in particolare, non venga minimamente promossa ed è esposta a critiche senza fondamento riguardanti la percentuale di posti che dovrebbero essere garantiti nell'organico.

Inoltre, ANIEF ha evidenziato come il CCNI penalizzi qualsiasi ipotesi di riconoscimento di merito laddove non tiene conto del servizio prestato come tutor nelle università e per i corsi SSIS e non riconosce alcun merito ad alcuni percorsi abilitanti. Riguardo ai supervisori, si è evidenziato che allo stato attuale si sta disperdendo la professionalità acquisita vanificando nei fatti un pur minimo percorso di progressione di carriera esistito.

ANIEF ha contestato duramente anche l'attribuzione del 25% dell'organico degli ATA agli LSU che non possono garantire la medesima professionalità e non possono essere impiegati nelle medesime mansioni.

Riguardo al blocco del sistema di reclutamento,  esiste una palese ingiustizia perpetuata nei confronti di quanti hanno dovuto “congelare” il loro percorso di abilitazione iniziato nelle  SSIS, chiuse senza troppo riflettere dall'attuale ministro ovvero quanti hanno partecipato ad un dottorato di ricerca, hanno svolto il servizio militare o sono stati in aspettativa per maternità e che, ad oggi, non riescono a completare il loro percorso di abilitazione.

Inoltre, ANIEF ha evidenziato che non possono accedere alle GaE tutti gli abilitati in strumento musicale presso i conservatori o tutti quelli che hanno conseguito il titolo presso la Facoltà di Scienze della formazione primaria o le Accademie, a differenza di chi consegue l’abilitazione all’estero condannando chi rimane in Italia a essere straniero in casa propria. Si è contestata anche qualsiasi ipotesi o opzione di ulteriore secondo canale su base regionale o di chiamata diretta da parte dei presidi.

Sulla questione della rappresentatività sindacale compromessa dal rinvio delle elezioni RSU, si è denunciato un duro attacco alle regole della rappresentanza e allo statuto dei lavoratori, mentre il nuovo rinvio invocato da alcuni sindacati per prorogare la propria rappresentatività turba il clima sereno di relazioni sindacali. Infatti, oltre che sulla base del numero degli iscritti, la rappresentatività si misura anche sul numero di voti presi durante le elezioni delle RSU. Un secondo rinvio delle elezioni, nei fatti, priverebbe i lavoratori del loro diritto di scelta dei propri rappresentanti. In merito al contenzioso seriale presso il tribunale amministrativo, ANIEF ha accusato l’amministrazione di non rispettare le ordinanze cautelari del giudice al punto di costringere il tribunale alla nomina di un commissario ad acta, di dare un cattivo esempio educativo per un ministero che dovrebbe dare l’esempio nel rispetto della legalità e di procedere all’avvio di un anno scolastico senza certezza di diritto. 

Le risposte del MIUR sono state del tutto insoddisfacenti cosicché il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione è fallito. Pertanto, l'ANIEF ha manifestato la propria intenzione di indire uno sciopero degli insegnanti e degli ATA per il prossimo 3 novembre 2010.

 

 

La scrivente Organizzazione Sindacale PROCLAMA lo stato d’agitazione del personale docente e ata a tempo indeterminato e determinato delle istituzioni scolastiche ed educative (comparto scuola) e IPOTIZZA una giornata nazionale di sciopero.

 

 

Pertanto, si chiede l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e di conciliazione, come previsto dall’art. 1 c. 4 della Legge 83/00, di modifica dell’art. 2 c. 2 della Legge 146/90 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

I regolamenti attuativi della legge 133/2008 hanno previsto un piano di dimensionamento della rete scolastica che sta riducendo in un triennio un decimo del personale in servizio, per un totale di 100.000 posti di lavoro tagliati a discapito della qualità e della continuità della didattica.

Il blocco del turn-over combinato con l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne produce un costante invecchiamento del personale scolastico che, ormai, supera l’età media di 50 anni, classificandosi al primo posto nel mondo.

Nonostante la legge 296/2006 abbia previsto un piano programmatico di assunzione di 180.000 unità di personale docente e ata nel triennio 2007-2010, l’ultimo D.M. ha disposto l’immissione in ruolo per il 2010-2011 di sole 16.000 unità, non risolvendo né il problema del precariato né il ricambio generazionale.

La legge 167/09, introducendo le liste prioritarie per l’affidamento degli incarichi e intervendo nei processi in corso che avevano visto soccombente la pubblica amministrazione in sede cautelare, sta turbando il sereno avvio anche del nuovo anno scolastico e il sistema consolidato di attribuzione degli incarichi dalle graduatorie ad esaurimento e dalle graduatorie d’istituto.

La costante violazione nel comparto del pubblico impiego relativo al personale scolastico della direttiva della comunità europea n. 1999/70/CE, recante accordo quadro sul personale a tempo determinato, amplia a dismisura il fenomeno del precariato senza prevederne una stabilizzazione, come previsto, eppure, dal decreto legislativo n. 368/01. I posti in organico di diritto vengono adeguati agli organici di fatto, invece, di essere messi in ruolo, anzi, sono assegnati in moltissimi casi al 30 giugno invece che al 31 agosto, pur essendo vacanti e disponibili. Il personale docente e ata che ha avuto tre anni di incarico a tempo determinato anche non continuativi, pur avendo superato un pubblico concorso per titoli ed esami, continua a essere chiamato come supplente, mentre gli stessi supplenti continuano a ricevere ogni anno lo stesso stipendio iniziale a differenza dei docenti di religione e del personale di ruolo, senza alcun riconoscimento dell’anzianità di servizio.   

Anche sull’attivazione di posti in deroga di sostegno dopo la sentenza n. 80/2010 della corte costituzionale, nulla sembra essere cambiato, mentre lo stesso reclutamento dalle graduatorie ad esaurimento sta avvenendo in spregio al diritto riconosciuto dalla magistratura amministrativa al personale docente ricorrente riguardo alla libera mobilità, alla scelta della dichiarazione dei punteggi all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, alla valutazione di alcuni titoli, come riconosciuto dalla giurisprudenza a seguito del contenzioso seriale promosso nei tribunali.

Né la situazione è migliore per quel fortunato personale di ruolo che non ha perso la cattedra a seguito dei tagli, visto che ogni ipotesi di carriera è sempre evocata, anche nell’ultimo CCNL 2006-2009, salvo cadere nel dimenticatoio al momento di una sua realizzazione; stessa cosa per un’area separata di contrattazione per il personale docente, ancora non prevista dallo stesso Contratto. Mentre, permane nel Contratto integrativo di mobilità una palese disparità di trattamento per il personale docente in possesso del titolo di specializzazione SSIS, e del personale che ha prestato gratuitamente servizio come tutor o supervisore presso le SSIS. Quest’ultima categoria di docenti, d’altronde, dopo anni di onorato servizio è costretta a ritornare in classe, a perdere il semiesonero e a disperdere la professionalità acquisita.

L’utilizzo degli LSU al luogo di personale qualificato nell’organico di diritto, poi, priva la scuola di professionalità adeguata e acuisce la dimensione dei tagli al personale precario, violando la stessa contrattazione. La manovra correttiva, di contro, ha bloccato gli scatti di anzianità anche per il personale di ruolo per il prossimo triennio. Il regolamento sulla formazione iniziale non è stato ancora emanato e i supervisori in servizio non sono confermati. Le risorse risparmiate dai tagli inferti, che ancora non sono stati bloccati, non sono state allocate né legate a reali meccanismi che premino la professione docente. Si prospetta un nuovo reclutamento legato alla realtà regionale e alla chiamata diretta da parte dei dirigenti. Il rinnovo del Contratto è saltato per il prossimo triennio.

Le elezioni RSU sono state rinviate; la rappresentanza delle OO. SS. firmatarie del CCNL 2006-2009, invece, è stata prorogata per legge mentre ancora l’amministrazione centrale si rifiuta di dare sistematicamente l’informativa richiesta, prevista dalla legge, a questa organizzazione sindacale, al punto che riteniamo si possa profilare un duro colpo alle regole della democrazia e della rappresentanza, e si possa mettere a rischio tutto il modello di relazioni sindacali.

Su Immissioni in ruolo, Pettine/code, Contenzioso seriale TAR/PdR - GaE, Cancellazione docenti di ruolo, ATA-25%LSU, Salva-precari 180 gg., Mobilità, SvT, Precariato e conciliazioni, TFA, Supplenze, II lingua, Sostegno, Strumento musicale, Informativa, RSU. Riaperti ricorsi GaE, Salva-precari, Cancellazione docenti di ruolo.

Proclamato lo stato di agitazione di docenti e ATA, a cui seguirà, in caso di mancato raffreddamento, l’indizione di uno sciopero generale della categoria nel prossimo autunno, a seguito dell’incontro avuto dal presidente nazionale ANIEF Marcello Pacifico, con il vice direttore generale MIUR Pilo e la dirigente Palermo.

Immissioni in ruolo: rispetto alle cifre divulgate ieri da Orizzontescuola e Italiaoggi, se confermate, ANIEF ha ribadito la violazione della legge 296/06, del Decreto legislativo 368/01 e della Direttiva UE 1999/70/CE - come ricordato dal commissario UE a una recente interrogazione dell’on. Borsellino (PD) - e ha rammentato la necessità di completare, comunque, il piano di rideterminazione dell’organico di sostegno di cui alla legge 244/07 (almeno 150.000 docenti e 50.000 Ata devono essere immessi in ruolo).Per questo, procede la campagna di stabilizzazione del personale docente e Ata con le conciliazioni gratuite attivate in tutta Italia presso gli UPLMO e le DPL per chi ha avuto almeno due contratti a tempo determinato tra il 2005 e il 2010, prima della promozione dei ricorsi seriali al giudice del lavoro, che saranno seguiti dalla professionalità di più di 200 legali su tutto il territorio nazionale (v. volantino)

Pettine/code: ANIEF, richiamando l’ultima nota del Commissario ad acta prot. n. 1 del 30/07/2010 LC100, ha nuovamente diffidato l’amministrazione centrale ad eseguire il giudicato cautelare favorevole ai ricorrenti ed a impartire, di conseguenza, ai dirigenti degli ambiti territoriali ordini ed istruzioni al fine di

-       immettere in ruolo o attribuire un contratto a tempo determinato ai soci ricorrenti ANIEF che ci hanno segnalato una mancata stipula di un contratto a tempo determinato e indeterminato per l’a. s. 2009-2010,

-       inserire a pettine i ricorrenti nelle province aggiuntive, e – comunque – consentire immediatamente il trasferimento dalla provincia di appartenenza a una nuova provincia, scelta per l’a. s. 2010-2011, secondo i reclami messi a disposizione.

Il vice direttore generale, prendendo atto delle istanze dell’ANIEF, ha riferito che invierà una richiesta al commissario ad acta in merito alle modalità di esecuzione delle ordinanze di ottemperanza del TAR Lazio. A tal proposito l’ANIEF ha richiamato le pertinenti notazioni contenute nell’ultima nota del Commissario ad acta prot. n. 1 del 30/07/2010 LC100, in ordine alle responsabilità penali conseguenti alla mancata collaborazione con gli ausiliari del giudice e per la mancata esecuzione delle ordinanze cautelari. In altre parole, la mancata esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria costringerà i ricorrenti a denunciare alla Procura della Repubblica il reato di omissione di atto di ufficio (art. 328 c.p.) ed il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità (art. 650 c.p.), con responsabilità anche penali - che si aggiungono alle domande risarcitorie - a carico dei dirigenti del MIUR.

Di fronte allo ius superveniens invocato dal MIUR, infine, si è ricordato che l’udienza dinanzi alla Corte Costituzionale per l’annullamento della norma blocca-processi pro inserimento/trasferimento a pettine (art. 1 comma 4-ter del d.l. 25 settembre 2009, n. 134), dovrebbe tenersi entro la primavera del 2010, con una decisione che influirà pesantemente sul prossimo aggiornamento delle graduatorie.

Contenzioso seriale altri ricorsi TAR/PdR e GaE: le ordinanze cautelari, ottenute dai legali dell’ANIEF per i nostri iscritti, hanno annullato il D.M. 42/09 nella parte in cui vieta lo spostamento dei 24 punti, non attribuisce il bonus differenziale di sei punti agli abilitati SSIS, non valuta il punteggio di abilitazione per strumento musicale, cancella dalle GaE gli iscritti con riserva che hanno pendente un ricorso al Tar o al PdR.

Il v. D. G. ha affermato che l’amministrazione periferica si è adeguata o si adeguerà alle determinazioni del commissario ad acta a favore dei docenti che hanno proposto ricorso, ma non intende estendere gli effetti delle pronunce del TAR ai docenti che non hanno impugnato il D.M. 42/09 innanzi ai Tribunali amministrativi.

Pertanto, ANIEF, constatato che le graduatorie ripubblicate a decorrere dal 19 Luglio 2010 si pongono in contrasto con le numerose ordinanze e sentenze emesse dal Tar Lazio su ricorsi patrocinati dalla scrivente associazione, al fine di evitare una disparità di trattamento voluta dal MIUR e per garantire anche agli altri docenti gli stessi diritti maturati dai ricorrenti del 2009, riapre i termini per ricorrere al Tar (v. istruzioni operative). Stesso discorso vale per il ricorso per il riconoscimento del punteggio del servizio militare, patrocinato privatamente dall’avv. Ganci (v. istruzioni operative). Per quanto riguarda i reclami ANIEF presentati dai docenti inseriti con riserva con ricorso pendente (ricorsi ex 7.1, 7.2, 7.3 e 7.3-bis, congelati), l’amministrazione si è detta disponibile, dietro segnalazione, a reintegrare i docenti erroneamente cancellati.

Cancellazione docenti di ruolo: il v. D. G., non ancora a conoscenza delle determinazioni del TAR, non intende, comunque, adeguarsi all’ordinanza del Tribunale Amministrativo che sospende l’esecuzione di tale disposizione. Il v. D. G ha ricordato, inoltre, che il provvedimento è stato voluto anche dalle OO. SS. rappresentative per “salvare i precari”. ANIEF ha ribadito che il provvedimento non agevola i precari perché, a differenze delle assegnazioni provvisorie salvaguardate dalle OO. SS., non aumenta-salva alcun posto (visto che per ogni cambio di cattedra si libera sempre un posto) ma nega soltanto il diritto acquisito da 30.000 colleghi a essere inseriti in GaE a seguito di superamento di una prova concorsuale. Per queste ragioni, ANIEF riapre i termini del ricorso a tutti i docenti di ruolo al fine di ottenere la reintegrazione della propria posizione nelle graduatorie (v. istruzioni operative).

Ricorso ATA-LSU: l’Amministrazione pur condividendo la motivazione del ricorso avanzato dall’ANIEF, si rimette alle valutazione politica di tale scelta, richiamandosi alla consuetudine dell’assegnazione del 25% dell’organico ATA agli LSU. ANIEF ha ricordato come a seguito dei 16.000 tagli sul personale ATA che avverranno il prossimo anno scolastico, tale disposizione determinerà maggiore disfunzione e discriminazione. Pertanto, rimangono valide le istruzioni ANIEF per ricorrere e ottenere il recupero di 2.500 posti assegnati agli LSU (v. istruzioni operative).

Salva-precari: il v. D. G. ha annunciato la pubblicazione del D. M. 68/10 e si è detto convinto che l’interpretazione corretta della norma escluda la valutazione del servizio di 180 giorni prestato su più scuole, come invece sostenuto dai Giudici del lavoro dei Tribunali siciliani. ANIEF, pur continuando il contenzioso al Tar Lazio, pertanto, ha deciso di impugnare il nuovo provvedimento con motivi aggiunti per i vecchi ricorrenti al Giudice del lavoro, e ha deciso di riaprire i termini del ricorso al TAR Lazio per tutti i precari che sono stati ancora esclusi e presso i Tribunali del lavoro di tutta Italia per chi ha maturato il servizio di 180 giorni prestato su più scuole nell’a. s. 2008-2009 e 2009- 2010 (v. istruzioni operative).

Mobilità, SvT: ANIEF ha ribadito l’illogicità e la contraddittorietà di alcune norme del CCNI, già richiamate nell’incontro del febbraio 2009 scorso, su mobilità, utilizzazioni dove non è valutato il titolo SSIS, di supervisore di tirocinio, del corso riservato, né il biennio di servizio presso il corso SSIS. A dispetto delle altre OO. SS., si è criticato anche l’illimitato numero di assegnazioni provvisorie che ogni anno toglie il posto a migliaia di precari. Il v. D. G. si è limitato a richiamare come tali disposizioni siano state oggetto di contrattazione con le OO. SS. rappresentative e con loro concordate (CGIL-FLC, UIL, CISL, SNALS, FGU). Pertanto, nei prossimi giorni partiranno i primi ricorsi ex 700 al giudice del lavoro per porre rimedio a questa ingiustizia (per contatti, scrivi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Precariato e conciliazioni: di fronte ai tentativi che ANIEF ha promosso presso gli uffici provinciali del lavoro, il v. D. G. ha ribadito - su nostro incipit - che se la cattedra è vacante e disponibile il posto deve essere dato al 31 agosto, mentre in merito al blocco degli scatti biennali di anzianità per il personale precario e alla mancata stabilizzazione si è rimesso alle valutazioni politiche già espresse dal sottosegretario Pizza durante il dibattito sul decreto legge ‘salva-precari’. ANIEF ha chiarito come a fronte di 110.000 supplenze al 30 giugno e 20.000 al 31 agosto e di sole 60.000 domande tra mobilità e assegnazioni provvisoria, rimangano vacanti 50.000 posti, difficilmente tutti attribuibili a congedi straordinari, comandi, distacchi e malattie. Pertanto, ANIEF sta predisponendo per i propri soci che avranno alle prossime convocazioni o che hanno avuto un contratto al 30 giugno, un modello da inoltrare al dirigente scolastico per ottenere il nominativo a cui è assegnato quel posto disponibile in supplenza, e nel caso in cui non risulterà alcun nominativo, per dimostrare che quel posto era vacante e, quindi, attribuibile al 31 agosto (v. volantino). Sugli scatti biennali, se è vero che il nuovo decreto correttivo li blocca anche per il personale di ruolo nel prossimo triennio, nulla osta alla richiesta, già concessa da alcuni giudici, del recupero per gli scatti persi per i precari nel quinquennio 2005-2010 (v. volantino). Inizieremo durante le prossime convocazioni una campagna massiccia di adesione, in vista delle prossime convocazioni, perché termini questa brutta abitudine di sfruttare il precariato, con la scusa di una continuità didattica che è negata proprio dalla precarietà, e trionfi il diritto e la parità di trattamento oltre che la salvaguardia della dignità del personale della scuola precario o di ruolo.

Supplenze: in merito alla circolare di prossima emanazione dove si adegua l’organico di diritto a quello di fatto invece di darlo in ruolo - come avviene, purtroppo, ogni anno -, ANIEF ha richiesto un univoco trattamento in merito allo spezzettamento o all’accorpamento delle cattedre (spezzoni). I collaboratori, i coordinatori provinciali e regionali ANIEF vigileranno durante le operazioni di assegnazioni degli incarichi a tempo determinato e indeterminato sulla corretta procedura delle assegnazioni e delle individuazioni degli incarichi e dei posti disponibili. Chiunque si può rivolgere a loro per ottenere giustizia e rispetto delle regole.

II lingua: ANIEF ha richiesto di salvaguardare l’insegnamento della seconda lingua comunitaria nelle more della definizione del processo amministrativo in corso e secondo quanto richiesto dalla UE, così da garantire un’adeguata copertura di posti per le prossime immissioni in ruolo.

Sostegno: ANIEF ha annunciato la nuova campagna di raccolta di posti in deroga da attivare che partirà nel prossimo settembre per aver già da novembre nuovi posti in deroga come già sperimentato nel corso anno scolastico dopo le segnalazione giunte all’ANIEF sulla reiterazione dei tagli (v. volantino).

Strumento musicale nella scuola media: il v. D. G. ha sottolineato come dopo le segnalazioni dell’ANIEF della violazione della circolare n. 37/10 riguardo alla salvaguardia dell’organico precedente, alcune regioni come l’Emilia Romagna si sono adeguate. ANIEF, pur apprezzando i tentativi di rimodulare l’organico dopo le segnalazioni, ha denunciato la persistente violazione della circolare e si è impegnata a segnalare alla D. G. quanto ancora ritenuto illegittimo.

TFA: a causa della complessità delle nuove procedure per una sua attivazione da parte delle università e dei seri problemi rimarcati anche nel parere del Consiglio di Stato in merito all’accesso in sovrannumero degli iscritti con 360 giorni di servizio e del ricorso ANIEF al Tar per i congelati, il v. D. G. ha prospettato un forte ritardo per la sua attivazione nel prossimo anno accademico. ANIEF ha diffidato l’Amministrazione dal perdere ancora tempo e ha ricordato come vi siano delle categorie come i docenti non abilitati con 360 giorni di servizio, i congelati SSIS o i docenti già abilitati, che hanno diritto all’inserimento in sovrannumero senza alcuna prova orale. ANIEF ha ribadito, inoltre, la necessità di utilizzare i supervisori di tirocinio come tutors coordinatori e organizzatori nella fase di prima attuazione della riforma. Infine, ANIEF ha ricordato come più di 5.000 specializzandi si sono diplomati o laureati presso i corsi AFAM, Cobaslid, SFP entro lo scorso 30 giugno, conseguendo l’abilitazione e rimanendo fuori dalle GaE, dopo una manifestazione e un preciso ordine del giorno preso dal Governo. Di fronte a una scelta che deve essere politica, il v. D. G. dubita che si possano riaprire le GaE per consentire il loro inserimento, mentre ipotizza un nuovo canale di reclutamento dove inserire questa categoria e i nuovi abilitati con un accesso preferenziale al ruolo. L’ANIEF ha ribadito che l’ipotesi di un ennesimo doppio canale (come prospettato da alcune OO. SS. in audizione in Parlamento) non regge ai profili di costituzionalità e ha richiesto pertanto l’inserimento di tutti i docenti abilitati in un unico canale, quello delle GaE che devono essere riaperte, senza lasciare alcun spazio a ipotesi di chiamata diretta o albi regionali voluti da alcune forze politiche e sindacali.

Informativa: il v. D. G., di fronte all’ennesima richiesta dell’ANIEF, si rimette alle decisioni del Capo di Gabinetto in merito a come applicare la normativa che dovrebbe garantire l’informativa sindacale a tutte le OO. SS., anche del comparto scuola, che hanno una rappresentanza su tutto il territorio nazionale ma che non hanno firmato il CCNL, visto che l’ANIEF ha raggiunto la quota di 20.000 iscritti e ha più di 500 collaboratori sindacali e legali in tutto il territorio nazionale. ANIEF attende tale decisione prima di ricorrere al giudice del lavoro per attività anti-sindacale, come il giudice di Livorno ha recentemente ribadito. A tal proposito, ANIEF reputa negativamente l’invito del Ministro in tema di organici e valorizzazione della professione docente, rivolto in data odierna a quei soli sindacati la cui rappresentatività è stata data per legge dal governo, e a quel sindacato non rappresentativo nell’area del comparto docente-ata ma solo del personale dirigente e non anche alla presente O. S. che più volte ha dimostrato di voler collaborare con l’Amministrazione e di interpretare la normativa legittimamente.

RSU: ANIEF ha denunciato l’ipotesi di un ulteriore rinvio delle elezioni RSU previste per novembre 2010 perché comporterebbe l’immediata revisione dei criteri di rilevazione e di accreditamento dei sindacati rappresentativi che possono firmare i contratti collettivi nazionali e sedere al tavolo delle trattative. L’attuale soglia prevede, infatti, il 5% tra dato elettorale (dei voti complessivi espressi alle ultime elezioni RSU) e dato associativo (deleghe attive nell’anno precedente alla data delle elezioni). Ora poiché l’ultimo dato elettorale risale al 2006, mentre quello associativo dovrebbe essere misurato nel dicembre 2010, è chiaro che nel rinviare le elezioni anche del 2010 si priverebbe l’ARAN degli strumenti necessari per misurare la rappresentatività delle OO. SS. che non a caso, attualmente, sono state prorogate per legge dall’ultimo decreto mille-proroghe, ovvero per volontà del governo e non dei lavoratori, sfuggendo alle regole della democrazia della rappresentanza.

Per tutte le ragioni sopra espresse, ANIEF ha deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale docente e Ata, riservandosi di proclamare uno sciopero generale nel prossimo autunno.

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