La perdita è strutturale e permanente: a 'regime' avrà effetti non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e la buonuscita. Secondo il sindacato, quegli oltre 350 euro mensili sottratti vanno recuperati. Con alcune regioni, come la Sicilia, che hanno subito decurtazioni anche maggiori. Contro questa ennesima ingiustizia, nei confronti dei dirigenti scolastici, oltre che dal carico di responsabilità, aggravato dalla Buona Scuola, a cui si aggiunge l’assoluta latitanza dello Stato nei confronti di chi ha l’onere di rappresentarlo nel territorio e che invece viene lasciato solo dinanzi anche di fronte alle minacce e percosse, il giovane sindacato Udir ha organizzato il Convegno su 'Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni': si svolgerà a Catania il prossimo 14 marzo. Scarica l'adesione e il rimborso per il viaggio.
Marcello Pacifico (Confedir): andremo a chiedere al giudice quanto indebitamente sottratto, ma soprattutto andremo a chiedere la restituzione della perdita strutturale a titolo di elemento fisso dello stipendio. Perché non è possibile continuare a prendersi responsabilità enormi, a partire dal fronte della sicurezza, non di rado pure intimidazioni, come accaduto nei giorni scorsi nel catanese, in cambio di umilianti retribuzioni, che addirittura ora arretrano pure anziché crescere.
Negli istituti primari le donne coprono oltre il 96% delle cattedre e all’infanzia addirittura il 99,3. Il fenomeno è tipicamente italiano. In generale, le donne lavoratrici laureate in Italia sono 3,5 milioni, mentre gli uomini si fermano a quota 2,9 milioni. Solo che poi, i numeri si invertono quando si fanno i resoconti su diritti, stipendi e dati sulla disoccupazione. Continuano, infatti, a essere le ragioni di chi opera nel settore dell’istruzione, anche tra i dirigenti scolastici.
Il giovane sindacato Udir ha organizzato il Convegno su “Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni”: si svolgerà a Roma, sabato 18 marzo dalle 8.30 alle 18.00 presso l’Hotel H10 - Via Amedeo Avogadro, 35. Nel corso del convegno si parlerà, tra l’altro, dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Giannini, sempre in cambio di buste paga irrisorie. Udir, al termine dei lavori del seminario, fornirà il modello di diffida per impedire tale decurtazione. Scarica l’adesione e il rimborso per il viaggio.
Marcello Pacifico (Confedir): ogni anno almeno 80mila dei 100mila supplenti nominati sino all’estate dell’anno successivo sono donne, costrette alla precarietà malgrado vi siano i posti liberi per assumerle. Decine di migliaia, sono state costrette a cambiare provincia o regione. Le laureate sono escluse dal concorso, in attesa di acquisire l’abilitazione di cui nel frattempo si sono perse le tracce. Quando entrerà a regime la riforma Monti-Fornero, andrà peggio. Non si considera che l’insegnamento è la professione che di più conduce verso patologie psichiatriche e inabilità. Capitolo stipendi: oggi una docente neo-assunta, senza precariato, rimane ferma a 1.200 euro al mese per quasi 10 anni. Una dirigente scolastica e meno del doppio, a fronte di responsabilità enormi, rischi pazzeschi e continue pressioni da utenza e amministrazione.
PALERMO, 6 MAR - Su 700 mila insegnanti di ruolo in Italia appena il 15% ha potuto finora usufruire della carta docente, il bonus da 500 euro per l'aggiornamento professionale e spendibile dal 30 novembre per l'acquisto di libri di testo, cinema e teatri. A causa anche di problemi telematici. A denunciarlo è l'Anief, l'associazione nazionale degli insegnanti. "La maggioranza dei docenti - dice il presidente dell'Anief Marcello Pacifico - non ha potuto usufruire del bonus. A causa di un errore del sistema telematico del ministero dell'Economia e delle Finanze soltanto alcuni enti, sia spa e srl, sono stati inseriti nel sistema. Chiediamo che il Ministero autorizzi altri enti per consentire ai professori di usufruire di questa opportunità per gli acquisti di libri e per l'aggiornamento professionale". A Palermo, ad esempio, molti docenti hanno avuto disagi nell' individuare gli esercizi commerciali, come librerie, cinema e teatri, convenzionati nei quali spendere la somma a loro destinata per la formazione dalla cosiddetta "La Buona scuola". "Ho riscontrato qualche difficoltà già a fine novembre - dice Elena Mancuso, docente di Italiano e Latino a Palermo - poi ho cominciato a usufruire della carta del docente da metà dicembre, per via del numero esiguo di esercizi convenzionati. Ancora oggi sono pochi quelli presso cui è possibile utilizzarla". "Purtroppo però - ha sostenuto, nei giorni scorsi l'Aires (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) - non tutti gli esercenti che desiderano fornire il servizio agli insegnanti lo possono fare a causa di un intoppo burocratico che la Aires ha segnalato alla Presidenza del Consiglio e al Miur a dicembre. Il problema consiste nella mancata inclusione di alcuni codici Ateco nell'elenco di quelli automaticamente accettati dalla piattaforma informatica messa a punto da Sogei per conto del Ministero". (ANSA).
Il giovane sindacato si schiera con gli insegnanti che oggi hanno protestato contro il Ministro dell’Istruzione, perché il Miur ha effettuato delle operazioni di mobilità che non hanno rispettato il fondamentale principio del merito e della professionalità. Sull’alto numero di alunni che lasciano i banchi prima del tempo, Fedeli ha detto che 'essendoci dati così alti sulla dispersione non è possibile non avere politiche dedicate'.
Marcello Pacifico (Cisal-Anief): sono diverse le operazioni da attuare. Come l’assunzione in ruolo su tutti i posti vacanti, rilevati tali dopo un apposito monitoraggio e una vera individuazione dell’organico di diritto; l’anticipo di un anno dell’obbligo scolastico; il potenziamento degli organici, sia di docenti che di personale Ata, proprio in quelle regioni dove le difficoltà territoriali rendono la dispersione e la disaffezione dalla scuola particolarmente accentuate.
Due sentenze ottenute dai legali Anief riconoscono il diritto dei precari a percepire le medesime progressioni stipendiali dei docenti di ruolo. A Bologna una docente risarcita con 15.000 euro. In tribunale l'Anief continua a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola e ottiene altre due sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del Miur che nega ai precari le progressioni stipendiali in base all'anzianità di servizio. Presso il Tribunale di Bologna, poi, la sentenza riconosce anche l'illegittimità della serie di contratti a termine stipulati con una precaria 'storica' e condanna il Ministero a risarcirla con ulteriori 12.000 euro oltre accessori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 'Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e la nostra battaglia si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al Ccnl non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative. Necessita, inoltre, l'immediata stabilizzazione dei tanti docenti abilitati ancora precari'.
L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità; il nostro sindacato, inoltre, invita tutti i lavoratori alla mobilitazione scendendo in piazza il prossimo 17 marzo.
Alla donna, madre di due figli minori e con lo stipendio della scuola come unico sostentamento, lo scorso ottobre viene negato l’inserimento nella seconda fascia d’istituto. Le scuole si adeguano, così per lei diventa impossibile stipulare supplenze di lunga durata. Il sindacato fa ricorso e il giudice reputa illegittima l'esclusione, disponendo un provvedimento d'urgenza, a seguito del forte contrasto dell'operato del Miur e delle sue diramazioni periferiche con la normativa primaria: imposto l'immediato reintegro della lavoratrice nella fascia d'istituto riservata ai docenti abilitati non inseriti in GaE.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il diploma magistrale a indirizzo sperimentale linguistico è assolutamente titolo valido per l'accesso nella seconda fascia delle graduatorie d'istituto perché abilitante; il Miur deve prendere atto di quanto previsto dalla normativa, come è stato più volte chiarito dai tribunali amministrativi. Chiediamo, inoltre, l'immediata riapertura delle GaE, da attuare poi ogni 12 mesi, e la previsione di utilizzare la seconda fascia delle GI per le immissioni in ruolo, laddove sono esaurite le graduatorie a esaurimento.
Anche per questo motivo, Anief mobilita tutti i lavoratori per una partecipazione massiccia allo sciopero della scuola indetto per il prossimo 17 marzo.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.