Secondo il titolare del Miur le graduatorie dei docenti ancora in vigore quest’anno verranno "affrontate concretamente", per "verificare e superare alcuni elementi di discriminazione tra le aree di concorso che sono state fatte", perché "docenti, personale Ata e dirigenti" vanno "assolutamente considerati nella società come una delle professioni più importanti". Per Anief sono parole confortanti, cui però va fatto seguito immediato attraverso apposite modifiche alle leggi delega.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): finalmente un ministro della Repubblica a capo del Miur che apre alla possibilità pratica di svuotare le graduatorie dei precari della scuola, senza più discriminazioni. Fedeli non perda tempo, ha la possibilità di agire: i margini per farlo sono, infatti, contenuti già nel decreto della L. 107/15 sul riordino della formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, ora in commissione parlamentare. Basterebbe mantenere in vita il doppio canale di stabilizzazione nonché aprire subito l’aggiornamento delle GaE, in primavera unitamente alle graduatorie d’istituto. Allo stesso modo, occorre prevedere il progressivo travaso dalla seconda fascia nelle GaE di tutti gli abilitati e abilitandi. Anief, dal 2008 ad oggi, è riuscita più volte a far riaprire le graduatorie, quando le stesse erano ancora permanenti. Il ministro può farlo anche stavolta, senza però che a deciderlo siano i giudici: è previsto dalla stessa delega sul reclutamento.
I tribunali del lavoro confermano l'illegittimità dell'operato dell’amministrazione nei cambiamenti di sede svolti nel 2016 di 207mila dipendenti: il tribunale del Lavoro di Venezia rileva gravi errori nell'attribuzione delle sedi in Fase C, a causa del famigerato algoritmo e condanna il Ministero all'immediata correzione dei trasferimenti operati, riportando a casa una docente Campana erroneamente assegnata in Veneto. Intanto, il giudice del Lavoro di Pavia conferma che il contratto sulla mobilità è illegittimo nella parte in cui non attribuisce rilevanza alcuna al servizio precario su posto di sostegno. Sono, però, anche altri i punti da modificare: oltre alla considerazione del servizio da precari per il computo del quinquennio sul sostegno, è fondamentale che si renda valido tutto il periodo pre-ruolo, per la mobilità d'ufficio e le graduatorie interne d'istituto; che si valorizzi il servizio nelle paritarie, si renda trasparente l’algoritmo ministeriale, si dia precedenza assoluta per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari che necessitano di assistenza. È bene, infine, che i docenti assegnati su ambito territoriale possano chiedere la titolarità nella scuola di attuale servizio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il contratto in via di definizione dia giusto riconoscimento al servizio dei precari, anche ai fini dell'assolvimento del vincolo su posto di sostegno e nel pieno rispetto della normativa comunitaria; già lo schema di Decreto Legislativo recante “norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, approvato il 14 gennaio in CdM, e ora al vaglio delle commissioni parlamentari, ci ha dato ragione sul punto. Questa mobilità sarà determinante e il nostro sindacato vigilerà affinché i pasticci del 2016 non possano ripetersi: per questo, è bene sottoscrivere subito, nero su bianco, un contratto chiaro e puntuale, che consideri tutte le supplenze svolte. Altrimenti, saremo costretti a una nuova stagione di ricorsi e il Miur sarà ancora condannato in tribunale.
I precari della scuola sono stati sfruttati e discriminati dal Miur. Condanna unanime di tutti i Tribunali del lavoro d’Italia.
L’esposizione avverrà davanti alle Commissioni Istruzione di Senato e Camera, in seduta congiunta. Tutto il mondo della scuola è interessato all’intervento del Ministro Fedeli, perché in ballo ci sono diverse questioni aperte: sulla gestione dei precari e sulle loro assunzioni, sulla mobilità del personale, sulle assunzioni, sui concorsi, oltre che su diverse modifiche della Legge 107/15 e sull’impellenza di sottoscrivere un rinnovo contrattuale con risorse vere e non risibili. L’opportunità per metterci mano arriva attraverso la versione definitiva del decreto Milleproroghe e dei decreti delegati della Legge di riforma 107/2015, entrambi in questi giorni all’esame delle commissioni parlamentari del Senato.
Le modifiche da apportare riguardano diversi punti, a partire dall'inserimento degli abilitati post 2011 nella fascia aggiuntiva GaE; dal reclutamento di 20mila Ata e 8mila maestri d’infanzia, alla stabilizzazione di 500 educatori in organico potenziato; dal reclutamento dei vincitori dell'ultimo ‘concorsone’, alla validità delle Graduatorie di merito dove inserire gli idonei all'organizzazione di prove suppletive dello stesso concorso per i candidati laureati o educatori ricorrenti; dall'estensione del corso-concorso per presidi ai ricorrenti del 2011, alla cancellazione del limite di 36 mesi di servizio per la stipula di contratti a termine. Vanno assunti a tempo indeterminato i ricercatori e urge prorogare il blocco di distacchi e comandi di docenti e personale Ata presso enti e Università. Anief ha anche indicato come emendare le otto deleghe della “Buona Scuola”, già approvate in CdM il 14 gennaio, sulle quali è stata iniziata una corsa contro il tempo per la loro stesura definitiva.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se davvero si vuole dare un segnale di discontinuità con la politica del Governo che ha prodotto la riforma più contestata della storia della Repubblica, questo è il momento giusto. Il Parlamento, infatti, può andare a correggere le tante norme sbagliate della Legge 107, ora confermate con i testi delle leggi delega. Le commissioni di Camera e Senato non possono limitarsi ad ascoltare le indicazioni di chi la scuola la conosce, perché la vive tutti i giorni, ma hanno il dovere di dare seguito a chi chiede solo di migliorare l’offerta formativa attraverso un’organizzazione finalmente orientata alla sua promozione e non esclusivamente alla salvaguardia dei conti pubblici come, invece, è stato fatto sistematicamente negli ultimi anni.
Da Nord a Sud Italia, tutti i tribunali del lavoro accolgono i ricorsi Anief e condannano il Ministero per illegittima reiterazione di contratti a termine e discriminazione. Ancora aperte le adesioni gratuite ai ricorsi Anief.
È unanime l'orientamento dei Tribunali del Lavoro italiani e da nord a sud Italia l'Anief sta ottenendo continue conferme con pieno accoglimento dei ricorsi volti a riconoscere pari dignità al lavoro a tempo determinato con conferma del diritto a percepire la medesima progressione stipendiale che il CCNL attribuisce solo al personale di ruolo. A Vibo Valentia, Vicenza e Trieste riconosciuto anche l'abuso di contratti a termine con conseguente ulteriore condanna del MIUR al risarcimento del danno. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'azione legale Anief ha ribadito al MIUR l’illegittimità del suo operato e abbiamo fatto condannare atteggiamenti volti a sfruttare e sminuire la professionalità di quei lavoratori precari della scuola che da anni, con impegno e sacrificio, contribuiscono al corretto svolgimento delle attività didattiche”. Il nostro sindacato ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.
Ancora conferme dai tribunali del lavoro sull'illegittimità dell'operato del MIUR nelle operazioni di mobilità 2016. Anief: la prossima mobilità dovrà rispettare la normativa europea e il merito.
Il Tribunale del Lavoro di Venezia rileva nuovamente gravi errori nell'attribuzione delle sedi in Fase C a causa dell'ormai famigerato algoritmo e condanna l'Amministrazione all'immediata correzione dei trasferimenti operati nel 2016, riportando a casa una docente Campana erroneamente assegnata in Veneto. Il Giudice del Lavoro di Pavia, invece, si occupa nuovamente della questione vincolo quinquennale sostegno e dà conferma che il CCNI sulla mobilità è illegittimo nella parte in cui non attribuisce rilevanza alcuna al servizio su posto di sostegno durante il periodo di precariato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La prossima mobilità deve dare giusto riconoscimento al servizio svolto durante il precariato anche ai fini dell'assolvimento del vincolo su posto di sostegno e nel pieno rispetto della normativa comunitaria; già lo o schema di Decreto Legislativo recante “norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità” approvato il 14 gennaio in CdM e ora al vaglio delle commissioni parlamentari, ci ha dato ragione sul punto. La prossima mobilità sarà determinante e il nostro sindacato vigilerà e tutelerà il diritto di tutti i lavoratori al giusto riconoscimento della propria professionalità”.
In pochi giorni dall'apertura del concorso a 800 posti di assistente giudiziario sono state inoltrate già 10.000 richieste di partecipazione, evento che potrebbe portare alla previsione di una specifica prova preselettiva che ridurrà a 3.200 unità i candidati. Eurosofia, in collaborazione con Edises, offre un supporto efficace, per prepararsi a tutte le fasi del concorso. Al costo di 49,54 euro, se iscritto Eurosofia/Anief riceverai i volumi più i test necessari con due omaggi.
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Il titolo di studio richiesto è il diploma di scuola superiore. Oltre al diploma, occorre essere cittadini italiani, avere un'età minima di 18 anni, godere dei diritti politici e civili, non avere avuto precedentemente problemi lavorativi con le pubbliche amministrazioni.
Prova preselettiva, quando e cosa studiare:
Una volta completato l'invio della domanda di partecipazione (la scadenza era il 22 dicembre 2016) non resta che studiare ed esercitarsi a partire dal materiale fornito da Eurosofia. Il 14 febbraio 2017 si saprà il calendario delle prove.
Le prove scritte riguardano una serie di domande a risposta multipla su elementi di diritto pubblico ed elementi di diritto amministrativo.
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