Aveva ragione l'Anief e i tribunali del lavoro di tutta Italia stanno accogliendo senza riserve le tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato e confermate anche dalla Corte di Cassazione. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
Continua senza sosta l'incessante azione di tutela promossa dal sindacato Anief contro il mancato riconoscimento del diritto alle progressioni stipendiali per i precari e per ottenere il giusto risarcimento per illegittima reiterazione di contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi di servizio. Le sentenze dell'ultima settimana ottenute dai legali Anief su tutto il territorio nazionale - magistralmente coordinati dagli Avv.ti Fabio Ganci e Walter Miceli - fanno registrare al Ministero dell'istruzione una disfatta totale e una condanna a più di 350mila euro tra risarcimento danni e progressioni stipendiali mai corrisposte.
Stavolta sono i Tribunali di Roma, Tivoli, Verbania e Vicenza a segnare l'inizio di una settimana vincente per il nostro sindacato e a dare piena ragione ai precari della scuola condannando il Ministero dell'Istruzione per l'illegittima reiterazione di contratti a termine stipulati oltre i 36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili e per l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i lavoratori precari della scuola cui non viene riconosciuto il diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali dei dipendenti assunti a tempo indeterminato. Con oltre 40 sentenze favorevoli in una sola settimana ottenute nei tribunali di tutta la penisola, infatti, l'Anief fa condannare il Miur a un totale che supera i 350mila euro.
È un evento importante che riguarda 320 mila precari, a cui viene offerta la possibilità di presentare ulteriori titoli e servizi, oltre che di spostarsi di sede. Il problema è che l’amministrazione si appresta a fornire tale diritto dei lavoratori, però penalizzandone un enorme numero, anche coloro che avrebbero piena facoltà d'inserirsi nelle graduatorie per la prima volta. Per non parlare di chi è in prima fascia e dovrà attendere il 2018. Possono ricorrere per l’inserimento nella seconda fascia diverse categorie: candidati con diploma magistrale a indirizzo linguistico, Insegnanti tecnico pratici, personale educativo che chiede l’inserimento per la scuola primaria, diplomati accademici di conservatorio fino al 2001/02, abilitati all’estero in attesa di riconoscimento del titolo. Anief ha inoltre attivato il ricorso per l’inserimento in terza fascia per la disciplina Diritto (ex A019) dei laureati in Scienze Politiche – vecchio ordinamento - dopo l’anno accademico 2000/01. È anche possibile ricorrere per ottenere la valutazione del servizio militare prestato non in costanza di nomina.
VAI AI RICORSI PER L’INSERIMENTO IN II FASCIA G.I.
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Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione continua a trattare il personale precario in modo superficiale e approssimativo. Noi, che da statuto difendiamo i lavoratori della scuola, precari e di ruolo, non possiamo permettere tali abusi: per questo siamo pronti a dare battaglia nelle sedi legali idonee a ristabilire le norme su un piano di correttezza e di equità delle regole che disciplinano il precariato scolastico italiano.
ROMA, 10 APR - L'Anief critica alcuni aspetti della riforma del sostegno prevista dal decreto attuativo della Buona scuola relativo all'inclusione degli studenti con disabilità. "Leggendo il testo si scopre che i genitori decideranno se i supplenti potranno avere contratti pluriennali su sostegno. Il meccanismo scatterà quando, evidenziato un rapporto positivo con lo studente diversamente abile, le famiglie - osserva il sindacato - faranno richiesta perché il docente a tempo determinato venga riconfermato senza passare dalla nomina delle supplenze". A parere dell'Anief "la conferma di un lavoratore pubblico non può passare per il gradimento di una utenza quasi priva delle conoscenze e competenze per valutare le tante variabili che entrano in gioco nell'impartire la didattica speciale".
La novità clamorosa è contenuta nel decreto legislativo sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, approvato venerdì scorso dal Governo: leggendo il testo, si scopre che i genitori decideranno se i supplenti potranno avere contratti pluriennali su sostegno. Il meccanismo scatterà quando, evidenziato un rapporto positivo con lo studente diversamente abile, le famiglie faranno richiesta perché il docente a tempo determinato venga riconfermato senza passare dalla nomina delle supplenze. Ribatte l’Anief: la conferma di un lavoratore pubblico, può passare per il gradimento di una utenza quasi priva delle conoscenze e competenze per valutare le tante variabili che entrano in gioco nell’impartire la didattica speciale? La risposta è ovviamente no.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si sta portando a compimento un affronto a un principio base della scuola pubblica: la selezione e l’accesso attraverso procedure concorsuali chiare e avulse da scelte soggettive. Stiamo parlando di un insegnante, abilitato come tutti gli altri, e inserito nel Consiglio di Classe con i medesimi diritti e doveri. Non è, sino a prova contraria, un docente che impartisce lezioni private. Se la norma sarà approvata, posso annunciare come presidente nazionale Anief, che agiremo per vie legali, per evidenziarne tutta la sua illegittimità e per chiederne una repentina abrogazione.
Per le GaE: passaggio dalla fascia aggiuntiva alla terza, aggiornamento provincia e punteggio per il personale già inserito, nuovo inserimento per diplomati magistrali, anche a indirizzo linguistico, e altri diplomi abilitanti (ITP, AFAM), come per tutti gli abilitati (PAS, TFA, SFP).
Per le GI: inserimento in seconda fascia di chi ha i titoli per inserirsi con ricorso nella terza fascia delle GaE, e in terza fascia dei Laureati in Scienze politiche. Attivo anche il ricorso per la valutazione del servizio militare. Adesioni on line sul portale ANIEF.
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