Trovano conferma piena le diverse immissioni in ruolo attuate negli scorsi anni attraverso le graduatorie concorsuali 2012, su cui pendeva la cosiddetta "riserva". Il Consiglio di Stato, infatti, secondo quanto riferisce l' Anief, ha confermato la posizione del sindacato già fatta propria dal Tar del Lazio: per partecipare serviva qualsiasi laurea e per superare lo scritto bastava prendere 30/50. Il Tar - spiega l'Anief - "aveva già previsto l'annullamento di quella disposizione del bando 2012 emanato dal Miur, il quale prevedeva il punteggio di almeno 35/50 per ottenere l'accesso alle prove successive del concorso a seguito dello svolgimento della prova pre-selettiva. Allo stesso modo, cade pure la norma imposta illegittimamente dalla stessa amministrazione scolastica di far partecipare alla selezione nazionale per diventare insegnanti, solo i laureati entro il 2003". "Sull'accesso al Concorso per docenti del 2012, dopo il Tribunale amministrativo, anche il Consiglio di Stato dà piena ragione al sindacato - sottolinea l'Anief - confermando l'annullamento di quella disposizione del bando emanato dal Miur che prevedeva il punteggio di almeno 35/50 per ottenere l'accesso alle prove successive del concorso a seguito dello svolgimento della cosiddetta prova pre-selettiva. Allo stesso modo, cade pure la norma imposta illegittimamente dalla stessa amministrazione scolastica di far partecipare alla selezione nazionale per diventare insegnanti, solo i laureati entro il 2001/2002 per le lauree quadriennali e entro il 2002/2003 per quelle quinquennali".
È una delle indicazioni prioritarie giunte dal secondo Congresso nazionale dell’Anief, che rappresentano anche una risposta alle sollecitazioni dello stesso neo ministro dell’Istruzione rivolte ai sindacati e incentrate su mobilità, leggi delega e rinnovo contrattuale. Dagli oltre 400 delegati Anief, riuniti a Roma, è stato espresso un concetto unanime: la chiamata diretta ha creato un diffuso malcontento tra i lavoratori, selezionati per la prima volta con una logica discrezionale, di tipo aziendale e non consona alla scuola pubblica. Inoltre, non è efficace nemmeno per il miglioramento della didattica, perché i nuovi Piani dell’Offerta Formativa triennali prevedevano un reclutamento del personale necessario per la loro realizzazione, ma dopo il primo anno di sperimentazione la maggior parte degli istituti ha chiesto attraverso i bandi di reclutamento obbligatori alcune professionalità che, nella maggior parte dei casi, non sono mai arrivate. Inoltre, la mobilità a domanda e d’ufficio è stata effettuata per ambiti territoriali, facendo così perdere continuità didattica e titolarità a docenti che avevano anche decenni di insegnamento alle spalle.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): stiamo parlando di una modalità selettiva priva di alcun beneficio, che va cancellata al più presto, per ridare spazio alla titolarità su sede, attraverso la valutazione di titoli e servizio acquisiti. È necessario il ripristino della titolarità su sede all’interno dell’ambito di attuale appartenenza, sia per il personale docente attualmente in servizio, sia per il personale docente di prossima assunzione a decorrere dai contingenti di immissione in ruolo in via di definizione per il prossimo anno scolastico; lo stesso, poi, dovrà valere per i docenti che in fase di mobilità dovessero richiedere una diversa sede. Pensare di mantenere la chiamata diretta, invece, rappresenterebbe confermare la ‘madre’ di tanti problemi e discriminazioni professionali.
I docenti in possesso di diploma magistrale a indirizzo sperimentale linguistico avevano pieno diritto a partecipare, in quanto abilitati, al concorso a cattedra 2016; questo quanto emerge dalla sentenza ottenuta in Consiglio di Stato dai legali Anief Sergio Galleano e Vincenzo Di Michele rendendo finalmente giustizia a questa particolare categoria di docenti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) “Ancora una volta il MIUR credeva di poter agire illegittimamente e, ancora una volta, l’Anief ha avuto ragione in tribunale tutelando i diritti di centinaia di lavoratori precari della scuola. Queste sono le nostre migliori soddisfazioni”.
L’alta giustizia amministrativa mette la parola fine ai tanti ricorsi che hanno interessato migliaia di docenti e per cui l’Anief si è battuta senza sosta perseverando nella convinzione di poter tutelare al meglio i loro diritti. Si conferma definitivamente la posizione del Tar del Lazio, che aveva già previsto l’annullamento di quella disposizione del bando 2012 emanato dal Miur, il quale prevedeva il punteggio di almeno 35/50 per ottenere l’accesso alle prove successive del concorso a seguito dello svolgimento della prova pre-selettiva. Allo stesso modo, cade pure la norma imposta illegittimamente dalla stessa amministrazione scolastica di far partecipare alla selezione nazionale per diventare insegnanti, solo i laureati entro il 2003. Trovano così conferma piena le diverse immissioni in ruolo attuate negli scorsi anni, attraverso le graduatorie concorsuali 2012, su cui pendeva la cosiddetta “riserva”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): avevamo ragione noi. Abbiamo saputo combattere senza mai arretrare contro le caparbie ostinazioni del Ministero dell’Istruzione e finalmente abbiamo ottenuto il rispetto dei diritti dei candidati al concorso 2012 illegittimamente esclusi per non aver raggiunto la soglia di 35/50 alla preselettiva o per essere in possesso di laurea conseguita oltre il termine imposto dall’amministrazione scolastica.
È un tripudio di vittorie per l’Anief in Consiglio di Stato quello ottenuto oggi dai nostri legali ed è una degna conclusione per un anno di successi e di conferme di grande professionalità per il nostro sindacato. Il Consiglio di Stato ha finalmente messo la parola fine su diversi ricorsi che hanno interessato migliaia di docenti e per cui l’Anief si è battuta senza sosta perseverando nella convinzione di poter tutelare al meglio i loro diritti. Marcello Pacifico (Anief-Confedir) “Avevamo ragione noi su tutto! Abbiamo saputo combattere senza mai arretrare contro le caparbie ostinazioni del MIUR e finalmente abbiamo ottenuto il rispetto dei diritti dei candidati al concorso 2012 illegittimamente esclusi per non aver raggiunto la soglia di 35/50 alla preselettiva o per essere in possesso di laurea conseguita oltre il termine imposto dal MIUR”.
La linea del giovane sindacato è emersa al termine del secondo Congresso nazionale, durante il quale oltre 400 delegati Anief si sono confrontati sui temi più “caldi” della scuola. Per ognuno di questi, sono stati stabiliti gli obiettivi da centrare, in modo da superare le attuali ingiustizie e discriminazioni di trattamento. Tra le mozioni approvate, figurano la volontà di riaprire le Graduatorie a esaurimento a tutti i docenti abilitati; cancellare le peculiarità lesive contenute nella “Buona Scuola”; riconoscere da subito e integralmente il servizio pre-ruolo, equiparare i diritti del personale di ruolo a quello precario; abolire il vincolo di permanenza per un triennio nella provincia di immissione in ruolo; riconoscere un ruolo attivo al sindacato attraverso l'impegno associativo.
Marcello Pacifico, confermato fino al 2020 presidente nazionale Anief: la nostra azione si muoverà per il raggiungimento di tali obiettivi; sulle GaE, infatti, si è generata un'evidente disparità di trattamento tra docenti spesso in possesso del medesimo titolo abilitante e la congenita precarizzazione del personale della scuola abilitato cui viene precluso uno dei due canali di accesso ai ruoli nella scuola pubblica. Sulla Legge 107/15, riteniamo di possedere le conoscenze utili a porci come interlocutore attento al rispetto dei principi di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione nonché del principio di imparzialità nel settore pubblico e, anche sul resto, possiamo dire la nostra.
ROMA, 18 DIC - Marcello Pacifico è stato oggi confermato a Roma presidente nazionale dell'Anief per altri quattro anni: a deciderlo sono stati gli oltre 400 delegati, nel corso del secondo Congresso nazionale Anief, durante il quale sono state approvate diverse mozioni, che rappresentano gli obiettivi prioritari del prossimo quadriennio. Si va dalla nuova contrattazione, con il recupero totale dell'indennità di vacanza contrattuale, all'incremento degli organici, dalla lotta al precariato a una nuova gestione delle supplenze, dalla necessità di bandire diversi nuovi concorsi all'abolizione del Tfr nel pubblico impiego fino alla nuova rappresentatività, alla nuove regole sui trasferimenti del personale, il ripristino di 200mila posti tagliati a partire dal 2008 e il recupero del "tempo-scuola" cancellato. "Credo che per il nostro sindacato - ha detto Pacifico - sia arrivato davvero il momento di diventare rappresentativi, di sederci ai tavoli contrattuali, per ridare dignità ai docenti e al personale Ata. Ci impegneremo al massimo per far valere il diritto nelle nostre scuole. Il Governo Renzi ha sbagliato tutto, imponendo una Buona Scuola che ora va modificata in tantissime parti. La riforma è stata impostata senza ascoltare il personale:se ci sono 600mila persone che scendono in piazza, non si può fare finta di niente. È, dunque, giunto il momento di valorizzare la scuola, tornando a dare voce a chi la vive, per il rispetto dei nostri giovani e della scuola del domani e, inoltre, per la cultura della giustizia e della legalità".