Pubblichiamo alcuni articoli sulla beffa della assunzioni e sul precariato, Anief lo sostiene da tempo: rimarranno 80mila cattedre da coprire.
Solo nella scuola questa condizione potrebbe riguardare oltre 120 mila precari rimasti senza occupazione al termine delle attività didattiche, il 30 giugno, secondo il presidente della sigla Anief, Marcello Pacifico, che promette di "vigilare sulle tempistiche di erogazione dei pagamenti".
Sbloccati i versamenti per le nuove indennità di disoccupazione. L'Anief: "Caos e ritardi". Il presidente Inps: "Nessun problema nelle procedure"
1) Iniziative del MIUR per la diffusione della cultura scientifica
Oltre 12 mln di Euro per promuovere la diffusione del sapere scientifico e avvicinare cittadini e studenti alla ricerca, a disposizione di istituzioni e progetti con finalità didattiche, informative e divulgative.
2) I test Invalsi all’epoca dell’Inquisizione
L’ex sindaco di Firenze ha assestato alla funzione docente – già in grande deficit reputazionale – una mazzata e l’Invalsi s’è proditoriamente fatto avanti con una greve dichiarazione.
Anief prende spunto da un discutibile intervento filo-governativo dell'associazione Treellle sulla “Buona Scuola”, pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’, per tornare sui tanti punti per cui la scuola non funziona. Tutti precedenti al provvedimento che, dopo la firma apposta dal Capo dello Stato, nelle prossime troverà spazio nella Gazzetta Ufficiale: dal numero dei docenti, che non è vero essere troppo alto, alla loro età troppo alta, per via di uno Stato che non ha mai voluto rispettare le indicazioni dell’Europa; dal record di abbandoni, figlio dei tagli e non di certo del tipo di educazione e dei programmi impartiti nelle nostre scuole, alla mancanza di valorizzazione di nostri docenti, pagati con stipendi da fame pur svolgendo le stesse ore di lavoro degli altri Paesi dell’area Ocse, sino alla scarsità di investimenti nazionali che ci vede ultimi in classifica dopo la Grecia.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se vogliamo farla finita di perdere per strada 2 milioni e 900mila giovani delle superiori, come è accaduto negli ultimi quindici anni, occorre dare stipendi dignitosi, iniziando a riportarli almeno al costo della vita, mentre oggi sono fermi a 4 punti sotto l’inflazione e privi pure dell’indennità di vacanza contrattuale sino a tutto il 2018. In pratica vengono pagati meno di tutti rispetto ai Pasi moderni, con i neo-assunti che si ritrovano una busta paga ferma per un decennio, pur svolgendo le stesse ore di lavoro degli altri Paesi dell’area Ocse. Inoltre, occorrerebbe alzare l’obbligo formativo e mettere i nostri docenti nelle condizioni di lavorare meglio, riducendo il numero di alunni.
Doppia vittoria ANIEF al TAR del Lazio per i ricorsi avverso il DDG n. 82/2012 che imponeva la soglia dei 35/50 per il superamento della prova preselettiva del concorso a cattedra. Il TAR conferma quanto già ottenuto con estrema perizia dal nostro legale di fiducia Avv. Irene Lo Bue in tribunale e annulla il Decreto di indizione del concorso a cattedra nella parte d'interesse dei nostri iscritti. Ora il MIUR dovrà procedere all'immediato scioglimento della riserva per i docenti interessati dalle due sentenze pubblicate in data odierna.
Le procedure, così come indicato nel Jobs Act, prevedevano che dal 1° maggio 2015 sarebbe entrata in vigore la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Sono passati due mesi e mezzo e il sindacato continua a ricevere miriadi di segnalazioni sulla mancata erogazione della prima rata delle indennità da assegnare a chi è rimasto senza lavoro suo malgrado. Nonostante le rassicurazioni dell’Inps, è verosimile che la maggior parte delle richieste a questo punto venga evasa solo a settembre, perché all’assestamento del nuovo sistema di gestione informatico, si aggiungerà il problema del personale in ferie.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): privare migliaia di persone, seppur momentaneamente, di una fondamentale forma di sostegno al reddito, è l’ennesima sconfitta del Governo. E non è proprio una bella figura per un Paese che vanta di essere tra i primi in Europa in ambito di assistenza sociale. Pertanto, abbiamo deciso che è giunto il momento di chiedere il conto di quello che sta accadendo: Anief invierà una diffida agli enti competenti e vigilerà sulle tempistiche di erogazione dei pagamenti.
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