(Teleborsa) - Sembra proprio che il precariato nel mondo della scuola continuerà ad esistere: ai posti comuni, di sostegno e di potenziamento dell'offerta formativa si aggiungerà l'organico fantasma. Continua a leggere.
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Italpress - UNESCO: PALERMO, ANIEF "VITTORIA PER CHI CREDE IN SOCIETÀ MULTICULTURALE".
"La decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, riunita a Bonn, di dichiarare Palermo, Cefalu' e Monreale patrimonio dell'Unesco e' la vittoria di che crede in una societa' multi-culturale, nel dialogo tra cristiani e musulmani". Cosi' dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal. "Ora questi monumenti - sottolinea Pacifico -, siano simbolo di un incontro tra civilta', in un mondo preda del terrore e sordo agli appelli accorati alla pace, piu' volte rivolti anche da Papa Francesco".
Stipendi al palo. Riduzione a quattro comparti. Incognita sulla scuola, dove già il Governo con la riforma ha previsto il finanziamento del merito coi tagli per 200 milioni al posto del miliardo che avrebbe dovuto sborsare per pagare gli scatti di stipendio a un milione di lavoratori per gli ultimi mesi del 2015, dopo la pubblicazione della sentenza della Consulta sull’illegittimità del blocco contrattuale. Unica possibilità? Ricorrere in tribunale per sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale e ricevere arretrati, come per le pensioni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): la recente sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni, intese come retribuzione differita, che ha bocciato il mancato adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita deciso dall'esecutivo Monti con il decreto Salva Italia per il biennio 2012-2013, ha creato uno spartiacque: d’ora in poi gli stipendi dovranno essere almeno allineati al costo della vita. Per il passato, però, non rimane che l’impugnazione.
Il Ministero dell’Istruzione Miur ha inviato ai direttori generali una Circolare sull’adeguamento degli organici di diritto del personale docente alle situazioni di fatto per il prossimo anno scolastico, attraverso cui confermare o ridurre i posti dell’a.s. 2014/15: l’incongruenza sta nel fatto che le regole impartite con quel dispositivo ministeriale risultano in palese contrasto con il disegno di legge n. 2994-B, in via di approvazione, per il quale è prevista la votazione finale da parte dell’aula della Camera a partire da domani.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): presto assisteremo ad un vero conflitto tra organico di fatto e di diritto precedente e post riforma, perché il nuovo organico dell’autonomia, conseguente al disegno di legge in via di approvazione, dovrà tenere conto di posti comuni e di potenziamento dell’offerta formativa in base alle indicazioni effettuate da ogni Collegio. Una scelta che porterà anche all’individuazione tardiva dei posti per il sostegno agli alunni disabili: ancora una volta, si ammette il fabbisogno di un rapporto uno a due tra docenti e alunni disabili in organico di fatto, lasciando 30 mila supplenti precari senza stabilizzarli. Con effetti negativi per le scuole, per gli alunni coinvolti e per i tribunali.
Il risultato saranno un autunno di collegi dei docenti infuocati e un vero caos organizzativo nelle scuole. Il Governo in tre mesi interviene su dieci temi, seppure siano stati contestati da tutto il mondo della scuola con scioperi con adesioni da record e innumerevoli manifestazioni di piazza: alternanza scuola-lavoro, istituti tecnici superiori, competenze digitali, organico autonomia, competenze dirigente scolastico, piano straordinario assunzioni, formazione e merito, concorsi, sentenza CGUE, funzionalità scuole. Dopo aver messo all’angolo diversi parlamentari, contrari al provvedimento, la maggioranza ha anche dovuto chiedere la fiducia. Tra le righe del testo – analizzato e suddiviso per materie dall’ufficio legislativo del giovane sindacato - spuntano anche otto deleghe (testo unico, formazione iniziale, sostegno, scuole professionali, diritto allo studio, infanzia, sapere umanistico, esami di stato, scuole all’estero). Anief pronta ad intervenire in Tribunale.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): presto migliaia di ricorsi investiranno la scuola italiana. Per ottenere risarcimenti, mancate stabilizzazioni e tutte le esclusioni illegittime di una riforma voluta soltanto dal premier.
Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, nel giorno della protesta unanime del mondo della scuola contro l'approvazione del disegno di legge.
"La protesta di oggi ci conforta nella volontà di impugnare la riforma in tribunale a farla dichiarare incostituzionale e anti-europea": così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, la protesta in piazza Montecitorio, messa in atto oggi pomeriggio da chi vive la scuola, contro l'approvazione del disegno di legge di riforma.
No Ddl Scuola. La protesta di due docenti a Roma in camper. Appello a Mattarella: Ci riceva e rimandi la riforma alle Camere. Renzi ha spaccato il paese. Oggi a Montecitorio i sindacati della scuola in piazza. La riforma sarà votata entro il 10 luglio.
L’emendamento approvato giovedì scorso in Senato, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del d.d.l., A.S. 1934 (8)
Completiamo l’abstract del d.d.l. in esame alla Camera e di imminente approvazione.
Assieme agli iscritti e alle Rsu di sindacati di categoria, rappresentativi e non, confederali e autonomi, ci saranno tante associazioni, movimenti e comitati di categoria provenienti dalle regioni di tutta Italia. Con loro, anche diversi comuni cittadini. Tutti assieme a dire no alla riforma, proprio mentre in Parlamento prenderanno il via le operazioni che porteranno al voto.
Marcello Pacifico, presidente Anief, si rivolge agli onorevoli che presto saranno chiamati a votare il disegno di legge nell’Aula della Camera: possono ancora fermare il più contestato progetto di riforma della scuola, da quando esiste la nostra Repubblica. Sappiano anche che se il testo dovesse passare, difficilmente sarà adottato: in primis, perché docenti e Ata non andranno oltre lo svolgimento delle attività ordinarie, in secondo luogo perché la riforma uscirà dai palazzi della politica per entrare nelle aule dei tribunali.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.