I giudici del Lavoro di Ivrea, Torino e Vercelli ravvisano “tutti i presupposti per l’applicazione del principio di non discriminazione tra lavoratori di cui all’art. 4 dell’Accordo Quadro attuato con Direttiva 1999/70/CE”, ribadendo come il Ministero dell’Istruzione non abbia mai fornito alcuna “ragionevole giustificazione” circa la disparità di trattamento economico posta in essere a discapito degli insegnanti a tempo determinato. Richiamando la giurisprudenza comunitaria, i tribunali piemontesi hanno, di fatto, reputato “illegittime le norme del CCNL del comparto scuola che attribuiscono il diritto alla progressione nelle posizioni stipendiali unicamente al personale assunto con contratto a tempo indeterminato e che riconoscono l’anzianità pregressa ai lavoratori precari immessi in ruolo soltanto con decorrenza dalla data di immissione in ruolo”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sfruttare e sminuire la professionalità dei lavoratori precari della scuola è illegittimo: chi amministra la scuola non ha alcuna intenzione di cambiare le regole e occorre, pertanto, rivolgersi alla giustizia del lavoro. Non si contano più gli esiti favorevoli da parte dei giudici: lo scorso agosto presso la Corte di Appello di Genova e i 17 precari indennizzati dal tribunale di Roma a inizio estate. La mancata concessione degli scatti di anzianità non è più ammissibile: un docente che non vuole darla vinta al Ministero dell’Istruzione ha, però, finalmente l’opportunità di avere giustizia; lo stesso vale per tutti i docenti assunti a tempo indeterminato con più di quattro anni di servizio pre-ruolo che si sono visti riconoscere, con la ricostruzione di carriera, solo una parte delle supplenze svolte.
Intervento del prof.Marcello Pacifico, presidente Anief, sulla mancanza dei docenti di sostegno, dal minuto 13.10.
Oggi a Biella si è toccato il fondo: i dirigenti convocano decine e decine di docenti precari per la stipula della supplenza annuale sui posti vacanti ma, a metà mattina, arriva la ‘doccia fredda’. Tutti a casa, per non meglio precisati “motivi tecnici”. È inutile scrivere il disappunto e l’amarezza dei docenti che gli altri anni avevano sottoscritto il contratto prima dell’inizio delle lezioni, al massimo qualche giorno dopo; e pensare che Biella, assieme a Vercelli e poche altre doveva essere una delle province più fortunate. A Torino non vi è traccia delle convocazioni e le nomine si svolgeranno a fine mese, se non a inizio novembre; non va meglio a Napoli dove, solo stamani, sono uscite le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni della primaria; a Roma si procede a singhiozzo; a Cagliari le nomine annuali sono state spostate. Intanto, gli alunni e le famiglie continuano ad assistere agli anti-didattici “balletti” dei docenti e attendono invano l’arrivo di coloro che rimarranno sino al termine delle lezioni. Tali docenti continuano, quasi dappertutto, le attività a orario ridotto: si rinnova quotidianamente, così, il triste rito delle ‘classi smembrate’ con gli alunni smistati a piccoli gruppi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): occorre individuare, ad oggi, ancora quasi tutti i 100mila precari annuali, di cui 40mila di sostegno, con un alunno disabile su tre senza insegnante specializzato e tanti casi di alunni lasciati soli; una bella fetta di docenti “potenziatori” si sono rivelati diversi da quelli chiesti dai collegi dei docenti e, quindi, inutilizzabili, fungendo in alta percentuale da “tappabuchi”. Il tutto viene gestito da dirigenti scolastici oberati di lavoro: uno su tre è costretto a gestire più di un Istituto, con punte di 21 sedi; i vicari non possono avere più l’esonero e in mancanza di un collega del potenziamento della medesima disciplina devono inventarsi un éscamotage. Le graduatorie d’Istituto per le convocazioni sono prive di candidati e si ricorre alla messa a disposizione per le supplenze; ai docenti abilitati Pas, Tfa, Sfp e all’estero dopo il 2011 viene impedito, invece, di spostarsi di provincia salvo, poi, puntare sull’inserimento nelle GaE grazie alle sentenze favorevoli in tribunale. È sempre più chiaro che la riforma sia un vero flop.
IL GIORNO - IL SOTTOSEGRETARIO: MIA FIGLIA E' DISABILE "NESSUNO DEVE RESTARE FUORI DA SCUOLA"
LA NAZIONE - IL SOTTOSEGRETARIO: MIA FIGLIA E' DISABILE "NESSUNO DEVE RESTARE FUORI DA SCUOLA"
Ben quattro vittorie in tribunale messe a segno dall’ANIEF in favore dei docenti precari cui il Ministero dell'Istruzione continua a negare il diritto al medesimo trattamento economico riconosciuto ai lavoratori a tempo indeterminato. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi ottengono piena soddisfazione presso i Tribunali del Lavoro di Ivrea, Torino e Vercelli con la condanna del MIUR per violazione delle direttive comunitarie e illecita disparità di trattamento posta in essere nei confronti di quattro docenti precari cui è stato riconosciuto un risarcimento complessivo che supera i 35.000 Euro.
A tre settimane dall’inizio delle lezioni, le lungaggini dell’amministrazione continuano a lasciare scoperte tantissime cattedre, a discapito degli alunni “certificati”, per via di una norma assurda che lascia ai precari un posto su tre benchè vacanti. Presso l’istituto di Casalecchio di Reno, il Dirigente scolastico ha convocato i genitori per concordare giorni e orari nei quali i ragazzi disabili possono stare a casa che, così, seguiranno le lezioni solo in determinati giorni e fasce orarie.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): siamo all’epilogo di quanto denunciamo da tempo. Gli errori fatti in Parlamento sui disabili e le lungaggini per assegnare le supplenze annuali stanno provocando un danno su più fronti: nello stesso tempo, infatti, mandando i disabili a scuola “a turno”, si nega loro il diritto allo studio, si determina una discriminazione rispetto agli studenti normodotati e si produce un ulteriore problema organizzativo alle famiglie che, infatti, hanno già manifestato in diversi casi il proprio dissenso.
Prosegue, intanto, l’iniziativa gratuita Anief “Sostegno: non un’ora di meno!”, attraverso cui viene messo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: se non saranno erogate le ore di sostegno necessarie in questi primi giorni di scuola o in caso di inadempienze, le segnalazioni possono essere già raccolte dal sindacato inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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