In un’intervista al presidente Anief, Marcello Pacifico, affrontiamo la complessa e delicata questione della mobilità.
"L’accordo trovato dai sindacati con il Miur circa la mobilità del personale docente, che riguarda di fatto il trasferimento, potenziale, di più di 700 mila lavoratori della scuola, a livello intercomunale ma anche interprovinciale, realizza quella Buona Scuola e quella chiamata diretta che è stata tanto contestata nelle piazze dagli stessi sindacati".
Replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alle dichiarazioni tranquillizzanti delle organizzazioni sindacali maggioritarie, a seguito del pre-accordo sottoscritto in settimana al Miur: stanno lavorando su un contratto che porterà dritti verso la chiamata discrezionale dei presidi. Ed è falso dire che la chiamata diretta è svincolata dalla sequenza contrattuale. Viene da chiedersi a cosa possa servire un referendum interno alle scuole su un argomento su cui il personale si è già espresso in modo netto: in 600mila hanno scioperato a maggio contro la riforma, il merito e per dire no proprio ad una modalità di selezione e di trasferimento del personale che non è compatibile con la PA. La sottoscrizione del contratto non è obbligatoria, l’atto unilaterale sulla mobilità fu prodotto nel 2011 e ora la proposta dell’amministrazione è molto più irricevibile.
Molise ed Emilia Romagna bruciano tutti sul tempo, producendo delle aree geografiche che possono coprire aree di 50 o 60 chilometri. Con tutte le conseguenze che ne derivano: a un docente che vi finisce dentro, su domanda di trasferimento volontaria o obbligatoria, come i 48mila del “potenziamento”, potrebbe giungere un’assegnazione con modalità diverse di altri.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: non si possono pubblicare gli innovativi e discussi ambiti sulla base di una guida ministeriale, ma occorre un decreto che definisca la loro costituzione in modo chiaro e formale. Altrimenti, si rischia di produrre dei territori non aderenti a quanto stanno definendo i sindacati con l’amministrazione all’interno della sequenza contrattuale.
Nessun dubbio per la Corte d’Appello di L’Aquila sulle ragioni patrocinate dall’ANIEF a tutela del diritto dei docenti cancellati ad essere reinseriti in Graduatoria a Esaurimento. I nostri legali Walter Miceli, Fabio Ganci e Rodrigo Verticelli ottengono, con la professionalità che da sempre li contraddistingue, piena ragione in giudizio e la conferma che il MIUR, che aveva proposto appello avverso la già favorevole sentenza ottenuta dal nostro sindacato, ha commesso un vero e proprio illecito nell’impedire a una docente cancellata di potersi reinserire nelle Graduatorie di interesse violando la normativa primaria di riferimento.
Mossi pesanti rilievi sull’inefficacia della riforma, la Legge 107/15, nel cancellare il precariato e la supplentite tanto decantata dal Governo. L’organismo nazionale contesta la mancata applicazione delle indicazioni della Corte di Giustizia europea alla quale si è rivolta da tempo anche l’Anief proprio per risolvere l’annosa questione. Addirittura, il Cspi ha fatto notare come il numero di contratti di supplenza, con la Buona Scuola, si siano incrementati. Non convince, poi, il trattamento riservato ai maestri dell’Infanzia e ai docenti di sostegno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se consideriamo le proteste di massa del personale e le rimostranze delle commissioni parlamentari di competenza di Montecitorio e Palazzo Madama, è evidente che il Governo sta approvando un concorso in splendida solitudine. Come se si trattasse di un atto unilaterale.
Iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!” - Prime vittorie per l’ANIEF presso il Tribunale di Frosinone
Il Tribunale Civile di Frosinone accoglie le tesi ANIEF e concede in via cautelare a un alunno disabile di una scuola della provincia, l’assegnazione del corretto monte ore di sostegno didattico nel rispetto delle determinazioni riportate nel Piano Educativo Individualizzato. Marcello Pacifico: “La soddisfazione vera per tutti noi è sapere che, con la nostra iniziativa, tuteliamo i diritti dei nostri figli più deboli che il Ministero dell’Istruzione sembra voler dimenticare”.
Chi chiederà di cambiare provincia andrà a finire nel meccanismo degli ambiti, con la futura chiamata del DS, a partire dalla seconda scelta, una volta che non sia stata soddisfatta la prima preferenza.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: questa soluzione vanifica i diritti e le speranze di tanti lavoratori. Gli stessi che hanno perso giornate di lavoro e parte dello stipendio per scioperare più volte contro il comma 73 dell’articolo 1 della Buona Scuola, che introduce gli ambiti territoriali a partire dal prossimo anno scolastico. Ora, nei prossimi giorni, si ipotizza che l’accordo raggiunto si trasformi in un’intesa contrattuale. Che, a nostro avviso, non si deve assolutamente firmare. Gli altri sindacati facciano piuttosto quadrato attorno al nostro emendamento presentato nel decreto Mille proroghe 2016.
Il Tribunale del Lavoro di Pordenone accoglie le tesi patrocinate dal sindacato ANIEF e condanna il Ministero dell’Istruzione a risarcire un docente precario per un totale che supera i 20.000 Euro. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Denis Rosa vanno nuovamente a segno in Tribunale ottenendo una sentenza impeccabile che riconosce al ricorrente il diritto al risarcimento del danno per sfruttamento del lavoro precario, al pagamento degli stipendi di luglio e agosto per ogni anno scolastico e delle progressioni stipendiali mai riconosciute.
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