Chi prende cambia destinazione (alcuni hanno ottenuto la preferenza indicata, altri sono stati collocati in ambiti territoriali quanto più vicini alle preferenze espresse, cioè quello che doveva essere fatto in prima istanza), chi lascia rimane nell'ambito territoriale assegnato ma può eventualmente ricorrere al giudice per far valere le proprie rivendicazioni. I docenti non l’hanno presa bene e hanno ragione. Ancora di più perché tante richieste di conciliazione sulla mobilità errata, per colpa dell’algoritmo ministeriale che rimane segreto, non sono state nemmeno esaminate, cadendo nella più elementare lesione del diritto all’equo trattamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ad una collega indirizzata nell'ambito Lazio 1, che ha presentato conciliazione per chiedere Lazio 8, le è stata assegnata Messina. Siamo alla frutta: meno male che le scuole italiane all'estero dipendono da un altro Ministero se no qualcuno sarebbe stato trasferito in Australia. Non si può parlare più di svista o di sbagli fisiologici, ma di errore sistematico. La situazione si è complicata quando sono arrivati la chiamata diretta e i ritardi del concorso a cattedra: non si sanno più quali posti saranno liberi e a chi verranno assegnati. Per riparare il Miur farebbe bene a sbloccare subito gli organici di fatto. Avrebbe fatto ancora meglio ad ammettere i suoi errori e a rifare la procedura. Cosa fare? Noi non abbiamo dubbi: la strada della legalità, del tribunale, è più lunga ma nel tempo paga. Altrimenti si esce sconfitti.