Viene da chiedersi che fine abbiano fatto le oltre 6.200 stabilizzazioni “congelate” lo scorso anno, per via delle improbabili (mai realizzate) assegnazioni di quei posti ai 1.644 lavoratori perdenti posto delle province. E per quale motivo, anziché potenziare questi organici, si preferisce lasciare sguarnite le scuole del dopo 107/15. Penalizzate anche dalla recente mancata sostituzione di assistenti amministrativi e tecnici di ruolo per i primi sette giorni di assenza.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è bene che al Ministero dell’Istruzione si rendano conto che è giunta l’ora di stabilizzare il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Concedendo loro pure l’assunzione con modalità retroattiva. Senza personale addetto alla pulizia e sorveglianza, sia quello legato direttamente ai progetti e alla didattica innovativa, gli obiettivi fissati in ogni istituto attraverso il Piano dell’offerta formativa di durata triennale non saranno attuabili.
Nella lettera – inviata al capo di gabinetto del Miur, dottor Alessandro Fusacchia, e al direttore generale per il personale scolastico del Miur, la dottoressa Maria Maddalena Novelli – il giovane sindacato chiede di avviare agli Usr di competenza “urgenti indicazioni in ordine alle modalità e alla tempistica con cui intende far svolgere ai ricorrenti beneficiari delle ordinanze sopra indicate le prove suppletive scritte e, ove previste, per quelle pratiche e di laboratorio”. Inoltre, Anief chiede un incontro dei dirigenti Miur con una propria delegazione. Oltre alle ordinanze favorevoli delle scorse settimane, il sindacato ricorda all’amministrazione che c’è anche l’ordinanza TAR Lazio n. 3360/2013 del 29.08.2013, che ha valutato un caso simile, la quale ha espressamente previsto che l'Amministrazione provvedesse a predisporre delle selezioni d'esame riservate.
I giudici del lavoro di Torino accolgono il ricorso dell’Anief contro le norme che penalizzano i precari: ricalcolata l’anzianità di servizio, conteggiato tutto il periodo pre-ruolo, anche non consecutivo, iniziato nel 1989. Sulla sentenza ha pesato, non poco, il principio del diritto europeo che vieta la disparità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato.
Il tribunale ha infatti evidenziato “il palese ed insanabile contrasto sin qui evidenziato tra le previsioni del diritto europeo (clausola 4 dell’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato), da un lato, e la regola dettata dalla normativa interna speciale del settore scolastico (art. 526 d.lgs. 297/94), dall’altro, non può che essere risolto in favore delle prime in ragione della loro indubbia superiorità nella gerarchia delle fonti, e precisamente attraverso la disapplicazione di quest’ultima”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la sentenza ha dimostrato che l’Italia deve adeguare la normativa con cui gestisce il precariato nella scuola, come in tutta la pubblica amministrazione. Sia per quel che riguarda il reclutamento, sia per la ricostruzione di carriera, che ancora tanto penalizza i neo-immessi in ruolo, soprattutto quando hanno alle spalle decenni di supplenze.
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Tutti i candidati che hanno superato con successo la prova scritta del Concorso a Cattedra 2016 di ogni ordine e grado, hanno la possibilità di essere seguiti nella preparazione attraverso un corso intensivo che fornisce ai candidati gli strumenti adeguati per affrontare l’esame con sicurezza e tranquillità.
Il percorso prevede approfondimenti di carattere pedagogico-didattico-metodologico, nonché aspetti giuridici rilevanti per la formazione professionale del docente.
Nelle lezioni in presenza si affronteranno i temi teorico-metodologici generali relativi alla didattica e verranno fornite le linee guida per sostenere in maniera corretta e strutturata la lezione simulata ed il colloquio sulle scelte didattiche e metodologiche.
Il corso prevede una preparazione generale (Avvertenze generali) ed una preparazione con esempi di unità didattiche per le seguenti aree :
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- Discipline scientifiche e tecnologiche
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- Filosofia e storia, scienze umane
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- Scienze economico-aziendali / giuridico- economico
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MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
50 ore in modalità blended: 40 ore e-learning + 10 ore in presenza
- 10 ore in presenza nelle seguenti città italiane: Roma, Milano, Palermo, Torino, Bologna, Napoli.
E’ inoltre possibile attivare questo modulo in tutte le altre province, al raggiungimento del numero minimo di 20 iscritti.
- 40 ore e-learning con materiale di supporto, esempi di unità didattiche, sitografia, bibliografia, 5 ore di Video-lezione sull’argomento “Come sviluppare unità didattiche dalla teoria alla pratica metodologica”
Le lezioni in presenza, inoltre, saranno registrate ed il video sarà caricato in piattaforma, per consentire a tutti i corsisti (compresi coloro che non potranno partecipare agli incontri in presenza) di poterne usufruire per approfondire gli argomenti affrontati dai formatori.
Si sottolinea che, per ragioni logistiche ed organizzative, il totale delle ore per ogni giornata potrebbe variare (da 5 a 7 ore), ma si assicura la trattazione di tutti gli argomenti previsti dal programma.
COSTO
- €130
- € 80 per soci Anief ed iscritti al corso di preparazione alla prova scritta
Modalità di iscrizione
Per iscriversi occorre:
- compilare la domanda di iscrizione
- pagare la quota di iscrizione mediante bonifico intestato a:
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Iban: IT88 L030 6234 2100 0000 1372 033
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Causale: "Iscrizione Corso di preparazione al Concorso a Cattedra – Preparazione prove orali”
- trasmettere la domanda di iscrizione + copia del bonifico a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Sui contenuti della procedura concorsuale, che arriva a cinque anni di distanza dell’ultima, niente più “temone” su argomento vasto: si punterà ad uno scritto che ricalcherà quello dell'attuale concorso a cattedra. È anche possibile che la prova venga trasformata in una verifica Computer based, anche questo sulla falsa riga della selezione per docenti: come è probabile che si pongano pure delle domande di Lingua straniera (livello B2) e di Informatica (solo inglese). Confermato il test preselettivo.
Assieme alla laurea, continueranno ad essere chiesti cinque anni di servizio come docente o educatore nelle istituzioni pubbliche: da indiscrezioni, sembra che l’accesso sarà aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo. Questa eventualità, a lungo invocata dal sindacato, non sarebbe altro che una norma introdotta a seguito della sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, con la quale i giudici hanno ribadito che per partecipare al concorso può essere ritenuto valido non solo il periodo di precariato, perché equivalente a quello svolto dai colleghi a tempo indeterminato, ma non è necessario nemmeno essere già di ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): già in occasione dell’ultimo concorso, con decine di migliaia di candidati, siamo riusciti ad ottenere la partecipazione anche per coloro che avevano svolto un servizio di pre-ruolo, nonché per tutti i docenti precari con abilitazione con cinque anni di servizio. Alcuni di loro, adesso sono dirigenti scolastici: ciò ci inorgoglisce e ci dà conforto nel perseguire questa strada legale. Il Miur è avvisato.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
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