Oggi il Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha espresso la volontà di rinnovare il contratto di categoria attraverso “un confronto con le organizzazioni di categoria”; la stessa ha, poi ricordato che “la media per gli aumenti è di 85 euro, ma va tradotta comparto per comparto, professionalità per professionalità,questo è un lavoro che dobbiamo fare. È importante sapere che stiamo parlando del settore della scuola, dell'università, della ricerca e dell'Afam, perché questa è una parte che non può essere presa e considerata allo stesso modo di altre tipologie, assolutamente degne e importanti, di lavoro pubblico".
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ben venga, ma che non sia simbolico. In base a calcoli obiettivi, a docenti e Ata vanno corrisposti altri 100 euro di aumenti mensili medi a regime: bisogna, infatti, tenere conto del gap rispetto al costo della vita e degli aumenti minimi da corrispondere necessariamente a tutti dopo otto anni di blocco. Una cifra, tra l’altro, che va corrisposta a partire dal mese di settembre 2015, come stabilito da una puntuale sentenza della Consulta dell’estate di quello stesso anno.
Anief ricorda che a causa del congelamento ininterrotto del contratto e della riduzione delle indennità per la realizzazione di attività extra-curricolari, lo stipendio dei dipendenti della scuola tra il 2014 e il 2015 ha addirittura fatto registrare un calo di 800 euro. Inoltre, l’importo è destinato a rimanere fermo fino al 2021, per colpa del blocco dell'indennità di vacanza contrattuale e del primo gradino stipendiale per i neo-assunti dal 2011, a seguito del CCNI firmato dai sindacati. Ecco perché il sindacato rilancia il ricorso per ottenere l'allineamento dell'indennità di vacanza contrattuale, con l’aumento in busta paga mensile del 10% da settembre 2015: per aderire vai al seguente link.