METRO - Prof assunti e trasferiti l'allarme dei sindacati
INTERRIS - Buona Scuola, Giannini: "da settembre 32mila docenti di ruolo”
LIBERO - Scuola: Anief, "Miur rischia valanga ricorsi;risolvere ogni caso"
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Sulla selezione pesano la mancanza di trasparenza, le valutazioni inadeguate, i vizi di forma e i programmi allargati a più classi di concorso o cambiati all’ultimo momento. Poi ci sono i casi clamorosi. Come quello accaduto nel Lazio dove è stato ammesso all’orale un candidato che non ha mai svolto la prova scritta, per non parlare della precaria bocciata e poi contattata dall’Usr per diventare commissario nella stessa selezione o degli errori di abbinamento dei codici in Emilia Romagna, scoperto dai candidati solo il giorno dell’orale, o della triste ammissione dei docenti universitari che reputano il concorso “inadeguato”. Per il sindacato, a cui giungono decine di denunce al giorno, la misura è colma: tutti coloro che hanno riscontrato errori, inesattezze, imprecisioni, mancanza di applicazione della normativa vigente sui concorsi pubblici, possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quanto sta accadendo è paradossale, perchè in molti casi le segnalazioni dei bocciati riguardano gli stessi docenti che in passato hanno superato brillantemente i precedenti concorsi o comunque sono stati selezionati dalle Università per lo svolgimento dei corsi abilitanti, con tanto di esami in itinere e per l'attestazione finale. Come si può pensare che i tre quarti di questi precari, tutti già abilitati e risultati idonei all’insegnamento, siano improvvisamente non più all’altezza della situazione?
Radio Giornale 10 agosto ore 11,00 - Radio Azzurra 88 Rete Liguria RBC GROSSETO
Radio Giornale 10 agosto ore 12,00 - Radio Mondo (Pratola Peligna - AQ)
Dopo i presidenti delle regioni del Sud, anche quelli del Nord si dicono preoccupati per gli organici ridotti all’osso: proteste da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Proteste anche da Valentina Aprea, assessore all'Istruzione della Lombardia, che dopo aver ricordato le vicissitudini del 2015, si è soffermato sulla scelta dei docenti dagli ambiti territoriali e la conclusione delle procedure concorsuali, al termine delle quali resteranno comunque scoperte numerose cattedre di materie fondamentali. Aprea ha chiesto al Miur di scongiurare il “rischio dell'avvio irregolare dell'anno scolastico”. Anief ribadisce che il Miur si deve avvalere del regime di autotutela dall’amministrazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è stato calcolato che gli Usr potranno gestire al massimo il 10 per cento di trasferimenti inesatti. Oltre i quali, algoritmo e amministrazione scolastica andrebbero in tilt. Se si vuole scongiurare davvero che a settembre uffici e dirigenti scolastici siano sommersi dai ricorsi, una realtà inevitabile che i vertici di Miur e Governo continuano a sottovalutare, si mettano da parte le posizioni politiche e si faccia ricorso all’onestà intellettuale per risolvere al più presto ogni singola situazione. Il problema non è di chi ha fatto domanda, ma di chi ha creato questo meccanismo infernale.
La nota Miur n. 2609 è chiara: “l’individuazione per competenze” deve essere speculare al Piano triennale dell’offerta formativa, alla sua progettualità che è stata definita tenendo conto delle scelte pedagogiche e didattiche dei Collegi dei docenti. Il dirigente non deve scegliere avendo presente l’idea di docente che porta narcisisticamente in sé, anche distorta dalle mode didattiche e metodologiche innovative. Giungono notizie, invece, di dirigenti più “realisti del re”: uno di loro, tra i titoli di preferenza per assegnare il posto su ambito, ha inserito “una fertile attività didattica presso questa istituzione scolastica nell’anno 2015/16, attestata dal Dirigente scolastico a suo insindacabile giudizio”. Altri capi d’istituto hanno chiesto che l’insegnamento nella loro scuola sia stato "fertile" o "senza demerito"; e a giudicare saranno sempre e solo loro. Intanto, sul sito dell’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione, è stata predisposta una pagina per denunciare eventuali abusi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in attesa dell’esito dei ricorsi presentati dai sindacati sulla legittimità della chiamata diretta, è bene chei presidi si attengano in modo scrupoloso alla normativa, rispettando il volere e le indicazioni del Ptof, che rispecchia le precise esigenze delle scuole. Personalizzare la selezione, inserendovi elementi selettivi inadeguati, potrebbe essere oggetto di contenzioso e di ricorso al Tar, con ricadute negative per la scuola e per l’avvio già complesso delle lezioni del nuovo anno scolastico.
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Il giovane sindacato reputa positive le immissioni in ruolo, ma non comprende quale sia la straordinarietà dell’impegno di questo governo, visto che si tratta di numeri che lasciano, nello stato di precarietà, almeno 80mila insegnanti già selezionati e abilitati. Bisogna effettuare un monitoraggio per verificare l’effettiva presenza di posti vacanti: si scoprirebbe che la gran parte dei 115.823 contratti conferiti quest’anno sino al 30 giugno sono in realtà privi di docente titolare e sarebbero, quindi, utili ai fini della stabilizzazione. Basterebbe chiedere ai presidi la consistenza effettiva delle cattedre. Perché non si attui questo passaggio rimane un mistero. Nello stesso modo, non si comprende perché il titolare del Miur confermi appena 10mila immissioni in ruolo Ata se ne occorrono 40mila, di cui una parte per il potenziamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si voleva debellare la supplentite, ma decine e decine di migliaia di posti liberi si continuano ad affidare a supplenti specializzati nel sostegno, oppure abilitati su discipline con i corsi Tfa, Pas, scienze della formazione primaria. Per loro non rimane che la strada del ricorso.
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