Francesca Puglisi, responsabile nazionale Scuola del Pd, ha detto di non avere la certezza che il nuovo sistema, che sta procedendo speditamente, entri in vigore con il nuovo anno scolastico. Lo stesso Renzi ci ha appena spronato dicendoci che siamo un po’ in ritardo.
Anief ricorda che nelle intenzioni della maggioranza di Governo, la riforma del settore dovrebbe essere finanziata con un meccanismo che prevede la copertura del 50% a carico dello Stato e dell’altro 50 % da dividere tra Regioni, Comuni e famiglie (sulla base dell'Isee). Ma viene da chiedersi: come potranno diverse regioni e comuni, con i bilanci in rosso, finanziare il progetto ed incrementare finalmente l’attuale copertura esigua del 25% del servizio in età prescolare?
Marcello Pacifico (presidente Anief): i docenti della scuola dell’infanzia statale e di riflesso i bambini che frequentano gli istituti sono relegati all’ultimo posto. Anche a seguito del concorso a cattedre, saranno meno di 7 mila i maestri d’infanzia curricolare ad essere assunti nel prossimo triennio, a fronte di decine di migliaia di posti liberi: quelle immissioni in ruolo, non copriranno nemmeno il turn over. La realtà è che servono risorse umane, finanziarie e aggiuntive da assegnare al Miur e alle scuole frequentate da bambini fino a 6 anni. I docenti ci sono: sono i vincitori e gli idonei dei concorsi, ma anche gli abilitati che stanno da anni e anni nelle GaE. Ma continuano ad essere lasciati in ‘letargo’.