Ai dipendenti pubblici viene conferito come aumento appena un decimo dell’indennità di vacanza contrattuale prevista. Permane il buio sul triennio successivo, visto che la somma stanziata servirebbe solo per il 2015. Inoltre, ci sono forti dubbi su tempi e modalità del rinnovo contrattuale, quando tra l’altro l’anzianità di servizio lascerà spazio al criterio della produttività previsto dalla legge Brunetta di riforma della PA nel 2009. Non è stato accordato, infine, alcun indennizzo per gli anni pregressi, nonostante la Consulta avesse indicato l’esatto contrario. L’Anief non ci sta e chiede aumenti veri e il recupero di 5mila euro di arretrati. A tale scopo è stato già predisposto un apposito ricorso, attraverso cui chiedere lo sblocco immediato e il pagamento per intero dell'indennità, pari a 110 euro medie a lavoratore, più l’accreditamento degli arretrati. A tutti i lavoratori che aderiranno al ricorso, Anief fornirà a breve un modello per richiedere l'attribuzione di quanto spettante.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): sul rapporto stipendi-inflazione vi è una recente sentenza della Consulta (sulle pensioni quali retribuzioni differite), che ne impone la perequazione automatica al di là della firma di un contratto. E poi la copertura doveva essere triennale, e che adeguata ai valori previsionali dell’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’Unione, come individuati nel DEF (+1% nel solo 2016). Parlamento, approvando la Legge di Stabilità, non doveva di certo fermarsi a 300 milioni, ma garantire lo stanziamento di almeno 5 miliardi di euro.
Il sindacato autonomo ha deciso di schierarsi con gli esclusi dal bonus, organizzando un ricorso gratuito contro il decreto del Miur numero 32313 del 23 settembre scorso al fine di far accedere alla stessa somma tutti i docenti in servizio con supplenza annuale, quelli con una supplenza breve e coloro che usufruiscono di aspettativa non retribuita.
Ecco le nuove date relative alla terza sessione formativa delle RSU - Anief su " Le relazioni sindacali d’Istituto e la buona scuola "
che si svolgeranno nella prima settimana di gennaio.
Ogni incontro avrà la durata di otto ore, dalle 10.00 alle 18.00.
In attesa di incontrarvi, lo staff RSU vi augura buone feste!
Coinvolte alcune decine di migliaia di docenti e Ata. Per accedere la pensione di vecchiaia il requisito anagrafico è giunto a 66 anni e 7 mesi compiuti entro il 31 agosto 2016 ed in questo caso l’uscita dal servizio avverrà d'ufficio; coloro che intendono presentare domanda di pensione anticipata, potranno farlo solo se avranno raggiunto entro il 31 dicembre 2016 (senza arrotondamenti) ben 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne, e un anno in più, 42 anni e 10 mesi, per gli uomini da possedersi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non aver trovato una via d’uscita nemmeno per i 3mila Quota 96, bloccati da un errore marchiano della riforma Fornero, è un esempio clamoroso, al limite dell’assurdo, di come il personale scolastico viene poco considerato dai nostri governanti. Si va verso un turn over sempre più complicato e un’età media sempre più da record. E l’Europa si allontana.
Lo scorso anno, la legge di bilancio di fine 2014 tagliò al funzionamento ordinario degli atenei ben 98 milioni con modalità progressive. Nello stesso periodo, il governo Renzi ha approvato il nuovo riparto del Fondo di finanziamento ordinario alle università statali, legandone una parte alla qualità e tipologia dei servizi offerti dagli atenei agli studenti. Ma decretando, in tal modo, la fine di tante università del Sud e di tutte quelle collocate in contesti svantaggiati. Intanto, le tasse sono triplicate, le iscrizioni crollano e l’investimento nazionale rispetto al Pil rimane in fondo alla classifica Ocse.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): basta con le manovre spot. Per rilanciare l’Università italiana, serviva prima di tutto andare a rivedere la Legge 240/2010, che ha sancito la precarizzazione del personale accademico e cancellato la figura del ricercatore a tempo indeterminato, che ha bisogno di stabilità. Invece tanti di loro hanno tra i 40 e i 50 anni, svolgono attività scientifica da tempo, continuano a stipulare solo contratti a termine. E di investimenti veri non si parla. Come si fa a pensare di risolvere tutto assumendo un po’ docenti?
Trentamila docenti non pagati da settembre. Il ministero: troppe pratiche da smaltire e stanziamenti insufficienti. I sindacati: pioggia di ricorsi.
Entro Natale dovrebbe essere pagata la prima tranche: saranno in 25 mila, secondo il ministero, a ricevere finalmente gli arretrati. Ma il resto verrà liquidato a gennaio.
Il sindacato aveva già avviato nelle scorse settimane, attraverso il proprio ufficio legale, le procedure per ottenere dal ministero l’accesso agli atti per conto dei ricorrenti, al fine di accertare il danno subito a causa dell’esclusione dal piano straordinario di assunzioni dei diplomati magistrale con sentenza favorevole definitiva del Consiglio di Stato. Tutti gli interessati possono preaderire on line al ricorso sul Portale ANIEF.
I precari della scuola non ricevono i compensi da settembre. Lo Stato fa vivere 30mila supplenti senza stipendio il Natale, in molti vanno alla Caritas. L’Associazione degli insegnanti: 'Abbiamo predisposto dei decreti ingiuntivi'.
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