Oggi la VII commissione della Camera ha avviato la revisione del disegno di legge: è prevista una verifica lampo, senza alcun dialogo, e il via libera subito dopo il 7 luglio. Con sicuri effetti negativi su dipendenti e studenti: a settembre un docente ogni cinque arriverà nelle scuole, infatti, con almeno un mese di ritardo. La scarsa governabilità degli istituti sarà aggravata dal fatto che in quegli stessi giorni di inizio settembre 2015 saranno tornati in classe oltre 5mila vicari e collaboratori dei dirigenti scolastici. La loro assenza, che si somma al mancato avvio dell’organico funzionale, lascerà i presidi sempre più soli nel condurre tra i 4 e i 6 plessi: una norma introdotta con l’ultima Legge di Stabilità, che ha proibito, sempre da settembre, anche di nominare supplenti in caso di assenza del titolare per pochi giorni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la mancanza del 20% dei docenti nelle scuole comporterà problemi seri, perché in quei giorni si insediano gli organi collegiali, si formano le classi, si avvia la contrattazione d’Istituto, si programmano le attività didattiche e progettuali centrali per ogni scuola. A completare il modello di gestione all’insegna dell’incoerenza, c’è anche la concreta possibilità che le 50mila assunzioni su organico potenziato possano avvenire ledendo le regole degli atti pubblici.