PD. E’ dialettica interna?
Nel linguaggio politico, questa locuzione denota un ampio numero di situazioni ma altre ne camuffa ipocritamente.
PD. E’ dialettica interna?
Nel linguaggio politico, questa locuzione denota un ampio numero di situazioni ma altre ne camuffa ipocritamente.
Solo nove mesi fa, il premier annunciava l’intenzione di assumere 148.100 precari per dare una risposta “alla direttiva 1999/70/CE, relativa al lavoro a tempo determinato, che è finita davanti al giudice comunitario”. Oggi è scomparso qualsiasi riferimento all’Europa, alla procedura d’infrazione ancora in corso e alla possibile sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea. Improvvisamente, per il Presidente del Consiglio “le assunzioni hanno senso solo se cambiamo la scuola, se c'è un nuovo modello organizzativo”, perché “investire sui docenti serve a migliorare la qualità educativa per i nostri figli, non ad accontentare qualcuno”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): i precari della scuola non possono essere stabilizzati secondo i desideri della maggioranza, con le chiamate dirette o le premiazioni clientelari: vorrà dire che ce ne faremo una ragione, con decine e decine di migliaia di docenti regolarmente abilitati e con più di 36 mesi di servizio svolto che saranno comunque assunti per ordine del giudice. Per questo motivo citeremo la Presidenza del Consiglio dei ministri al tribunale civile di Roma.
Fino a pochi giorni fa si dava per scontata l’approvazione della riforma entro fine giugno, martedì scorso il premier annunciava a ‘Porta a Porta’ che "con 3mila emendamenti non si fa tempo ad assumere per settembre". Oggi si intraprende un’ulteriore strada: quella del voto di fiducia, che il Governo per mesi ha detto di non voler prendere nemmeno in considerazione, tanto da abbandonare l’iniziale decreto legge, perché la scuola necessita di un serio dibattito parlamentare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per realizzare il piano straordinario di immissioni in ruolo, non è affatto indispensabile far passare il ddl. Basta un decreto legge: circa 50mila posti liberi sono già esistenti, tra quelli dichiarati vacanti e i prossimi pensionamenti. Per scoprire che ve ne sono altri 50mila vacanti, bisognerebbe realizzare un vero censimento sui tanti posti liberi, considerati oggi a torto dall’amministrazione solo da supplenze annuali sino al 30 giugno dell’anno successivo. Mentre insistere su questa riforma della scuola, oggi non a caso impantanata nelle commissioni del Senato, significherebbe pagare un prezzo salatissimo.
Pubblichiamo alcuni articoli sul decreto che autorizza le 150mila assunzioni già previste dalla legge, altrimenti ricorsi ad oltranza e su Precariato, attesa sentenza Corte Costituzionale 23 giugno slitta a data da destinarsi. Anief: siamo attoniti.
1) Il MIUR imprime slancio all’organizzazione dei CPIA
Lo scorso 5 maggio, la Corte dei Conti ha registrato le “Linee Guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell'autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l'istruzione degli adulti”, di cui al Decr.Interm. (MIUR e MEF) del 12 marzo 2015.
2)Informatica per tutti divertendosi
Questo è, come leggiamo su www.istruzione.it, l’obiettivo della 20th Annual Conference on Innovation and Technology in Computer Science Education (ITICSE 2015).
Così commenta il giovane sindacato la decisione della Consulta di rinviare a data da destinarsi l’attesa udienza della prossima settimana, attraverso cui i giudici italiani avrebbero dovuto dare seguito alla sentenza emessa lo scorso 26 novembre dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo per mettere la parola fine al precariato nel nostro Paese: dei 460mila supplenti inseriti nelle graduatorie delle nostre scuole, almeno 350mila sono direttamente coinvolti in queste decisioni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): prima di dare dei giudizi definitivi, preferiamo attendere le motivazioni che hanno portato i giudici a questo rinvio. Però, non possiamo evitare di dire che l’allungamento di questa attesa non fa bene alla scuola italiana. La decisione della Corte Costituzionale, infatti, è un atto doveroso, attraverso cui il nostro Paese ha un’occasione d’oro per voltare pagina.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.