La Corte Costituzionale si allinea al parere espresso a Lussemburgo dalla Corte di Giustizia Europea non ci sono “ragioni obiettive che giustifichino” la reiterazione delle supplenze oltre 36 mesi svolti su posti liberi. Ora potranno sbloccarsi i ricorsi pendenti presso i tribunali del lavoro, con migliaia di risarcimenti per il personale docente e Ata mentre i giudici potranno sempre disapplicare la normativa interna e, proprio nel rispetto della sentenza UE Mascolo del 2014 richiamata ora dalla Consulta, ordinare la stabilizzazione del personale precario.
Marcello Pacifico (presidente Anief): le nostre denunce erano corrette, tanto che con la riforma 107/15 c’è stato un primo timido segnale sia sul fronte delle immissioni in ruolo sia su quello risarcitorio. Pure i tribunali del lavoro italiani si erano già adeguati alla sentenza Mascolo, ordinando le stabilizzazioni e procedendo a congrui risarcimenti, in linea con quanto deciso di recente dalla Corte di Cassazione.
Il giovane sindacato ricorda a tutti i precari che, tramite il portale on line, è sempre possibile rivendicare l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto.
Roma, 11 lug. (AdnKronos) - Ad un anno dall'approvazione della Buona Scuola, l'associazione sindacale Anief tira le somme: lo fa, a partire da domani fino a sabato prossimo, nella suggestiva cornice di Città del Mare a Terrasini, uno dei tratti più affascinanti della costa siciliana, dedicando la ''Scuola estiva 2016'' proprio a questo tema. Durante i cinque giorni, annuncia l'Anief, si affronteranno gli effetti sortiti dall'applicazione della Legge 107/2015 su diversi aspetti scolastici, pure di carattere gestionale ed amministrativo di cui si è parlato poco, ma con i quali il personale è obbligato a confrontarsi quotidianamente e da cui rischia di uscire ''sconfitto'': si cercherà anche di comprendere quali siano i motivi del dissenso che hanno condotto proprio le province della Sicilia a produrre un alto numero di firme per l'abrogazione, tramite referendum, della riforma su cui il Parlamento ha detto sì esattamente 12 mesi fa. Si inizierà, domani 12 luglio, con un focus sulla formazione continua e in ingresso del personale sulla scuola. Mercoledì 13, si parlerà di personale Ata: si affronteranno diversi aspetti di tematiche legate al mancato riconoscimento di tanti diritti ormai negati - come le stabilizzazioni congelate o il mancato accesso all'aggiornamento professionale - e riconquistabili solo attraverso aule giudiziarie, per ribadire e rilanciare l'importanza e la dignità di tutto il personale che non svolge compiti di docenza.
Presso Città del Mare a Terrasini, uno dei tratti più affascinanti della costa siciliana, sino a sabato, si affronteranno gli effetti che ha determinato l’applicazione della Legge 107/2015 su diversi aspetti scolastici, pure di carattere gestionale ed amministrativo: sinora se è parlato poco, ma è con questi che il personale è obbligato a confrontarsi quotidianamente. E da cui rischia di uscire “sconfitto”: si parlerà di formazione continua e in ingresso, di personale Ata, ricorsi, Rsu e contrattazione sindacale, convocazioni e contestazioni di addebito. Tra i relatori, vi saranno anche giudici della Corte di Cassazione e rappresentanti del Miur.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): da settembre la riforma entrerà a regime, supportata dalle prime approvazioni delle leggi delega che predisporranno la strada per l’applicazione delle norme, e il personale rischia di essere travolto. C’è il rischio concreto di vedersi privare di diritti sinora inattaccabili. Come la titolarità del posto e della presenza in classe. Per non parlare dei bonus professionali e degli incentivi assegnati solo ad una parte del personale, dell’organico potenziato tradito dal Miur, degli organi collegiali e dei comitati di valutazione mandati allo sbaraglio. I lavoratori sono disorientati su come muoversi. Noi cerchiamo di tracciare le possibili strade da intraprendere, anche di carattere legale, nei diversi casi in cui il legislatore ha pensato solo a tutelare lo Stato.
Stavolta sono i Tribunali del Lavoro di Chieti e Ivrea a dare piena ragione al nostro sindacato in favore di sette docenti precari illegittimamente sfruttati per anni dal Ministero dell’Istruzione con reiterati contratti di lavoro a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, coordinando con professionalità la sapiente azione sul territorio degli Avvocati Manuela Pirolozzi, Maurizio Ragusa e Giovanni Rinaldi ottengono ben 6 sentenze favorevoli presso i tribunali di loro competenza e il riconoscimento per i nostri iscritti di un risarcimento pari a un totale che supera i 30.000 Euro tra mensilità da corrispondere per abuso di contratti a termine e scatti di anzianità non riconosciuti ai precari.
Da quest’anno un docente non entrerà più in classe per anzianità di servizio, ma sarà scelto sulla base delle sue competenze dalle singole scuole.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.