Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, giudica inadeguate le iniziative legali oltreconfine per risarcire i lavoratori di comparto dai danni provocati dal mancato rinnovo contrattuale: esiste un preciso istituto, quello dell’indennità di vacanza contrattuale da erogare mensilmente, previsto per legge e idoneo a risarcire il lavoratore nelle more dello stanziamento delle risorse economiche. Basti pensare che in passato i contratti si sono firmati anche tre anni dopo e retroattivamente e mai nessuno è andato a Strasburgo a chiedere conto e ragione. Il risarcimento va da un minimo di 180 euro lordi all’anno a un massimo di 1800, calcolati su una busta paga media di 1.500 euro mensili a lavoratore.
Per il sindacato, le esigenze di cassa pubblica non possono prevaricare il diritto dei lavoratori, soprattutto perché l'adeguamento dell'indennità di vacanza contrattuale al costo della vita va attuato a prescindere. Pertanto, Anief ribadisce che l’unica strada utile ad oggi per adeguare gli stipendi al costo della vita è quella di ricorrere per l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale.