Grazie a un emendamento dell’Anief alla riforma del Governo sulla scuola, autorizzata per il solo 2015/2016 l’assegnazione provvisoria, al di là del vincolo triennale, dopo le modifiche ottenute alla legge 122/2013. Il personale di infanzia e primaria che ha già presentato la domanda e quello di medie e superiore, dovrà rifare tutto dopo la scadenza del 15 luglio. Traditi anche i colleghi che chiedevano una mobilità straordinaria, il prossimo anno, a causa della perdita della titolarità, e scelta dal Dirigente Scolastico. Anief chiede ora al Miur di attivarsi con celerità per consentire l’integrazione o la nuova presentazione delle domande.
Marcello Pacifico (presidente Anief): ancora una volta l’azione del sindacato, che aveva da anni preannunciato ricorsi sul tema, risulta vincente. Rimane in vita, tuttavia, l’aperto contrasto contro una mobilità straordinaria che se in maniera corretta è stata introdotta dal legislatore, dal prossimo anno scolastico comporterà comunque la perdita della titolarità e l’assegnazione nell’organico dell’autonomia con la piena discrezionalità del dirigente scolastico. Contro cui siamo pronti a ricorrere ancora.
L’ufficio legale dell’ANIEF, a seguito del D.M. 325 del 3 giugno 2015 e dell’ordinanza n. 2530/15 del Consiglio di Stato, riapre i termini per aderire al ricorso al TAR Lazio, laddove non si prevede anche l’inserimento di tutti gli abilitati all’interno delle Graduatorie a Esaurimento.
Per aderire, è necessario inviare con raccomandata, avendo cura di conservarne copia, il modello di diffida al Miur entro il 7 luglio 2015 e comunque prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle legge sulla buona scuola. Le adesioni al ricorso, da effettuarsi tramite il Portale Anief, dovranno perfezionarsi entro il 24 luglio 2015, AL SEGUENTE LINK.
Pubblichiamo alcuni articoli sull'approvazione definitiva del testo della riforma il 7 luglioin Aula, si allargano le adesioni alla protesta in Piazza Montecitorio. Pensioni, il Pd apre gli occhi: bisogna rivedere la legge Fornero, con le nuove norme le donne lascerebbero il lavoro a 70 anni e ancora, con la riforma i presidi si trasformeranno in maghi: per ridurre le classi numerose, aumenteranno gli alunni di altre classi.
La sentenza n. 8773/2015 del TAR Lazio dà piena soddisfazione al sindacato ANIEF e accoglie il ricorso R.G. n. 10068/2013 patrocinato dagli Avvocati Rodrigo Verticelli e Francesca Marcone consentendo ai nostri iscritti, docenti di ruolo nella scuola statale, di frequentare i Percorsi Speciali Abilitanti. Il MIUR aveva posto in essere un'odiosa discriminazione precludendo la possibilità di conseguire l'abilitazione tramite PAS ai docenti di ruolo e l'ANIEF aveva da subito censurato tale preclusione come palese discriminazione e violazione dei più basilari principi di pari opportunità e uguaglianza.
La commissione Affari Costituzionali della Camera approva un emendamento che, nei concorsi pubblici, darebbe peso non solo al voto di laurea ma anche all'università frequentata: per accedere alla PA non basta più il "superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l'accesso", ma si fa largo la "possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all'istituzione che lo ha assegnato". In pratica, i 100/100 conseguiti da un laureato potrebbero valere molto meno in un ateneo piuttosto che un altro. Presupponendo che la preparazione e il merito del laureato dipendano dal tipo di università a cui si è iscritto.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): se questa norma diventa definitiva, si violenteranno diversi principi costituzionalmente protetti, come la parità di accesso al pubblico impiego, il principio di uguaglianza e di ragionevolezza. Con il risultato che le università italiane, già in crisi di iscrizioni, diventeranno terreno per soli ricchi. E checi saranno laureati di serie A e laureati con titoli di carta straccia. Tornando indietro di 900 anni, quando nel Medioevo si seguiva il magister itinerante.
Fra i docenti italiani sempre più under 60.
"Citeremo in tribunale la Presidenza del Consiglio per risarcimenti milionari ai precari". "150mila docenti resteranno fuori e hanno il diritto di ricorrere tutti coloro che hanno più di 36mesi di servizio". "150mila docenti resteranno fuori e hanno il diritto di ricorrere tutti coloro che hanno più di 36mesi di servizio". Ad affermarlo Marcello Pacifico, presidente ANIEF. "Non siamo d'accordo su come sarà gestito il merito, - continua - bisogna innanzitutto rinnovare il contratto. Il problema è di ridare dignità alla professione dei insegnante." "Continueremo con gli scioperi e citeremo la presidenza del consiglio per i precari che non vengono stabilizzati dopo la sentenza della corte europea."
Anche l’Anief ha detto sì alla manifestazione contro l’approvazione del disegno di legge di riforma: saranno presenti praticamente tutti i movimenti, i sindacati, le associazioni e i liberi cittadini che hanno a cuore le sorti del sistema d’istruzione italiano.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): il voto finale alla Camera sul testo di riforma, previsto di lì a poco, porrà il sigillo a quello che è un vero e proprio attentato alla scuola pubblica. Per questo invitiamo tutti i nostri iscritti, i docenti, gli amministrativi, i tecnici, gli ausiliari, precari e di ruolo, che hanno a cuore il futuro della scuola pubblica, ad unirsi alla protesta contro il progetto ‘La Buona Scuola’, gradito solo dal premier Renzi e dalla sua maggioranza di Governo.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.