Ma l’Avvocatura dello Stato si supera quando sostiene che il blocco dei contratti non avrebbe minimamente intaccato le prerogative sindacali, al punto che “in questi anni la contrattazione integrativa e quella sugli aspetti normativi è andata quasi sempre avanti”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): è una posizione che ci lascia a dir poco perplessi perché proprio in questi anni gli stipendi del personale della scuola, poiché fermi, sono scesi di 4 punti percentuali sotto l’inflazione. E quelli degli altri dipendenti pubblici di 3 punti. Con l’indennità di vacanza contrattuale, attraverso cui si sarebbe recuperata almeno una parte del mancato adeguamento stipendiale, bloccata anch’essa almeno fino al 2018. Nel frattempo, la stessa Consulta ha dato ragione ai magistrati, nel 2012, e ai pensionati, quest’anno, ritenendo illegittimo il blocco stipendiale. Il punto non è quello di bloccare lo stipendio ai 3.232.994 dipendenti pubblici, sul quale ci sarebbe comunque da discutere, ma soffermarsi sulla liceità del Governo di decidere per decreto il blocco della contrattazione. Il 23 giugno sapremo chi ha ragione.