L'ANIEF vince ancora in tribunale in favore dei docenti precari pluriabilitati e fa riconoscere il loro diritto a spostare il bonus di abilitazione SSIS da una classe di concorso a un'altra all'atto dei periodici aggiornamenti delle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Adriana Carrabino e Michele Ursini ottengono piena ragione in favore dei nostri iscritti e il riconoscimento del loro giusto diritto ad esprimere la scelta, e a modificarla in qualsiasi aggiornamento successivo, della classe di concorso in cui far valere il bonus aggiuntivo SSIS di 24 punti anche in caso di abilitazioni conseguite "a cascata".
Denuncia del sindacato Anief-Cisal ad oltre cento giorni dall’approvazione della Legge 107/2015: le nuove norme rimangono un miraggio e nelle graduatorie ad esaurimento permangono oltre 30mila docenti precari abilitati della scuola materna, praticamente la metà di tutti quelli che il Parlamento non è riuscito a stabilizzare con la Buona Scuola.
Marcello Pacifico (presidente Anief): attivare una classe ‘ponte’ tra scuola dell’infanzia e primaria, anticipando l’età scolare a 5 anni, avrebbe risolto tutti i problemi. Perché avremmo incrementato l’organico anche del 25 per cento e permesso automaticamente l’assunzione di tutti gli attuali precari abilitati, compresi coloro che non sono nelle GaE ma hanno svolto più di 36 mesi di servizio, più i prossimi vincitori di concorso. E non comprendiamo a cosa possa servire bloccare le assunzioni su dei posti liberi e vacanti. Così si danneggiano i docenti, ma anche gli alunni, a cui viene negata quella continuità didattica che proprio il Governo sostiene di voler tutelare.
Denuncia del sindacato Anief-Cisal ad oltre cento giorni dall’approvazione della Legge 107/2015: le nuove norme rimangono un miraggio e nelle graduatorie ad esaurimento permangono oltre 30mila docenti precari abilitati della scuola materna, praticamente la metà di tutti quelli che il Parlamento non è riuscito a stabilizzare con la Buona Scuola.
Marcello Pacifico (presidente Anief): attivare una classe ‘ponte’ tra scuola dell’infanzia e primaria, anticipando l’età scolare a 5 anni, avrebbe risolto tutti i problemi. Perché avremmo incrementato l’organico anche del 25 per cento e permesso automaticamente l’assunzione di tutti gli attuali precari abilitati, compresi coloro che non sono nelle GaE ma hanno svolto più di 36 mesi di servizio, più i prossimi vincitori di concorso. E non comprendiamo a cosa possa servire bloccare le assunzioni su dei posti liberi e vacanti. Così si danneggiano i docenti, ma anche gli alunni, a cui viene negata quella continuità didattica che proprio il Governo sostiene di voler tutelare.
Respinto l'appello proposto dal MIUR e volto a sovvertire la precedente sentenza ottenuta in primo grado dall'ANIEF in favore di un docente precario cui il MIUR si ostinava a negare il diritto al riconoscimento del punteggio per il servizio militare di leva svolto non in costanza di nomina nelle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Manuela Pirolozzi, dando nuovamente prova della fondatezza delle ragioni addotte dal nostro sindacato, ottengono piena ragione contro il MIUR con la conferma della sentenza di primo grado e la condanna del Ministero soccombente al pagamento delle spese di lite anche per il secondo grado di giudizio.
Anief-Cisal chiede al Governo, prima ancora che all’Inps, di porre le condizioni legislative per rimettere mano alla ultime riforme restrittive e penalizzanti: nel 2030 si potrà accedere alla pensione di vecchiaia solo oltre i 68 anni; dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni e mezzo di contributi. Mentre per accedere all’assegno di quiescenza anticipato bisognerà contare su 44 anni di contributi versati. E tutto accade, mentre in Germania si continua comunque ad andare in pensione dopo 27 anni di contributi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): urge approvare un patto generazionale che eviti di assegnare ai giovani lavoratori un assegno di quiescenza pari al 40% dell’ultimo stipendio. Non è più accettabile che la nostra classe politica si dimostri abile e celere nel tagliare gli assegni di quiescenza dei cittadini, mentre continui a rimanere restia a ridurre i propri derivanti da leggi anacronistiche. E nemmeno bastano le buone intenzioni di Boeri: la questione va rivista in modo sistematico: bisogna finirla con il destinare i fondi pensionistici alla cassa integrazione in deroga, assegnata quasi sempre a lavoratori privati.
L’ANIEF, sindacato che da sempre si è schierato dalla parte di tutti i lavoratori della scuola per la tutela dei loro diritti, riapre i termini di adesione ai ricorsi per la partecipazione al piano straordinario di immissioni in ruolo di tutti i docenti abilitati che il Governo ha voluto escludere dalla possibilità di accedere all’aspirata immissione in ruolo.
In caso di rifiuto del posto cui verranno destinati dall’algoritmo, con modalità top-secret, verranno cancellati definitivamente da tutte le graduatorie pre-ruolo: dovranno cominciare a fare le supplenze o i concorsi come semplici laureati. Anche gli altri sindacati si oppongono contro questo “film” già visto da due mesi.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è necessario procedere alle assunzioni con trasparenza, ancor di più perché ben 10mila assunzioni sulle prime 48mila della riforma sono già sfumate, la maggior parte delle quali nella fase B, per mancanza di candidati nelle GaE e nelle graduatorie di merito. Ad iniziare da sostegno e matematica. Con il potenziamento degli organici la situazione peggiorerà, perché avremo docenti di musica costretti dai presidi ad insegnate arte o scienze. Riteniamo le nostre rivendicazioni in tribunale corrette e pertinenti: il tempo ci darà ragione.
I docenti non di ruolo con 36 mesi di servizio svolto dovranno mettersi di nuovo in gioco, alla pari di chi non ha alcuna esperienza di insegnamento: per loro, invece, come prevista dalla normativa UE, il Miur avrebbe dovuto dedicare una sessione riservata, per l’accesso sul 40% dei posti vacanti. E non vengono adeguatamente valorizzate nella valutazione finale, sia le abilitazioni conseguite a numero programmato. Non hanno modo di gioire neppure i giovani laureati che aspirano all’insegnamento, non ammessi alla selezione perché non abilitati. Come risultano delusi i docenti già di ruolo che intendono cambiare materia o grado di scuola, i quali, pur in presenza di sentenze definitive di Tar e CdS ottenute dall’Anief, non verranno ammessi. Eppure le sentenze su questo genere di ammissioni dicono ben altro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se le cose stanno così, non staremo a guardare e impugneremo le esclusioni illegittime. E non crediamo affatto che con il concorso si svuoteranno le Graduatorie ad Esaurimento, dove continueranno a rimanere almeno altrettanti docenti precari abilitati anche da decenni. Il tutto si svolgerà a pochi giorni dal 10 novembre, un altro precari day.
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