Fino a pochi giorni fa si dava per scontata l’approvazione della riforma entro fine giugno, martedì scorso il premier annunciava a ‘Porta a Porta’ che "con 3mila emendamenti non si fa tempo ad assumere per settembre". Oggi si intraprende un’ulteriore strada: quella del voto di fiducia, che il Governo per mesi ha detto di non voler prendere nemmeno in considerazione, tanto da abbandonare l’iniziale decreto legge, perché la scuola necessita di un serio dibattito parlamentare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per realizzare il piano straordinario di immissioni in ruolo, non è affatto indispensabile far passare il ddl. Basta un decreto legge: circa 50mila posti liberi sono già esistenti, tra quelli dichiarati vacanti e i prossimi pensionamenti. Per scoprire che ve ne sono altri 50mila vacanti, bisognerebbe realizzare un vero censimento sui tanti posti liberi, considerati oggi a torto dall’amministrazione solo da supplenze annuali sino al 30 giugno dell’anno successivo. Mentre insistere su questa riforma della scuola, oggi non a caso impantanata nelle commissioni del Senato, significherebbe pagare un prezzo salatissimo.