Il testo va il 25 nell'Aula di Montecitorio con diverse modifiche tra cui alcuni emendamenti, seppur modificati, richiesti dal sindacato Anief in audizione. Pacifico: siamo pronti a chiedere gli adeguati correttivi per salvare la scuola e i precari. Scarica la lista degli emendamenti approvati
Per la scuola, come per tutto il pubblico impiego, sono in arrivo molti meno soldi rispetto a quelli annunciati: così, le cifre previste, 65 euro lordi, sono ritenute del tutto insufficienti dai sindacati, alcuni dei quali hanno ribadito la necessità di aumenti più sostanziosi e di trasferire i fondi del bonus merito e della carta docente direttamente in busta paga. Di sicuro, se non ci saranno le risorse per un aumento a tre cifre, i sindacati non apriranno nemmeno il dibattito. Con alte possibilità di avvio di una stagione di proteste e di ricorsi. Ma anche il ministro dell’Istruzione non starà a guardare, tanto da avere confermato le sue dimissioni qualora non si riuscissero a trovare i tre miliardi per l’istruzione. A questo scopo, continua a contrattare con le Finanze e quindi con il ministro dell’economia Roberto Gualtieri.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siccome siamo abituati a commentare fatti e non promesse tutte da verificare, dobbiamo rimanere fermi a 35 euro netti, consapevoli che le possibilità di vedere salire questa cifra media sono davvero ridotte, ancora di più perché dovranno servire pure per finanziare l’elemento perequativo, ovvero gli aumenti da 85 euro lordi medi che il Governo precedente non ha accordato solo per coloro che percepiscono stipendi più bassi. In queste condizioni sarà davvero difficile ridurre il gap con l’Europa, sopra di 9 mila euro annui e recuperare gli oltre mille euro di potere d’acquisto andati persi negli ultimi sette anni”.
Prosegue presso le Commissioni Cultura e Lavoro della Camera la valutazione delle 280 richieste di modifica presentate al decreto salva-precari (Atto Camera 2222) sulle “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, il cui approdo in Aula è previsto per la prossima settimana, il 25 novembre, con le votazioni fissate già dal giorno successivo. In base all’esame aggiornato, risultano ancora presenti diverse delle richieste, seppure per via indiretta, formulate dall’Ufficio legislativo Anief. Sebbene siano già diversi gli emendamenti considerati inammissibili, parte dei quali “per estraneità di materia”, nella giornata di ieri e di martedì 19 novembre, sono davvero molte le richieste formulate dall’Anief che sono state reputate ammissibili dai deputati delle Commissioni competenti, anche attraverso richieste di modifica analoghe o dello stesso tenore a quelle formulate dal giovane sindacato.
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Per chiedere l'approvazione di un emendamento urgente nella legge di Bilancio che esoneri i dirigenti scolastici dalla responsabilità civile, penale, amministrativa. Bisogna inoltre sbloccare i fondi e permettere agli enti locali di mettere a norma tutte le scuole italiane, la cui metà non ha neanche il certificato di agibilità per prevenire nuove tragedie.
Il confronto è avvenuto tra dirigenti scolastici, parlamentari delle commissioni cultura e lavoro, associazioni di categoria, sindacati, Anci e Upi, alla presenza di Camilla Sgambato, Francesca Puglisi, Simona Malpezzi, Anna Ascani, Andrea Orlando.
Dopo un primo esame delle 280 richieste di modifica presentate, rimangono in piedi, anche per via indiretta, diverse delle proposte dell’Ufficio legislativo Anief agli articoli 1, 3 e 5 del decreto scuola n. 126 sulle “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”: si tratta, in particolare, della stabilizzazione di 10 mila docenti di religione cattolica, attraverso un concorso ordinario e uno straordinario e all’immissione in ruolo di oltre 2 mila vincitori nella stessa disciplina dell’ultima procedura concorsuale ancora non assunti; della conferma nei ruoli di tutti i docenti, a partire dai diplomati magistrale che hanno già superato l'anno di prova, anche prevedendo per il personale sprovvisto di abilitazione, il conseguimento della “relativa abilitazione all'esercizio della professione attraverso la frequenza di apposito corso universitario”; della trasformazione delle graduatorie d'istituto, a decorrere dall'anno scolastico 2020/21, in graduatorie provinciali, aggiornabili ogni anno e aperte a nuovi inserimenti. A queste proposte se ne aggiungono altre, di diversa provenienza, con contenuti sovrapponibili a quelli rivendicati dall’Anief, ad iniziare dalla riapertura delle GaE, passando per l’estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie d’istituto provinciali, sino all’accettazione nei concorsi di una platea maggiore di candidati, anche delle scuole paritarie, e all’utilizzo delle graduatorie dei vincitori di vari concorsi oltre il limite inizialmente assegnato.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Ci appelliamo alla sensibilità dei parlamentari coinvolti nella valutazione degli emendamenti al decreto salva-precari, perché approvino le importanti richieste di modifica, a partire dalla stabilizzazione di tanti docenti precari, come quelli di religione cattolica, i maestri della scuola primaria e gli Itp già assunti. Sarebbe importante, per il bene della scuola, dare l’assenso alle nostre proposte emendative che, attraverso anche altre paternità, hanno comunque contenuti analoghi: al primo posto rimane il bene della scuola e di chi vi opera ogni giorno”.
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