Con quattro sentenze di identico tenore, l'Anief ottiene giustizia anche per i docenti precari della Provincia Autonoma di Trento: il Tribunale del Lavoro di Rovereto accoglie le tesi patrocinate con estrema perizia dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Luisa Offer e condanna la PAT a risarcire quattro docenti precari per violazione di norme imperative, evidente discriminazione e illegittima reiterazione di contratti di lavoro a tempo determinato. “È la prima volta che a Trento si ottiene il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno in favore di docenti precari per illecita stipula di plurimi contratti di lavoro a tempo determinato in violazione di norme comunitarie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – siamo orgogliosi di questo risultato che restituisce dignità ai lavoratori a termine della scuola anche nella Provincia Autonoma di Trento”. Riconosciuto, anche, il diritto alla medesima progressione stipendiale riservata ai docenti a tempo indeterminato con relativa condanna della Provincia Autonoma al pagamento delle spese di lite vista l'integrale soccombenza in giudizio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e docente a contratto di Storia medievale, reputa irriguardoso e frutto della mancata conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la decisione di formulare quei moduli d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie. Come sono doverose le scuse di Londra. Ma in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli conquistatori della Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi. Quelle stesse leggi, alla base dello stato moderno, nacquero con le assise di Ariano Irpino, prima delle provvisioni di Oxford e le costituzioni di Clarendon.
Marcello Pacifico, sindacalista e docente a contratto di Storia medievale, reputa irriguardoso e frutto della mancata conoscenza della storia nazionale e d’Europa, la decisione di formulare quei moduli d’iscrizione: sono sacrosante le proteste degli studenti e delle famiglie per quanto avvenuto. Come sono doverose le scuse di Londra. Evidentemente, in Inghilterra e in Galles ignorano la storia del nostro meridione, di cui anche i loro avi sono stati artefici. Perché gli stessi popoli conquistatori provenienti della Normandia, successivamente si recarono nel Regno Unito: in entrambe le terre portarono cultura e nuove leggi.
Nell'incontro al Miur, ai sindacati della scuola non è stato fatto alcun cenno dell’ipotesi delle 80mila assunzioni: si è parlato, invece, del consolidamento di 25 mila posti attualmente in organico di fatto; su tale incremento, tra l’altro, il Mef ha già posto il suo veto, per via della spesa ritenuta eccessiva. Per gli Ata si prospettano solo 8mila immissioni in ruolo e ci si dimentica, pure, di educatori e Dsga.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): come si fa a parlare di 5mila soli posti di sostegno da aggiungere, quando i posti liberi sono 40mila? Come si fa a chiedere di incrementare i posti sulla disciplina solo di 20mila unità dal momento che solo quelli avanzati dal concorso a cattedra sono almeno 23mila? Come si fa a non considerare le diverse altre migliaia di posti già vacanti e disponibili, a cui si aggiungono i pensionamenti del prossimo anno? Anche su amministrativi, tecnici e ausiliari siamo alle solite: è una cifra che non regge perché i posti vacanti Ata accertati sono tra i 15mila e 20mila a cui vanno aggiunti almeno 20mila Ata per il potenziamento. Ma la ‘chicca’ finale sarebbe introdurre appena 500 assistenti tecnici nella scuola del primo ciclo: ben venga questa iniziativa, ma al Miur lo sanno che in Italia le scuole tra primaria e infanzia sono più di 5mila? E che le sedi complessive riconducibili a questi ordini di scuola sono circa 30mila? Praticamente, i dirigenti Miur stanno realizzando un progetto che prevede l’introduzione del tecnico in un istituto di primo ciclo ogni dieci.
È incredibile quanto stia accadendo nella secondaria di primo grado della Toscana: a superare il concorso per 28 posti di sostegno sono stati 70 candidati. Il problema è che l’art. 9 del bando di concorso, emanato a febbraio 2016, impone la compilazione di una graduatoria di merito nel limite massimo del 10% di idonei. Se i docenti della GM rinunciano al ruolo, paradossalmente, non ci sono candidati nella graduatoria di merito ma vi sono, tuttavia, vincitori di concorso senza diritto alla cattedra. Si è creata, in tal modo, un’altra categoria di “invisibili”: docenti con laurea, abilitazione e specializzazione al sostegno, con prove del concorso superate ma, tuttavia, senza diritto all’assunzione. Intanto, in cattedra vanno i docenti chiamati dalle graduatorie di istituto.
Per il sindacato, quanto sta accadendo sui docenti di sostegno italiani è doppiamente paradossale. Innanzitutto, perché ci sono tanti insegnanti specializzati per la didattica “speciale”, nello scorso mese di giugno, a cui è stato impedito di partecipare al concorso. È accaduto a Palermo ma anche in altre città, non certo per colpa degli specializzandi ma per ritardi degli atenei. Nel frattempo, gli iscritti “certificati” sono incrementati in modo esponenziale: se nel 2011 erano 198.672, nel 2015 sono diventati 223.567 e, quest’anno, potrebbero superare quota 141mila. Di conseguenza, nello stesso periodo fino allo scorso anno, anche i posti dei docenti di sostegno sono lievitati, passando da 96mila a 129mila.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): che senso ha vanificare il percorso positivo, superiore al 7 come valutazione, escludendo a priori il docente idoneo, se vi sono posti vacanti assegnati dalle scuole, perché costrette, a aspiranti docenti alle prime ‘armi’ e non specializzati? La selezione non può essere legata a una soglia numerica prestabilita e pure ridotta ai minimi termini: anche perché, dopo tre anni, le graduatorie dei vincitori e idonei dei concorsi pubblici decadono. È bene che al Miur si adoperino per chiedere al Governo di eliminare il tetto del 10 per cento di idonei e affinché, il prima possibile, vengano istituite delle prove concorsuali suppletive a cui fare accedere tutti i neo-specializzati che non hanno avuto la possibilità di partecipare al Concorso a cattedra per il sostegno bandito lo scorso 23 febbraio.
Il TAR Lazio ha accolto le richieste di tutela cautelare proposte per l’Anief dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli in favore di altri 1500 docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002; attesi, per le prossime ore, identici pronunciamenti per ulteriori 4000 ricorrenti che hanno aderito al ricorso promosso presso il Tribunale Amministrativo dal nostro sindacato lo scorso mese di luglio. “Il TAR Lazio – conferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - non ha più dubbi sul diritto all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante e finalmente altri 5500 docenti precari potranno ottenere l’inserimento con riserva nelle graduatorie d’interesse senza più doversi “accontentare” di supplenze sporadiche conferite dalla II fascia delle Graduatorie d’Istituto. Stiamo tutelando i diritti di migliaia di lavoratori precari della scuola e li stiamo aiutando a costruirsi un futuro più stabile nel rispetto della professionalità che hanno acquisito nel corso di anni di lavoro alle dipendenze del MIUR”.
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